[size=32]Prime nubi sul Bari. Ad una settimana dall'esordio in campionato, quello di Avellino non è stato proprio un bel viatico. Non che la Coppa Italia di C costituisse il più importante degli obiettivi ma il segnale negativo è arrivato chiaro e poderoso in un pomeriggio, quello di ieri, parecchio avvilente. Come è potuto il Bari uscire sconfitto contro una squadra costruita in fretta e furia, reduce da pochi giorni di ritiro, e chiaramente attardata nelle gerarchie (almeno iniziali) del prossimo campionato?[/size]
[size=32]La domanda scuote da ore la città. Una campagna acquisti extra-large ha creato le condizioni per quella che oggi, e ancora a ragion veduta, vien considerata un'autentica corazzata. Il rammarico per la seconda eliminazione di fila, nel giro di tre mesi, per mano dell'Avellino, si alterna alla preoccupazione per un campionato che, a quanto pare, non sarà affatto semplice.[/size]
[size=32]Se già contro la Paganese, qualche movimento era apparso imballato (specie in fase difensiva), al Partenio il Bari - anche al netto di qualche decisione arbitrale che non cambia i demeriti della squadra - ha dato la sensazione di mancare già per la prima volta quest'anno dal punto di vista caratteriale e delle idee. Paradossale che un calciatore come Antenucci, sceso dalla A con licenza di pontificare e pur ben calatosi emotivamente nella realtà Bari nelle sue prime settimane di lavoro, abbia disputato una prova opaca e anonima. Né a brillare son stati gli altri interpreti di grido oggi a disposizione di Cornacchini.[/size]
[size=32]Cornacchini, appunto. Il tecnico è sul banco degli imputati. Perdere è più o meno lecito: farlo con uno spartito nuovamente impoverito sul piano dell'atteggiamento, molto meno. L'anno scorso si è spesso rimarcata la lacuna di gioco dei biancorossi. Quella di ieri è stata una sconfitta che si colloca quasi esattamente a specchio con i passi falsi del recente passato.[/size]
[size=32]La squadra resta puntualmente discontinua in gara oltre che poco allenata ai movimenti, al di là della dimensione iniziale di stagione. Con che modulo giocherà il Bari il prossimo anno? 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-4-2? Le proposte esibite nel corso dell'estate producono già un sentimento di confusione. Il Bari ha cambiato assetto già tre volte in appena un mese e a sei giorni dalla sfida di Lentini non è dato sapere ancora quale sia il vestito più elegante dei biancorossi. Non è escluso a questo punto che ulteriori regali arrivino dal mercato. Anche se, oggettivamente, il parco tecnico a disposizione del mister sembra già pieno e più che interessante.[/size]
[size=32]La domanda sorge spontanea: cosa dovrebbero dire, allora, le altre squadre? Un'intima ricerca della propria identità potrebbe essere il maggior top player in questo momento. Meglio di qualsiasi dribling e nuovo volto. Il Bari, tornato a casa mestamente dalla Campania, si è scoperto fragile. La piazza, giustamente esigente, pretende molto di più.[/size]
[size=32]La domanda scuote da ore la città. Una campagna acquisti extra-large ha creato le condizioni per quella che oggi, e ancora a ragion veduta, vien considerata un'autentica corazzata. Il rammarico per la seconda eliminazione di fila, nel giro di tre mesi, per mano dell'Avellino, si alterna alla preoccupazione per un campionato che, a quanto pare, non sarà affatto semplice.[/size]
[size=32]Se già contro la Paganese, qualche movimento era apparso imballato (specie in fase difensiva), al Partenio il Bari - anche al netto di qualche decisione arbitrale che non cambia i demeriti della squadra - ha dato la sensazione di mancare già per la prima volta quest'anno dal punto di vista caratteriale e delle idee. Paradossale che un calciatore come Antenucci, sceso dalla A con licenza di pontificare e pur ben calatosi emotivamente nella realtà Bari nelle sue prime settimane di lavoro, abbia disputato una prova opaca e anonima. Né a brillare son stati gli altri interpreti di grido oggi a disposizione di Cornacchini.[/size]
[size=32]Cornacchini, appunto. Il tecnico è sul banco degli imputati. Perdere è più o meno lecito: farlo con uno spartito nuovamente impoverito sul piano dell'atteggiamento, molto meno. L'anno scorso si è spesso rimarcata la lacuna di gioco dei biancorossi. Quella di ieri è stata una sconfitta che si colloca quasi esattamente a specchio con i passi falsi del recente passato.[/size]
[size=32]La squadra resta puntualmente discontinua in gara oltre che poco allenata ai movimenti, al di là della dimensione iniziale di stagione. Con che modulo giocherà il Bari il prossimo anno? 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-4-2? Le proposte esibite nel corso dell'estate producono già un sentimento di confusione. Il Bari ha cambiato assetto già tre volte in appena un mese e a sei giorni dalla sfida di Lentini non è dato sapere ancora quale sia il vestito più elegante dei biancorossi. Non è escluso a questo punto che ulteriori regali arrivino dal mercato. Anche se, oggettivamente, il parco tecnico a disposizione del mister sembra già pieno e più che interessante.[/size]
[size=32]La domanda sorge spontanea: cosa dovrebbero dire, allora, le altre squadre? Un'intima ricerca della propria identità potrebbe essere il maggior top player in questo momento. Meglio di qualsiasi dribling e nuovo volto. Il Bari, tornato a casa mestamente dalla Campania, si è scoperto fragile. La piazza, giustamente esigente, pretende molto di più.[/size]