Non so come mi sento all'inizio di questa settimana che si prevede piena di sorprese per il futuro del Bari, del Presidente, del Direttore Sportivo. dell'Allenatore e del 'Parco' giocatori. Fiducioso, speranzoso ? Poco, molto poco. Certamente deluso, ma non per non essere stati della partita dei play-off che ha fatto prevalere Frosinone e Palermo, due squadre molto più attrezzate del Bari. Siamo ormai abituati a conclusioni ingloriose di campionati per mancanza di una parvenza di organizzazione aziendale ed i prossimi venti soffiano di nuovo contro di noi, soprattutto per essere finiti nell'occhio del ciclone della Magistratura che pare abbia individuato gravi inadempienze da parte della società accompagnate da 'artifizi' al limite (ed oltre) del lecito.
E' difficile seguire con interesse chi sarà il prossimo allenatore e i nuovi acquisti. I giornali fanno la loro parte perché devono incuriosire la piazza con le loro invenzioni, ma il tifoso barese non se le beve più le chiacchiere che portano in biancorosso giocatori importanti come Dezi, Coronado ed altri. Qui non si tratta di notizie diffuse come distrazione di massa per illuderci di un roseo futuro. La questione societaria è piuttosto seria e purtroppo non pendiamo più dalle labbra dei giornali ma dalle sentenze della Procura della Repubblica.
Mettiamoci, dunque, a cuccia ed incrociamo le dita. Speriamo che i venti impetuosi non spazzino definitivamente il calcio che conta a Bari. Purtroppo è da troppo tempo che le ferite sanguinano e non si rimarginano. Sono diventate delle vere piaghe insanabili.
E' difficile seguire con interesse chi sarà il prossimo allenatore e i nuovi acquisti. I giornali fanno la loro parte perché devono incuriosire la piazza con le loro invenzioni, ma il tifoso barese non se le beve più le chiacchiere che portano in biancorosso giocatori importanti come Dezi, Coronado ed altri. Qui non si tratta di notizie diffuse come distrazione di massa per illuderci di un roseo futuro. La questione societaria è piuttosto seria e purtroppo non pendiamo più dalle labbra dei giornali ma dalle sentenze della Procura della Repubblica.
Mettiamoci, dunque, a cuccia ed incrociamo le dita. Speriamo che i venti impetuosi non spazzino definitivamente il calcio che conta a Bari. Purtroppo è da troppo tempo che le ferite sanguinano e non si rimarginano. Sono diventate delle vere piaghe insanabili.