Il mestiere del terzino pare scontato e piuttosto semplice agli occhi di molti tifosi, basta saper attaccare, difendere e fornire palloni che permettano agli attaccanti di andare in gol. Questo non è del tutto vero, perché la bravura del difensore di fascia sta proprio nell'applicare questi compiti in tutte le partite e in modo egregio.
In aggiunta a queste qualità, vi sono poi diverse tipologie di terzini: quello di spinta, quello più addetto alla fase difensiva, il regista che fa partire la manovra dal basso e il velocista. Nel corso degli ultimi dieci anni il Bari ha usufruito delle giocate di moltissimi laterali bassi di sinistra, ognuno con qualità differenti tra loro.
La mente riconduce subito ad Alessandro Parisi, protagonista delle annate della promozione (prima) e del decimo posto in Serie A (poi). Il palermitano era un terzino dotato non di una grandissima velocità, ma di molta tecnica, in particolare nei cross e nei tiri, tanto da recitare il ruolo di tiratore di punizioni e a volte anche rigori. Col passare degli anni, un terzino che rimarrà sicuramente nei ricordi dei tifosi biancorossi è Marco Calderoni; due anni per lui in Puglia, il primo in particolare ha rappresentato il culmine della sua ancor breve carriera, con il rischio fallimento evitato e l'avvincente rincorsa play-off. Il friulano, al contrario di Parisi, era un vero e proprio velocista, dotato di discreta tecnica palla al piede e dedito più all'attacco che alla difesa.
Prima di arrivare all'anno corrente, il Bari ha alternato molti terzini, senza che nessuno lasciasse davvero un segno indelebile nella mente dei tifosi; certo, ci si può ricordare di Jure Balkovec, arrivato a gennaio del 2018, che ha lasciato intravedere qualche sprazzo di talento, anche grazie al suo educatissimo sinistro, oppure Del Grosso, difensore di grande esperienza, soprattutto in A, che però non ha mai potuto esprimersi al meglio in maglia biancorossa a causa degli infortuni. Ora è il turno di Costa, terzino di spinta, ma che mantiene comunque alta l'attenzione anche in fase difensiva, buon piede mancino ed ottima corsa, qualità che si sono viste sia negli anni in B ed A con la Spal che nelle prime apparizioni col Bari.
In attesa delle prime gare ufficiali, sarà Costa la nuova freccia biancorossa pronta ad essere scoccata dall'arco barese? Al campo l'ardua sentenza.
di Maurizio Ladisa
fonte tuttobari.com
In aggiunta a queste qualità, vi sono poi diverse tipologie di terzini: quello di spinta, quello più addetto alla fase difensiva, il regista che fa partire la manovra dal basso e il velocista. Nel corso degli ultimi dieci anni il Bari ha usufruito delle giocate di moltissimi laterali bassi di sinistra, ognuno con qualità differenti tra loro.
La mente riconduce subito ad Alessandro Parisi, protagonista delle annate della promozione (prima) e del decimo posto in Serie A (poi). Il palermitano era un terzino dotato non di una grandissima velocità, ma di molta tecnica, in particolare nei cross e nei tiri, tanto da recitare il ruolo di tiratore di punizioni e a volte anche rigori. Col passare degli anni, un terzino che rimarrà sicuramente nei ricordi dei tifosi biancorossi è Marco Calderoni; due anni per lui in Puglia, il primo in particolare ha rappresentato il culmine della sua ancor breve carriera, con il rischio fallimento evitato e l'avvincente rincorsa play-off. Il friulano, al contrario di Parisi, era un vero e proprio velocista, dotato di discreta tecnica palla al piede e dedito più all'attacco che alla difesa.
Prima di arrivare all'anno corrente, il Bari ha alternato molti terzini, senza che nessuno lasciasse davvero un segno indelebile nella mente dei tifosi; certo, ci si può ricordare di Jure Balkovec, arrivato a gennaio del 2018, che ha lasciato intravedere qualche sprazzo di talento, anche grazie al suo educatissimo sinistro, oppure Del Grosso, difensore di grande esperienza, soprattutto in A, che però non ha mai potuto esprimersi al meglio in maglia biancorossa a causa degli infortuni. Ora è il turno di Costa, terzino di spinta, ma che mantiene comunque alta l'attenzione anche in fase difensiva, buon piede mancino ed ottima corsa, qualità che si sono viste sia negli anni in B ed A con la Spal che nelle prime apparizioni col Bari.
In attesa delle prime gare ufficiali, sarà Costa la nuova freccia biancorossa pronta ad essere scoccata dall'arco barese? Al campo l'ardua sentenza.
di Maurizio Ladisa
fonte tuttobari.com