'Non ci sono storie, i rosa devono fare nove punti per volare in Champions. Hanno la qualificazione nelle proprie mani e mi auguro il meglio per loro'. Parla il mago dietro le quinte del Bari dei miracoli, Giorgio Perinetti.
Giocare contro chi è a un soffio dalla B può trasformarsi in una trappola?
'Il Palermo deve temere solo le proprie ansie. Le squadre virtualmente retrocesse o già in B, vale anche per il Livorno contro la Samp, non ci tengono a perdere. Lo so bene, alla Roma perdemmo uno scudetto (nel 1985-86, ndr) all'Olimpico contro il Lecce retrocesso. La pedalata dell'ultimo chilometro è la più dura'.
Che leit-motiv potrà avere la gara di domenica?
'Il Siena, davanti ai propri tifosi, darà il massimo. Il Palermo deve stare in guardia, stare in campo con le gambe e con la testa'.
Lontano dal Barbera mancano all’appello alcuni punti…
'Sarà determinante limitare la discontinuità in trasferta in questo finale'.
C'è una favorita tra Palermo e Samp?
'Sono due ottime realtà, squadre che si equivalgono. È chiaro che sarei più felice per il quarto posto dei rosa. La qualificazione in Champions, al di là dell'aspetto calcistico, avrebbe significati storici e sociali, il riscatto di una città, spesso considerata solo per i suoi aspetti deteriori'.
Chi può essere il rosanero decisivo?
'Verrebbe da dire Miccoli, che ha preso per mano la squadra e non ha mai segnato tanto. Bravissimo, anche per merito degli schemi offensivi di Rossi. Il Palermo, però, ha un giocatore ammirato da mezzo mondo, Pastore. È un talento da Manchester United o da Barcellona. Lo seguivo per il Bari, ma non eravamo competitivi...'.
La sua esperienza al Bari è al capolinea...
'Mi è sempre toccato ricominciare, dopo mini-cicli di due, tre anni. Ci proverò anche stavolta'.
Sogna il Palermo?
'La maglia rosanero, per me, è una seconda pelle. Ho sempre sperato che le nostre strade tornassero a incrociarsi. Evidentemente, però, in Sicilia ho fatto il mio tempo e, nel mio ruolo, c'è chi sta facendo molto bene. Mi resterà il rammarico di non aver lavorato con Zamparini'.
(Giornale di Sicilia)
Giocare contro chi è a un soffio dalla B può trasformarsi in una trappola?
'Il Palermo deve temere solo le proprie ansie. Le squadre virtualmente retrocesse o già in B, vale anche per il Livorno contro la Samp, non ci tengono a perdere. Lo so bene, alla Roma perdemmo uno scudetto (nel 1985-86, ndr) all'Olimpico contro il Lecce retrocesso. La pedalata dell'ultimo chilometro è la più dura'.
Che leit-motiv potrà avere la gara di domenica?
'Il Siena, davanti ai propri tifosi, darà il massimo. Il Palermo deve stare in guardia, stare in campo con le gambe e con la testa'.
Lontano dal Barbera mancano all’appello alcuni punti…
'Sarà determinante limitare la discontinuità in trasferta in questo finale'.
C'è una favorita tra Palermo e Samp?
'Sono due ottime realtà, squadre che si equivalgono. È chiaro che sarei più felice per il quarto posto dei rosa. La qualificazione in Champions, al di là dell'aspetto calcistico, avrebbe significati storici e sociali, il riscatto di una città, spesso considerata solo per i suoi aspetti deteriori'.
Chi può essere il rosanero decisivo?
'Verrebbe da dire Miccoli, che ha preso per mano la squadra e non ha mai segnato tanto. Bravissimo, anche per merito degli schemi offensivi di Rossi. Il Palermo, però, ha un giocatore ammirato da mezzo mondo, Pastore. È un talento da Manchester United o da Barcellona. Lo seguivo per il Bari, ma non eravamo competitivi...'.
La sua esperienza al Bari è al capolinea...
'Mi è sempre toccato ricominciare, dopo mini-cicli di due, tre anni. Ci proverò anche stavolta'.
Sogna il Palermo?
'La maglia rosanero, per me, è una seconda pelle. Ho sempre sperato che le nostre strade tornassero a incrociarsi. Evidentemente, però, in Sicilia ho fatto il mio tempo e, nel mio ruolo, c'è chi sta facendo molto bene. Mi resterà il rammarico di non aver lavorato con Zamparini'.
(Giornale di Sicilia)