[size=32]Il debutto al San Nicola del Bari, contro un’organizzata ed efficace Viterbese, non è andato come ci si aspettava. Anzi, la pesante sconfitta subita per 1-3 ha messo a nudo, ancora una volta, la fragilità difensiva biancorossa, sempre più sofferente ed esposta ai veloci contropiedi avversari. Vero è che la serie C sia appena cominciata, ma è lecito aspettarsi dei repentini e decisi cambiamenti per non perdere ulteriore terreno, sia da parte di mister Cornacchini che dai calciatori scesi in campo.[/size]
[size=32]Nella debacle casalinga subita per mano dei gialloblu risulta davvero complicato trovare qualche nota positiva. La manovra offensiva è apparsa lenta e quanto mai confusionaria. L’attacco non è riuscito, in quasi nessuna occasione, a far realmente male al muro difensivo della Viterbese. Logica conseguenza, quindi, sono state le scialbe prestazioni dei vari attaccanti avvicendatisi in avanti. I vari Neglia, Terrani, e, successivamente, i subentrati Floriano e D’Ursi non si sono mai resi pericolosi. A centrocampo, invece, è mancata la qualità e, soprattutto, la lucidità. Completamente da dimenticare le prove di Hamlili e Schiavone. Il primo, oltre ad essersi divorato il gol del pareggio, ha poi perso, in coabitazione con Costa, la sfera del definitivo 1-3. Schiavone, apparso nuovamente in ritardo di condizione, non è riuscito ad illuminare il gioco, perdendo inoltre la sanguinosa palla del primo vantaggio ospite. Male, anzi malissimo, il reparto arretrato. Nelle poche sortite offensive della Viterbese, il Bari ha subito ben 3 reti. Non ha per nulla convinto l’idea di Kupisz terzino, chiamato a spingere sulla fascia ma finito nella morsa di uno scatenato Vandeputte. Stesso discorso per Costa, poco incisivo in avanti e completamente in bambola in zona difensiva. Non esente da colpe anche la coppia centrale Di Cesare-Sabbione prima, e Di Cesare-Perrotta poi.[/size]
[size=32]Le uniche prove accettabili sono state fornite da Frattali, decisivo in almeno due occasioni, Scavone ed Antenucci. Il centrocampista ha provato a triangolare e dare vivacità al reparto mediano, mentre la punta molisana, in quei pochi palloni toccati, ha regalato qualche ideaper i suoi compagni, oltre ad avere il merito di aver realizzato il suo secondo rigoreconsecutivo. A mister Cornacchini dunque, svegliatosi già con le ossa rotte dopo il primo allarme di Avellino, l’onere di salvare il salvabile e ripartire da subito nella trasferta di Rieti. La certezza è che il lavoro da svolgere, sotto l’aspetto mentale e tecnico-tattico, sia ancora molto.[/size]
[size=32]Nella debacle casalinga subita per mano dei gialloblu risulta davvero complicato trovare qualche nota positiva. La manovra offensiva è apparsa lenta e quanto mai confusionaria. L’attacco non è riuscito, in quasi nessuna occasione, a far realmente male al muro difensivo della Viterbese. Logica conseguenza, quindi, sono state le scialbe prestazioni dei vari attaccanti avvicendatisi in avanti. I vari Neglia, Terrani, e, successivamente, i subentrati Floriano e D’Ursi non si sono mai resi pericolosi. A centrocampo, invece, è mancata la qualità e, soprattutto, la lucidità. Completamente da dimenticare le prove di Hamlili e Schiavone. Il primo, oltre ad essersi divorato il gol del pareggio, ha poi perso, in coabitazione con Costa, la sfera del definitivo 1-3. Schiavone, apparso nuovamente in ritardo di condizione, non è riuscito ad illuminare il gioco, perdendo inoltre la sanguinosa palla del primo vantaggio ospite. Male, anzi malissimo, il reparto arretrato. Nelle poche sortite offensive della Viterbese, il Bari ha subito ben 3 reti. Non ha per nulla convinto l’idea di Kupisz terzino, chiamato a spingere sulla fascia ma finito nella morsa di uno scatenato Vandeputte. Stesso discorso per Costa, poco incisivo in avanti e completamente in bambola in zona difensiva. Non esente da colpe anche la coppia centrale Di Cesare-Sabbione prima, e Di Cesare-Perrotta poi.[/size]
[size=32]Le uniche prove accettabili sono state fornite da Frattali, decisivo in almeno due occasioni, Scavone ed Antenucci. Il centrocampista ha provato a triangolare e dare vivacità al reparto mediano, mentre la punta molisana, in quei pochi palloni toccati, ha regalato qualche ideaper i suoi compagni, oltre ad avere il merito di aver realizzato il suo secondo rigoreconsecutivo. A mister Cornacchini dunque, svegliatosi già con le ossa rotte dopo il primo allarme di Avellino, l’onere di salvare il salvabile e ripartire da subito nella trasferta di Rieti. La certezza è che il lavoro da svolgere, sotto l’aspetto mentale e tecnico-tattico, sia ancora molto.[/size]
