Torna a crescere anche la media spettatori. Sabelli, un mese fuori
fonte Corriere del Mezzogiorno
Nella settimana in cui San Nicola viene celebrato a Bari (oggi ricorre la festa più amata dai baresi), lo stadio di casa conferma di essere tornato un fattore per la squadra biancorossa. Dopo la vittoria di sabato contro la Salernitana la striscia positiva interna della squadra di Colantuono (e prima di Stellone) è infatti salita a cinque: quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque giornate contro Pro Vercelli, Trapani, Spezia, Carpi e appunto Salernitana. In tutto 13 punti che spingono il Bari a una rimonta che avrebbe del clamoroso. Un exploit di questo tipo era tutt’altro che ovvio. Perché chi pensa che San Nicola faccia rima con vittoria non ha fatto i conti con un lungo periodo negativo che, a cavallo tra l’inizio di questa stagione e la conclusione della scorsa, aveva minato un po’ di certezze. Una sola vittoria, due pareggi e cinque sconfitte erano stati il magro bottino del Bari sino al match vincente contro la Pro Vercelli. Il San Nicola, in altre parole, più che un punto di forza era diventato un tabù. Ecco perché la serie positiva che va avanti dal 22 ottobre viene accolta come vera e propria manna dal cielo. Il Bari è tornato a essere quadrato e sicuro di sé, per la gioia dei 10.341 appassionati che avevano fatto la fila ai botteghini per sottoscrivere l’abbonamento. Il punto è che ad accompagnare quello zoccolo duro si registravano meno persone. Era capitato per esempio che non si andasse oltre quota 15 mila presenti. Numeri di grande rispetto, per carità, visto che con i quasi 16
mila spettatori medi il Bari è comunque in vetta alla classifica del tifo di serie B, ma distanti dagli oltre 21 mila della passata stagione. Sabato scorso il numero è schizzato a 19 mila, record stagionale, ed è vero che hanno dato una mano tutt’altro che piccola i tifosi “gemelli” della Salernitana, ma è altrettanto vero che sulla scia dei buoni risultati, quell’exploit potrebbe avviare una decisa accelerazione. Almeno questo è l’auspicio del Bari, che intanto ha perso Sabelli fino al termine del 2016. Per lui, distrazione del collaterale.
di Pasquale Caputifonte Corriere del Mezzogiorno