Gerson: "Il mio Bari una grande famiglia. DeLa? Mezzi per tornare grandi. Cornacchini e la sua grinta..."
Nei giorni scorsi, l'ex biancorosso Gerson è stato suo malgrado spettatore dell'increscioso episodio dell'arbitro aggredito in una partita pugliese. Gerson, allenatore di una delle due squadre, racconta l'episodio a La Gazzetta dello Sport: "E’ stato un episodio terribile. Spero che i responsabili vengano puniti. E sono certo che se qualcuno della nostra società sarà coinvolto, il presidente Giuseppe Milella prenderà provvedimenti. Si è sempre battuto per censurare la violenza in qualsiasi forma".
Gerson torna poi sulla sua avventura barese: "Mi spinse qui un dirigente del Palmeiras, Clementi, originario di Bari, ed ebbi conferma di quanto fosse meravigliosa questa terra. Eravamo come una grande famiglia, nello spogliatoio e con la presidenza. Non dimenticherò mai quanto mi hanno aiutato Giovanni Loseto prima, il tecnico Beppe Materazzi al ritorno da Lecce e tanti altri. Oggi i club sono aziende in cui ognuno deve svolgere il proprio ruolo con professionalità, ma la passione di Bari è un valore aggiunto difficile da trovare altrove".
Sul Bari di oggi... "Con i De Laurentiis alle spalle, Bari può tornare grande. Ci sono i mezzi per ottenere grandi risultati e, parallelamente, ricreare un settore giovanile che valorizzi le risorse del territorio e arricchisca la prima squadra".
"La promozione è ormai a un passo, da tifoso ne sono felice - prosegue Gerson - Con giocatori di quel calibro era ipotizzabile ma per niente scontato. Nessuno fa regali nel calcio, bisogna sempre lottare. Faccio i complimenti a Cornacchini e al suo staff: avevo conosciuto la sua grinta da avversario, quando era attaccante del Piacenza, ho trovato un grande motivatore. Ed è stato un piacere abbracciarlo quando l’ho incontrato. Lui e tanti elementi della rosa attuale possono essere una base preziosa per costruire una squadra capace di puntare subito alla B".
di Redazione TuttoBari
fonte tuttobari.com
Nei giorni scorsi, l'ex biancorosso Gerson è stato suo malgrado spettatore dell'increscioso episodio dell'arbitro aggredito in una partita pugliese. Gerson, allenatore di una delle due squadre, racconta l'episodio a La Gazzetta dello Sport: "E’ stato un episodio terribile. Spero che i responsabili vengano puniti. E sono certo che se qualcuno della nostra società sarà coinvolto, il presidente Giuseppe Milella prenderà provvedimenti. Si è sempre battuto per censurare la violenza in qualsiasi forma".
Gerson torna poi sulla sua avventura barese: "Mi spinse qui un dirigente del Palmeiras, Clementi, originario di Bari, ed ebbi conferma di quanto fosse meravigliosa questa terra. Eravamo come una grande famiglia, nello spogliatoio e con la presidenza. Non dimenticherò mai quanto mi hanno aiutato Giovanni Loseto prima, il tecnico Beppe Materazzi al ritorno da Lecce e tanti altri. Oggi i club sono aziende in cui ognuno deve svolgere il proprio ruolo con professionalità, ma la passione di Bari è un valore aggiunto difficile da trovare altrove".
Sul Bari di oggi... "Con i De Laurentiis alle spalle, Bari può tornare grande. Ci sono i mezzi per ottenere grandi risultati e, parallelamente, ricreare un settore giovanile che valorizzi le risorse del territorio e arricchisca la prima squadra".
"La promozione è ormai a un passo, da tifoso ne sono felice - prosegue Gerson - Con giocatori di quel calibro era ipotizzabile ma per niente scontato. Nessuno fa regali nel calcio, bisogna sempre lottare. Faccio i complimenti a Cornacchini e al suo staff: avevo conosciuto la sua grinta da avversario, quando era attaccante del Piacenza, ho trovato un grande motivatore. Ed è stato un piacere abbracciarlo quando l’ho incontrato. Lui e tanti elementi della rosa attuale possono essere una base preziosa per costruire una squadra capace di puntare subito alla B".
di Redazione TuttoBari
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