Che Colantuono fosse un profilo completamente estraneo alla staticità di un sistema di gioco era stato chiarito sin dal primo giorno barese del tecnico. L'approccio empirico del tecnico romano è stato ben evidenziato dalle sostituzioni di ieri che hanno permesso al Bari di cambiare tre moduli in una partita sola. Uno scenario totalmente opposto rispetto a quello visto con Stellone che ha fatto del 4-4-2 il suo mantra per tutta l'avventura pugliese (meno che nel secondo tempo di Latina dove più che un modulo è andato in scena un imbarazzante arrembaggio con attaccanti al posto di difensori e tanta confusione).
Il nuovo tecnico biancorosso ha rispolverato il 4-3-3 e sino al primo tempo ha trovato il vantaggio grazie all'opportuno inserimento di Brienza che ieri ha percorso l'out di destra; più lontano dalla porta, ma forse ancor più nel vivo del gioco.
Nel secondo tempo Colantuono ha rimesso le mani nel mazziere e ha pescato la carta Martinho. È uscito Valiani e Brienza ha abbassato il suo baricentro di gioco, spostandosi alle spalle di De Luca e Maniero in un inequivocabile 4-3-1-2. Il tentativo era quello di privilegiare l'abilità negli inserimenti di Martinho, che pare abbia dimenticato a Verona le ottime capacità di mezz'ala sinistra.
Quando il Bari ha preferito la trincea, facendosi sottomettere dalla paura e da uno Spezia non irresistibile Colantuono ha richiamato De Luca per inserire Basha e per riformulare il contesto tattico. I biancorossi hanno chiuso il match con un 4-4-1-1 più difensivo. L'obiettivo? Serrare gli spazi ad uno Spezia che aveva sì premuto maggiormente nella ripresa, ma che mai aveva impensierito Micai seriamente. Con il cambio di sistema Fedele è diventato esterno destro e ha pagato in lucidità il dispendio di energie con un'autogol grottesco che ha rovinato tutti i piani di Colantuono.
di Marco Fornaro
fonte tuttomercatoweb.com
Il nuovo tecnico biancorosso ha rispolverato il 4-3-3 e sino al primo tempo ha trovato il vantaggio grazie all'opportuno inserimento di Brienza che ieri ha percorso l'out di destra; più lontano dalla porta, ma forse ancor più nel vivo del gioco.
Nel secondo tempo Colantuono ha rimesso le mani nel mazziere e ha pescato la carta Martinho. È uscito Valiani e Brienza ha abbassato il suo baricentro di gioco, spostandosi alle spalle di De Luca e Maniero in un inequivocabile 4-3-1-2. Il tentativo era quello di privilegiare l'abilità negli inserimenti di Martinho, che pare abbia dimenticato a Verona le ottime capacità di mezz'ala sinistra.
Quando il Bari ha preferito la trincea, facendosi sottomettere dalla paura e da uno Spezia non irresistibile Colantuono ha richiamato De Luca per inserire Basha e per riformulare il contesto tattico. I biancorossi hanno chiuso il match con un 4-4-1-1 più difensivo. L'obiettivo? Serrare gli spazi ad uno Spezia che aveva sì premuto maggiormente nella ripresa, ma che mai aveva impensierito Micai seriamente. Con il cambio di sistema Fedele è diventato esterno destro e ha pagato in lucidità il dispendio di energie con un'autogol grottesco che ha rovinato tutti i piani di Colantuono.
di Marco Fornaro
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