IL ROSA NEL BIANCOROSSO - #6 Flora Lavopa
~ IL TIFOSO A BARI!
Il tifo e’ una malattia portata da un virus, che procura febbre altissima, debilitazione fisica e grave rischio di danni psichici.
Ecco perche’ , chi e’ solo “sportivo”, non puo’ comprendere cosa succede quando gli stadi si affollano, e la pressione accumulata in una settimana viene scaricata da persone che urlano, smaniano e soffrono cosi intensamente osservando la squadra del cuore. In una societa’ che ci ha spinti, costretti ed abituati a vivere troppo soli in mezzo alla gente , lo stadio resta ancora un luogo ben saldo di aggregazione, dove ci sentiamo tutti fratelli e si vive, si soffre e si gioisce tutti insieme.
Da qualche anno a questa parte, quando ci chiedono il perche’ andiamo allo stadio, usiamo rispondere “TANTO NON CAPIRAI”, slogan un tantino antipatico, ma che racchiude un solo significato: vivere dal vivo una partita (ma anche da casa non si scherza) della sqaudra del cuore, non e’ mai tempo perso, anche quando ( anzi direi soprattutto!) le cose non vanno bene!!!
IL tifoso barese merita una citazione a parte (ed io sono di parte): e’ passionale, caldo, unico in tante cose, ma ha un difetto odioso, ed e’ quello di voler primeggiare. La frase “io sono piu’ tifoso di te”, come la sempre presente “ma che ne sapete voi”?, sono sulla bocca di un buon 80% di biancorossi. Si potrebbe stilare un decalogo del tifoso supertop barese, ma preferiscono non dilungarmi e non scatenare la coda di paglia di parecchi.
Io, come esempio di tifoso doc ho presente solo mio padre ( e tutti i papa’ come lui), e lo dico con orgoglio e pure con un pizzico di presunzione :Lui ha davvero un repertorio storico da raccontare, fatto di aneddoti, partite e trasferte, che vanno dal bianco e nero, ai colori , alla tecnologia dei nostri giorni.
Io il ricordo piu’ bello e sincero che ho di lui, legato al Bari, e’ quello del suo rinnovo immediato dell’abbonamento per il campionato 1983-84, nonostante la misera e triste discesa in serie C Lui diceva che di la si vede chi ci tiene veramente alla squadra….e non aveva torto. Comunque non fu l’unico a pensarla cosi’, e lo stadio Della Vittoria era sempre stracolmo quella stagione, perche’ andare allo stadio era davvero una ragione di vita, non una moda come adesso.
Questo e’ il primo anno che ha deciso di non rinnovare, solo perche’ il calcio moderno ha imposto regole che lui, ad 84 anni, non riesce piu’ ad accettare, ma quando mi dice ,mezz’ora prima della partita “mitt o Baar”, comodamente seduto sul divano di casa, io so che sta soffrendo maledettamente!
A proposito, lui era davvero presente a quel Bari-Cittadella del 21 aprile 2012, e non ha bisogno di dimostrarlo a nessuno, perche’ , mentalmente e visivamente, ricorda tutto, soprattutto l’amarezza.
Mi verrebbe da dire “ma che ne sapete voi?”. Ma non ve lo diro’, tranquilli!
Flora Lavopa
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
~ IL TIFOSO A BARI!
Il tifo e’ una malattia portata da un virus, che procura febbre altissima, debilitazione fisica e grave rischio di danni psichici.
Ecco perche’ , chi e’ solo “sportivo”, non puo’ comprendere cosa succede quando gli stadi si affollano, e la pressione accumulata in una settimana viene scaricata da persone che urlano, smaniano e soffrono cosi intensamente osservando la squadra del cuore. In una societa’ che ci ha spinti, costretti ed abituati a vivere troppo soli in mezzo alla gente , lo stadio resta ancora un luogo ben saldo di aggregazione, dove ci sentiamo tutti fratelli e si vive, si soffre e si gioisce tutti insieme.
Da qualche anno a questa parte, quando ci chiedono il perche’ andiamo allo stadio, usiamo rispondere “TANTO NON CAPIRAI”, slogan un tantino antipatico, ma che racchiude un solo significato: vivere dal vivo una partita (ma anche da casa non si scherza) della sqaudra del cuore, non e’ mai tempo perso, anche quando ( anzi direi soprattutto!) le cose non vanno bene!!!
IL tifoso barese merita una citazione a parte (ed io sono di parte): e’ passionale, caldo, unico in tante cose, ma ha un difetto odioso, ed e’ quello di voler primeggiare. La frase “io sono piu’ tifoso di te”, come la sempre presente “ma che ne sapete voi”?, sono sulla bocca di un buon 80% di biancorossi. Si potrebbe stilare un decalogo del tifoso supertop barese, ma preferiscono non dilungarmi e non scatenare la coda di paglia di parecchi.
Io, come esempio di tifoso doc ho presente solo mio padre ( e tutti i papa’ come lui), e lo dico con orgoglio e pure con un pizzico di presunzione :Lui ha davvero un repertorio storico da raccontare, fatto di aneddoti, partite e trasferte, che vanno dal bianco e nero, ai colori , alla tecnologia dei nostri giorni.
Io il ricordo piu’ bello e sincero che ho di lui, legato al Bari, e’ quello del suo rinnovo immediato dell’abbonamento per il campionato 1983-84, nonostante la misera e triste discesa in serie C Lui diceva che di la si vede chi ci tiene veramente alla squadra….e non aveva torto. Comunque non fu l’unico a pensarla cosi’, e lo stadio Della Vittoria era sempre stracolmo quella stagione, perche’ andare allo stadio era davvero una ragione di vita, non una moda come adesso.
Questo e’ il primo anno che ha deciso di non rinnovare, solo perche’ il calcio moderno ha imposto regole che lui, ad 84 anni, non riesce piu’ ad accettare, ma quando mi dice ,mezz’ora prima della partita “mitt o Baar”, comodamente seduto sul divano di casa, io so che sta soffrendo maledettamente!
A proposito, lui era davvero presente a quel Bari-Cittadella del 21 aprile 2012, e non ha bisogno di dimostrarlo a nessuno, perche’ , mentalmente e visivamente, ricorda tutto, soprattutto l’amarezza.
Mi verrebbe da dire “ma che ne sapete voi?”. Ma non ve lo diro’, tranquilli!
Flora Lavopa
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]