La città tappezzata di striscioni, posizionati durante la notte, con due messaggi espliciti: Petroni non è più gradito e se non ci saranno sblocchi, la partita Pisa-Spezia sarà impedita dai tifosi
PISA Trattativa saltata, punto e a capo. L’ultimo capitolo della saga Pisa calcio, con il fallimento dell’accordo fra l’attuale proprietario Fabio Petroni e Giuseppe Corrado, del gruppo Ma.Gi.Co., ha fatto ripiombare la situazione nel caos. La prima risposta è stata la città tappezzata di striscioni, posizionati in una dozzina di punti strategici durante la notte, con due messaggi espliciti: Petroni non è più gradito e se non ci saranno sblocchi, la partita Pisa-Spezia sarà impedita dai tifosi.
Il richiamo del prefetto
Due messaggi che hanno trovato subito la risposta del prefetto di Pisa Attilio Visconti, che ai microfoni di 50 Canale ha dichiarato: «Ho il dovere di formulare un richiamo alla calma assoluta. Credo che sia interesse di tutti, di una comunità, di una città che ha tradizione di sopportazione, pazienza e accoglienza non degenerare in manifestazioni violente o turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica: non gioverebbero alla causa». Un richiamo che rivolge in primo luogo alla tifoseria, ma anche «a coloro che da mesi stanno gestendo dal punto di vista imprenditoriale questa situazione: io ritengo sia tempo di fare definitiva chiarezza – ha detto Visconti - perché non si è ben capito dove questa situazione voglia andare a parare: qui bisogna capire se si vuole rimanere a Pisa o se si vuole andare. Serve chiarimento in tutti gli aspetti. Non basta una spiegazione prettamente economica, siamo sempre andati vicini a questo passaggio che non si è mai realizzato: si deve fare chiarezza interiore».
Il sindaco
Anche il sindaco Marco Filippeschi si è detto turbato dalla situazione, e in apertura del consiglio comunale di oggi ha detto chiaramente: «Purtroppo la trattativa, che solo poco fa pareva arrivata in porto, è andata male. Ieri sera ho parlato con i legali della parte che vuol comprare il Pisa: forse i margini per tenere in piedi la trattativa ci sono ma non ci sono più i tempi». Se le scadenze infatti non saranno rispettate, «compresa quello della ricapitalizzazione prevista per il 27 dicembre, ci saranno le penalizzazioni e a quel punto i giocatori trarranno le loro conseguenze», ovvero, potranno svincolarsi prima della fine della stagione. «Sono in contatto col presidente Abodi – ha concluso Filippeschi - per far sì che prevalga la ragione. In queste ore prosegue la mobilitazione dei tifosi che fino ad oggi hanno rappresentato con intelligenza le esigenze della città ed esercitando questa pressione avevano visto riavvicinarsi le due parti».
fonte corrierefiorentino.corriere.it