Cornacchini passa al 4-2-3-1: intuizione vincente? Buona la prima, ecco le nuove chiavi tattiche
di Gianmaria De Candia
La vittoria contro il Locri di domenica ha assunto un'importanza plurima per il Bari. Il ritorno al successo dopo due pareggi e il nuovo allungo in classifica, da +1 a +3, sono passati però quasi in secondo piano. Il nuovo modulo adottato da mister Cornacchini e la prestazione della squadra, praticamente priva di sbavature, ha sorpreso e convinto tutti. Il 4-2-3-1 potrebbe essere, dunque, la soluzione ideale per il proseguo del campionato.
Le principali novità introdotte non riguardano gli interpreti ma il posizionamento. La variazione in mediana ha portato ad una maturazione inaspettata del reparto. Il duo composto da Bolzoni-Hamlili, davanti alla difesa, rappresenta una vera e propria diga, capace di fornire grande equilibrio, libero di supportare la fase offensiva in maniera alternata ma costante.
L'abbassamento degli esterni sulla trequarti ha compattato la squadra, rendendoli maggiormente nel vivo dell'azione. Floriano non è una sorpresa, al contrario di Piovanello. Il classe 2000 è stato a tratti incontenibile, schierato in un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche. Il ragazzo a Padova, club in cui è cresciuto, ha sempre occupato posizioni avanzate, dove poteva mostrare estro e fantasia. In questa prima parte di stagione aveva fornito prestazioni interessanti come mezzala ma era limitato da compiti tattici, pagando in alcuni momenti anche quella carenza di fisicità e mordente dovuti all'età. Le alternative inoltre non mancherebbero, su tutte Neglia ma anche Bollino e Langella.
Brienza non è solo il collante tra i reparti ma il vero e proprio cervello della squadra. Brillantezza fisica a parte, è dotato di QI calcistico fuori categoria. Nel 4-2-3-1 può dialogare con i compagni con maggiore facilità, aprendo e variando il gioco a differenza del 4-3-1-2, dove tutto dipendeva dal movimento e dagli spazi delle punte. In avanti la promozione di Pozzebon rappresenta la vera novità tra i titolari. Si tratta, infatti, dell'unico centravanti in grado di garantire fisicità necessaria e di attaccare l'area di rigore con regolarità. Un punto di riferimento importante anche in appoggio, occhio però a non lasciarlo troppo isolato. Simeri potrebbe così diventare un'arma utile a partita in corso, con avversari più stanchi ed aperti.
La fase difensiva è rimasta quasi totalmente invariata con due migliorie: il doppio mediano evita buchi improvvisi in fase di transizione e il coinvolgimento nella manovra dei terzini (presenza e vicinanza con i trequartisti esterni). Gli aspetti da perfezionare sono sicuramente in fase di ritmo e gestione della palla, anche se con questo schieramento, i giocatori hanno più soluzioni nel breve ed evitano così di abusare dei lanci lunghi.
TUITTOBARI
di Gianmaria De Candia
La vittoria contro il Locri di domenica ha assunto un'importanza plurima per il Bari. Il ritorno al successo dopo due pareggi e il nuovo allungo in classifica, da +1 a +3, sono passati però quasi in secondo piano. Il nuovo modulo adottato da mister Cornacchini e la prestazione della squadra, praticamente priva di sbavature, ha sorpreso e convinto tutti. Il 4-2-3-1 potrebbe essere, dunque, la soluzione ideale per il proseguo del campionato.
Le principali novità introdotte non riguardano gli interpreti ma il posizionamento. La variazione in mediana ha portato ad una maturazione inaspettata del reparto. Il duo composto da Bolzoni-Hamlili, davanti alla difesa, rappresenta una vera e propria diga, capace di fornire grande equilibrio, libero di supportare la fase offensiva in maniera alternata ma costante.
L'abbassamento degli esterni sulla trequarti ha compattato la squadra, rendendoli maggiormente nel vivo dell'azione. Floriano non è una sorpresa, al contrario di Piovanello. Il classe 2000 è stato a tratti incontenibile, schierato in un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche. Il ragazzo a Padova, club in cui è cresciuto, ha sempre occupato posizioni avanzate, dove poteva mostrare estro e fantasia. In questa prima parte di stagione aveva fornito prestazioni interessanti come mezzala ma era limitato da compiti tattici, pagando in alcuni momenti anche quella carenza di fisicità e mordente dovuti all'età. Le alternative inoltre non mancherebbero, su tutte Neglia ma anche Bollino e Langella.
Brienza non è solo il collante tra i reparti ma il vero e proprio cervello della squadra. Brillantezza fisica a parte, è dotato di QI calcistico fuori categoria. Nel 4-2-3-1 può dialogare con i compagni con maggiore facilità, aprendo e variando il gioco a differenza del 4-3-1-2, dove tutto dipendeva dal movimento e dagli spazi delle punte. In avanti la promozione di Pozzebon rappresenta la vera novità tra i titolari. Si tratta, infatti, dell'unico centravanti in grado di garantire fisicità necessaria e di attaccare l'area di rigore con regolarità. Un punto di riferimento importante anche in appoggio, occhio però a non lasciarlo troppo isolato. Simeri potrebbe così diventare un'arma utile a partita in corso, con avversari più stanchi ed aperti.
La fase difensiva è rimasta quasi totalmente invariata con due migliorie: il doppio mediano evita buchi improvvisi in fase di transizione e il coinvolgimento nella manovra dei terzini (presenza e vicinanza con i trequartisti esterni). Gli aspetti da perfezionare sono sicuramente in fase di ritmo e gestione della palla, anche se con questo schieramento, i giocatori hanno più soluzioni nel breve ed evitano così di abusare dei lanci lunghi.
TUITTOBARI