Vincere è fondamentale, e in una piazza come Bari lo è ancor di più. Detto questo, e consapevoli che i Galletti lotteranno fino all'ultimo minuto dell'ultima giornata di campionato, la pressione è transitata sulle spalle della capolista Reggina.
Se le cose ad inizio stagione erano differenti, con il Bari - allora di Cornacchini - chiamato ad ammazzare il torneo, oggi gli uomini di Toscano non possono più nascondersi.
I punti di vantaggio - sei ma fino a poco tempo fa ben dieci - rappresentano un buon margine sulle rivali. Per non vanificare tutto, Denis e compagni dovranno vincere. Sempre. In caso contrario, l’eventuale beffa per aver dilapidato un corposo vantaggio potrebbe ripercuotersi negativamente anche sugli eventuali playoff.
Il Bari non ha questo assillo, e la conquista della vetta resta un obiettivo dai contorni più simili a quelli di un dolce pensiero che di un'ossessione. I biancorossi di Vivarini si sono finalmente sbarazzati dei fantasmi del passato, e guardano al futuro con marcato ottimismo. Merito di un percorso che ha condotto al controllo dell’ansia da prestazione, e all’abbattimento della sindrome da primo della classe. I risultati - sotto gli occhi di tutti - hanno permesso al Bari di rosicchiare quattro punti ai lanciatissimi rivali caduti a Cava de' Tirreni e tra le mura amiche contro la Virtus Francavilla.
Il mercato d’inverno ha poi fatto il resto, aggiungendo la famosa ciliegina ad una succulenta torta. La squadra è stata ulteriormente rinforzata - Maita, Laribi, Ciofani, Costantino - e se non dovesse arrivare il primo posto, si attraverserà la selva oscura dei playoff con la consapevolezza di avere in rosa elementi esperti e dal palmarés vincente.
di Raffaele Garinella
fonte tuttobari.com
Se le cose ad inizio stagione erano differenti, con il Bari - allora di Cornacchini - chiamato ad ammazzare il torneo, oggi gli uomini di Toscano non possono più nascondersi.
I punti di vantaggio - sei ma fino a poco tempo fa ben dieci - rappresentano un buon margine sulle rivali. Per non vanificare tutto, Denis e compagni dovranno vincere. Sempre. In caso contrario, l’eventuale beffa per aver dilapidato un corposo vantaggio potrebbe ripercuotersi negativamente anche sugli eventuali playoff.
Il Bari non ha questo assillo, e la conquista della vetta resta un obiettivo dai contorni più simili a quelli di un dolce pensiero che di un'ossessione. I biancorossi di Vivarini si sono finalmente sbarazzati dei fantasmi del passato, e guardano al futuro con marcato ottimismo. Merito di un percorso che ha condotto al controllo dell’ansia da prestazione, e all’abbattimento della sindrome da primo della classe. I risultati - sotto gli occhi di tutti - hanno permesso al Bari di rosicchiare quattro punti ai lanciatissimi rivali caduti a Cava de' Tirreni e tra le mura amiche contro la Virtus Francavilla.
Il mercato d’inverno ha poi fatto il resto, aggiungendo la famosa ciliegina ad una succulenta torta. La squadra è stata ulteriormente rinforzata - Maita, Laribi, Ciofani, Costantino - e se non dovesse arrivare il primo posto, si attraverserà la selva oscura dei playoff con la consapevolezza di avere in rosa elementi esperti e dal palmarés vincente.
di Raffaele Garinella
fonte tuttobari.com