La cura Vivarini funziona. Eccome. In appena due settimane, il tecnico abruzzese è riuscito a risollevare le sorti del campionato del Bari, partito col piede sbagliato ma ora in netta ripresa. E i sette punti sin qui conquistati in sole tre partite, parlano in questo senso.
Risultati, ma non solo. A sostenere il buon lavoro che il neo tecnico del galletto sta consumando ci sono i numeri, anche in termini di gol: sei quelli fatti, appena uno quello subito, tra l'altro contro il Monopoli alla prima con mister Vivarini in panchina. Statistiche chiare, che certificano il cambio di rotta di una squadra mutata anche e soprattutto nell'atteggiamento, oggi più sicuro e consapevole.
Al di la del modulo. Per sua stessa ammissione, il tecnico non esclude di poter cambiare presto pelle e spartito, con il tanto evocato passaggio al 4-3-3. Intanto, l'ex allenatore dell'Ascoli sta continuando a lavorare con il 3-5-2, chiedendo però un altro tipo di interpretazione a suoi ragazzi. E i risultati sin qui ottenuti stanno premiano il suo lavoro e i suoi dettami, con la squadra apparsa rigenerata sotto diversi punti di vista. A migliorare sono state anche le prestazioni dei singoli, oltre che dei reparti: dalla difesa, in evidente crescita, passando per centrocampo e attaco. L'orchestra sembra ora più ordinata, intonata, piacevole da seguire nonostante il modulo, rimasto di fatto lo stesso e sul quale si continuerà probabilmente a lavorare.
Il Bari resta un cantiere aperto. Ci sono ancora tante cose da migliorare, anche se la strada intrapresa sembra davvero quella giusta. Per la felicità di tutti, società compresa, che si gode il momento oltre al suo nuovo allenatore.
di Andrea Dipalo
fonte tuttobari.com
Risultati, ma non solo. A sostenere il buon lavoro che il neo tecnico del galletto sta consumando ci sono i numeri, anche in termini di gol: sei quelli fatti, appena uno quello subito, tra l'altro contro il Monopoli alla prima con mister Vivarini in panchina. Statistiche chiare, che certificano il cambio di rotta di una squadra mutata anche e soprattutto nell'atteggiamento, oggi più sicuro e consapevole.
Al di la del modulo. Per sua stessa ammissione, il tecnico non esclude di poter cambiare presto pelle e spartito, con il tanto evocato passaggio al 4-3-3. Intanto, l'ex allenatore dell'Ascoli sta continuando a lavorare con il 3-5-2, chiedendo però un altro tipo di interpretazione a suoi ragazzi. E i risultati sin qui ottenuti stanno premiano il suo lavoro e i suoi dettami, con la squadra apparsa rigenerata sotto diversi punti di vista. A migliorare sono state anche le prestazioni dei singoli, oltre che dei reparti: dalla difesa, in evidente crescita, passando per centrocampo e attaco. L'orchestra sembra ora più ordinata, intonata, piacevole da seguire nonostante il modulo, rimasto di fatto lo stesso e sul quale si continuerà probabilmente a lavorare.
Il Bari resta un cantiere aperto. Ci sono ancora tante cose da migliorare, anche se la strada intrapresa sembra davvero quella giusta. Per la felicità di tutti, società compresa, che si gode il momento oltre al suo nuovo allenatore.
di Andrea Dipalo
fonte tuttobari.com