Si scende dal carro ma sono tutti colpevoli. A preoccupare ora è il futuro. E non è una fake news...
"Il deferimento? L'abbiamo saputo adesso. Si era già parlato di questo, io non posso dire altro, il presidente rassicurò già tutti. Noi non possiamo pensare a queste cose, a noi non ci riguarda". Basha, alla vigilia di Bari-Perugia: 3 maggio 2018.
"Qualcuno ci diceva che era tutto a posto e poi è arrivato il meno due, l'attesa è stata snervante ed è veramente un peccato. Scuse per quello che è successo alla fine? Non bisogna chiedere scusa, il caos è dovuto alla voglia di vincere". Le parole di capitan Basha dopo la disfatta del Tombolato suonano come un alibi ingiustificato. Uscire di scena dai play-off, farlo in una gara dove i biancorossi non sono stati mai in partita, devastati dalla dinamicità degli avversari, riuscire a rientrare solo grazie ad un errore del portiere avversario ed abdicare nei tempi supplementari, senza nessun tentativo di avvicinarsi all'area avversaria, è stato davvero poco edificante per tutto l'ambiente.
Che Giancaspro abbia commesso errori gravissimi è sotto gli occhi di tutti, ma che ciò debba risultare un alibi per lo staff tecnico e i giocatori, è palesemente inaccettabile. Tutti hanno commesso gravi errori in questa stagione fallimentare. A partire dalla comunicazione, mai sul pezzo, fatta di bugie e di smentite, talvolta ai limiti del grottesco. Definire "Fake news" la notizia sulla possibile penalizzazione è stata una trovata maldestra, oltre che un grave inganno a tutto l'ambiente.
Sarebbe stato più opportuno affrontare nei tempi giusti il problema, ammettendo le responsabilità, senza nascondere la polvere sotto il tappeto, probabilmente così la situazione avrebbe avuto contorni più realistici e meno amari. Il silenzio di Grosso con la stampa locale è stato incomprensibile, irresponsabile, oltre a rappresentare una mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi.
Tutti colpevoli, dunque. Nessuno può sentirsi immune da responsabilità. Dal presidente al magazziniere. La rissa finale rappresenta il punto più basso di questa stagione. Uno spogliatoio, apparentemente tranquillo, incapace di reagire alle avversità. Abbiamo spesso difeso le scelte del tecnico, alla prima stagione tra i professionisti, ma dobbiamo ammettere che, molte di esse son risultate decisive ai fini del risultato finale della stagione. In questo momento, ciò che preoccupa tutti è il futuro. Serve chiarezza. E non è una fake news.
di Giosè Monno
fonteb tuttobari.com
"Il deferimento? L'abbiamo saputo adesso. Si era già parlato di questo, io non posso dire altro, il presidente rassicurò già tutti. Noi non possiamo pensare a queste cose, a noi non ci riguarda". Basha, alla vigilia di Bari-Perugia: 3 maggio 2018.
"Qualcuno ci diceva che era tutto a posto e poi è arrivato il meno due, l'attesa è stata snervante ed è veramente un peccato. Scuse per quello che è successo alla fine? Non bisogna chiedere scusa, il caos è dovuto alla voglia di vincere". Le parole di capitan Basha dopo la disfatta del Tombolato suonano come un alibi ingiustificato. Uscire di scena dai play-off, farlo in una gara dove i biancorossi non sono stati mai in partita, devastati dalla dinamicità degli avversari, riuscire a rientrare solo grazie ad un errore del portiere avversario ed abdicare nei tempi supplementari, senza nessun tentativo di avvicinarsi all'area avversaria, è stato davvero poco edificante per tutto l'ambiente.
Che Giancaspro abbia commesso errori gravissimi è sotto gli occhi di tutti, ma che ciò debba risultare un alibi per lo staff tecnico e i giocatori, è palesemente inaccettabile. Tutti hanno commesso gravi errori in questa stagione fallimentare. A partire dalla comunicazione, mai sul pezzo, fatta di bugie e di smentite, talvolta ai limiti del grottesco. Definire "Fake news" la notizia sulla possibile penalizzazione è stata una trovata maldestra, oltre che un grave inganno a tutto l'ambiente.
Sarebbe stato più opportuno affrontare nei tempi giusti il problema, ammettendo le responsabilità, senza nascondere la polvere sotto il tappeto, probabilmente così la situazione avrebbe avuto contorni più realistici e meno amari. Il silenzio di Grosso con la stampa locale è stato incomprensibile, irresponsabile, oltre a rappresentare una mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi.
Tutti colpevoli, dunque. Nessuno può sentirsi immune da responsabilità. Dal presidente al magazziniere. La rissa finale rappresenta il punto più basso di questa stagione. Uno spogliatoio, apparentemente tranquillo, incapace di reagire alle avversità. Abbiamo spesso difeso le scelte del tecnico, alla prima stagione tra i professionisti, ma dobbiamo ammettere che, molte di esse son risultate decisive ai fini del risultato finale della stagione. In questo momento, ciò che preoccupa tutti è il futuro. Serve chiarezza. E non è una fake news.
di Giosè Monno
fonteb tuttobari.com