In attesa della finale, c'è già un traguardo raggiunto: con De Laurentiis la città è tornata ad amare
A 24 ore dalla grande finale tra Reggiana e Bari, che assegnerà la quarta promozione in Serie B, è giusto fare un piccolo passo indietro. Quando due estati fa il Bari fu condotto al patibolo, la storia calcistica del Capoluogo pugliese si accingeva a morire. Nelle notti buie e tempestose, ci si chiedeva cosa ne sarebbe stata della gloriosa società biancorossa, la famosa squadra ascensore che si barcamenava tra la Serie B e Serie A. Il molfettese Giancaspro condannò tutti a ripartite dalla quarta serie, categoria infima simile ad una sabbia mobile.
Dopo essere stata violentata, la donna Bari, custodita come una figlia dal padre amorevole Decaro, fu affidata alla famiglia De Laurentiis. Che fosse un colpo di fulmine in pochissimi lo pensavano, accecati dalla famosa regola della multiproprietà e dalla prospettiva di un limbo eterno nella Serie B. In pochissimi si erano calati nel presente, in pochissimi avevano capito in che girone dell'inferno dantesco si era finiti.
Un imprenditore dalla grande intelligenza come Luigi De Laurentiis, percepì in un baleno la diffidenza e i dubbi che occupavano la mente dei tanti baresi, scossi e scottati come non mai. A piccoli passi cercò di rimuovere queste negatività ed iniziare a far riassaporare un sentimento, quello per il calcio. I primi mesi il Bari era corteggiato da De Laurentiis, che per ottenere la fiducia della sua donna doveva ricompensarla. La prima partita stagionale con la Sancataldese, con più di 10.000 persone sugli spalti, fu una prova del suo impegno.
Col tempo sbocciò un senso di ringraziamento, suggellato il giorno di Bari-Rotonda in cui 20.000 biancorossi colmarono le tribune del 'San Nicola' per rendere omaggio al suo cavaliere che aveva fatto tornare il sorriso. I dubbi nella mente di molti restarono - ben saldi sulle loro posizioni -, ma comprensibili. Una violenza simile non si può cancellare facilmente. E De Laurentiis lo sapeva, doveva fare di più. Una campagna acquisti da 10 milioni di euro, continuo sviluppo del brand e valorizzazione del locale furono i passi successivi. Stava nascendo l'amore.
Un amore tra due innamorati che si aspettavano da tempo e che si sono finalmente trovati. Al termine della gara con la Carrarese, De Laurentiis ha concluso quasi in lacrime, scosso e provato. Una sola esclamazione: "Amo Bari". I dubbi si sono diradati da quasi la totalità delle menti, è finalmente tornata la passione, il sentimento e la voglia di tifare la Bari. Perché è questa la cosa più importante, il traguardo che dopo quanto successo andava raggiunto.
Se domani sarà Serie B ben venga, vorrà dire che i due amanti da giovedì potranno convivere insieme e progettare il matrimonio. Se sarà la Reggiana ad avere la meglio, allora bisogna ricordarsi di questo amore. Due anni fa qualcuno aveva ucciso la passione, oggi si è tornati ad amare.
di Claudio Mele
fonte tuttobari.com
A 24 ore dalla grande finale tra Reggiana e Bari, che assegnerà la quarta promozione in Serie B, è giusto fare un piccolo passo indietro. Quando due estati fa il Bari fu condotto al patibolo, la storia calcistica del Capoluogo pugliese si accingeva a morire. Nelle notti buie e tempestose, ci si chiedeva cosa ne sarebbe stata della gloriosa società biancorossa, la famosa squadra ascensore che si barcamenava tra la Serie B e Serie A. Il molfettese Giancaspro condannò tutti a ripartite dalla quarta serie, categoria infima simile ad una sabbia mobile.
Dopo essere stata violentata, la donna Bari, custodita come una figlia dal padre amorevole Decaro, fu affidata alla famiglia De Laurentiis. Che fosse un colpo di fulmine in pochissimi lo pensavano, accecati dalla famosa regola della multiproprietà e dalla prospettiva di un limbo eterno nella Serie B. In pochissimi si erano calati nel presente, in pochissimi avevano capito in che girone dell'inferno dantesco si era finiti.
Un imprenditore dalla grande intelligenza come Luigi De Laurentiis, percepì in un baleno la diffidenza e i dubbi che occupavano la mente dei tanti baresi, scossi e scottati come non mai. A piccoli passi cercò di rimuovere queste negatività ed iniziare a far riassaporare un sentimento, quello per il calcio. I primi mesi il Bari era corteggiato da De Laurentiis, che per ottenere la fiducia della sua donna doveva ricompensarla. La prima partita stagionale con la Sancataldese, con più di 10.000 persone sugli spalti, fu una prova del suo impegno.
Col tempo sbocciò un senso di ringraziamento, suggellato il giorno di Bari-Rotonda in cui 20.000 biancorossi colmarono le tribune del 'San Nicola' per rendere omaggio al suo cavaliere che aveva fatto tornare il sorriso. I dubbi nella mente di molti restarono - ben saldi sulle loro posizioni -, ma comprensibili. Una violenza simile non si può cancellare facilmente. E De Laurentiis lo sapeva, doveva fare di più. Una campagna acquisti da 10 milioni di euro, continuo sviluppo del brand e valorizzazione del locale furono i passi successivi. Stava nascendo l'amore.
Un amore tra due innamorati che si aspettavano da tempo e che si sono finalmente trovati. Al termine della gara con la Carrarese, De Laurentiis ha concluso quasi in lacrime, scosso e provato. Una sola esclamazione: "Amo Bari". I dubbi si sono diradati da quasi la totalità delle menti, è finalmente tornata la passione, il sentimento e la voglia di tifare la Bari. Perché è questa la cosa più importante, il traguardo che dopo quanto successo andava raggiunto.
Se domani sarà Serie B ben venga, vorrà dire che i due amanti da giovedì potranno convivere insieme e progettare il matrimonio. Se sarà la Reggiana ad avere la meglio, allora bisogna ricordarsi di questo amore. Due anni fa qualcuno aveva ucciso la passione, oggi si è tornati ad amare.
di Claudio Mele
fonte tuttobari.com