Doveva essere la notte del riscatto per il nuovo Bari e così non è stato. Doveva essere la notte delle prime volte, come della prima vittoria casalinga, ma anche in questo caso le attese sono state deluse. Vincenzo Vivarini avrà sicuramente immaginato un esordio ben diverso sulla panchina biancorossa. Probabilmente sarà rimasto deluso anche lui come i tanti tifosi presenti al San Nicola.
Primo tempo. Chi si attendeva uno stravolgimento tattico è rimasto deluso. Vivarini è uomo saggio ed allenatore esperto, e difficilmente avrebbe potuto, con un solo allenamento alle spalle, rivoluzionare completamente il Bari ereditato da Cornacchini. Spazio dunque al collaudato 3-5-2 ma con alcuni interpreti differenti. Awua e Ferrari si accomodano in panchina per lasciare spazio a Scavone e D'Ursi. Bianco in cabina di regìa, ed un ottimo Hamlili completano la mediana biancorossa. Pronti via ed il Bari si dimostra maggiormente propositivo - almeno nell'atteggiamento - rispetto alle precedenti uscite. I galletti palesano voglia di vincere nonostante la manovra - una costante degli ultimi tempi - risulti perennemente imballata e priva della necessaria fluidità per arrecare chissà quali grattacapi al Monopoli.
Antenucci risulta troppo isolato in avanti, e D'Ursi manifesta una certa tendenza ad allargarsi lungo le corsie esterne. Da una discesa di Berra - poche per la verità durante i primi quarantacinque minuti - il Bari trova il vantaggio. L'ex esterno della Pro Vercelli vince un contrasto con Mercadante ma viene atterrato in area. Antenucci è una sentenza - preciso e potente come sempre - e spiazza Menegatti. Negli ultimi istanti del recupero Scavone si traveste da chef stellato e prepara una frittata tanto gustosa per i tifosi del Monopoli, quanto indigesta per quelli del Bari. Prima rinvia maldestramente sui piedi di Triarico, poi atterra Jefferson, sgusciante come una lumaca nelle giornate di pioggia. Lo stesso Jefferson si presenta dal dischetto e spiazza Marfella. Si va al riposo sul punteggio di 1-1.
Secondo tempo. Vivarini sostituisce un impalpabile D'Ursi con Simeri con il duplice scopo di supportare Antenucci e conferire maggiore profondità alla manovra offensiva. Ci si attende un arrembaggio del Bari, ma è il Monopoli a prendersi la scena. Marfella rimedia ad un errore grossolano di Sabbione ed evita ad un Donnarumma involatosi in solitaria il gol del vantaggio. Neanche gli ingressi di Awua e Kupisz - al posto di Bianco e Berra - riescono a destare il Bari da una ripresa sonnolenta. Vivarini tenta il tutto per tutto inserendo Terrani e Ferrari, ma il risultato non si schioda. A trovare il gol sono i biancoverdi, ma l'arbitro annulla per un fallo fischiato all'ex Piccinni. La partita termina 1-1 tra i fischi di un pubblico deluso ed arrabbiato per l'ennesima prestazione per nulla convincente.
Vivarini avrà da lavorare. Non si potevano certo pretendere miracoli da un allenatore giunto a Bari nella giornata di ieri e con un solo allenamento diretto. Bisognerà pigiare il piede sull'acceleratore, perché il Bari ha già perso tempo e, soprattutto, punti nei confronti della rivali più accreditate al salto di categoria. A Vivarini l'arduo compito di migliorare non soltanto il gioco, ma anche la condizione atletica della squadra. Nella ripresa il Monopoli sembrava averne di più. Se non è un campanello d'allarme, poco ci manca.
di Raffaele Garinella
fonte tuttobari.com
Primo tempo. Chi si attendeva uno stravolgimento tattico è rimasto deluso. Vivarini è uomo saggio ed allenatore esperto, e difficilmente avrebbe potuto, con un solo allenamento alle spalle, rivoluzionare completamente il Bari ereditato da Cornacchini. Spazio dunque al collaudato 3-5-2 ma con alcuni interpreti differenti. Awua e Ferrari si accomodano in panchina per lasciare spazio a Scavone e D'Ursi. Bianco in cabina di regìa, ed un ottimo Hamlili completano la mediana biancorossa. Pronti via ed il Bari si dimostra maggiormente propositivo - almeno nell'atteggiamento - rispetto alle precedenti uscite. I galletti palesano voglia di vincere nonostante la manovra - una costante degli ultimi tempi - risulti perennemente imballata e priva della necessaria fluidità per arrecare chissà quali grattacapi al Monopoli.
Antenucci risulta troppo isolato in avanti, e D'Ursi manifesta una certa tendenza ad allargarsi lungo le corsie esterne. Da una discesa di Berra - poche per la verità durante i primi quarantacinque minuti - il Bari trova il vantaggio. L'ex esterno della Pro Vercelli vince un contrasto con Mercadante ma viene atterrato in area. Antenucci è una sentenza - preciso e potente come sempre - e spiazza Menegatti. Negli ultimi istanti del recupero Scavone si traveste da chef stellato e prepara una frittata tanto gustosa per i tifosi del Monopoli, quanto indigesta per quelli del Bari. Prima rinvia maldestramente sui piedi di Triarico, poi atterra Jefferson, sgusciante come una lumaca nelle giornate di pioggia. Lo stesso Jefferson si presenta dal dischetto e spiazza Marfella. Si va al riposo sul punteggio di 1-1.
Secondo tempo. Vivarini sostituisce un impalpabile D'Ursi con Simeri con il duplice scopo di supportare Antenucci e conferire maggiore profondità alla manovra offensiva. Ci si attende un arrembaggio del Bari, ma è il Monopoli a prendersi la scena. Marfella rimedia ad un errore grossolano di Sabbione ed evita ad un Donnarumma involatosi in solitaria il gol del vantaggio. Neanche gli ingressi di Awua e Kupisz - al posto di Bianco e Berra - riescono a destare il Bari da una ripresa sonnolenta. Vivarini tenta il tutto per tutto inserendo Terrani e Ferrari, ma il risultato non si schioda. A trovare il gol sono i biancoverdi, ma l'arbitro annulla per un fallo fischiato all'ex Piccinni. La partita termina 1-1 tra i fischi di un pubblico deluso ed arrabbiato per l'ennesima prestazione per nulla convincente.
Vivarini avrà da lavorare. Non si potevano certo pretendere miracoli da un allenatore giunto a Bari nella giornata di ieri e con un solo allenamento diretto. Bisognerà pigiare il piede sull'acceleratore, perché il Bari ha già perso tempo e, soprattutto, punti nei confronti della rivali più accreditate al salto di categoria. A Vivarini l'arduo compito di migliorare non soltanto il gioco, ma anche la condizione atletica della squadra. Nella ripresa il Monopoli sembrava averne di più. Se non è un campanello d'allarme, poco ci manca.
di Raffaele Garinella
fonte tuttobari.com
