Esaminati gli atti e valutate le risultanze dell’istruttoria espletata, il Procuratore Federale ha deferito al Tribunale Federale Nazionale: Avellino e Catanzaro "a titolo di responsabilità diretta e oggettiva" e i dirigenti Walter Taccone (ex presidente del club irpino), Vincenzo De Vito (ex ds dei lupi), Giuseppe Cosentino (ex n.1 Catanzaro), Armando Ortoli (ex dirigente dei calabresi) e Andrea Russotto "per avere tutti, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il conseguente risultato finale della gara Catanzaro-Avellino, disputata il 5 maggio 2013 e valevole per la penultima giornata del Campionato di Lega Pro".
Deferiti anche Francesca Muscatelli. e Marco Pecora, all'epoca dirigenti del Catanzaro, “per aver violato il dovere di informare senza indugio la Procura Federale di essere venuti a conoscenza della ‘combine’ riguardante la gara Catanzaro-Avellino del 05/05/2013”.
Infine l'organo di controllo ha rinviato a giudizio anche l'ex allenatore dei calabresi Francesco Cozza “per aver accettato di risolvere consensualmente il contratto che lo legava alla società fino al 2015, ricevendo il pagamento ‘in nero’ di una cospicua somma di denaro in contanti (pari a € 119.000,00) a titolo di buonuscita per sé e il suo staff”. (per questa accusa sono stati deferiti anche Cosentino e Pecora, già imputati di altri capi d'accusa).
Fonte: figc.it
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com
Deferiti anche Francesca Muscatelli. e Marco Pecora, all'epoca dirigenti del Catanzaro, “per aver violato il dovere di informare senza indugio la Procura Federale di essere venuti a conoscenza della ‘combine’ riguardante la gara Catanzaro-Avellino del 05/05/2013”.
Infine l'organo di controllo ha rinviato a giudizio anche l'ex allenatore dei calabresi Francesco Cozza “per aver accettato di risolvere consensualmente il contratto che lo legava alla società fino al 2015, ricevendo il pagamento ‘in nero’ di una cospicua somma di denaro in contanti (pari a € 119.000,00) a titolo di buonuscita per sé e il suo staff”. (per questa accusa sono stati deferiti anche Cosentino e Pecora, già imputati di altri capi d'accusa).
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