La stagione di Vivarini: il ko in finale eclissa lo storico record. Il futuro? Fino a mercoledì inamovibile, adesso...
Tra gli eventi clou della stagione 2019/2020, spicca la data del 24 settembre, momento in cui il club ha ufficializzato il cambio alla guida tecnica da Giovanni Cornacchini a Vincenzo Vivarini. Quest'ultimo, tornato in C dopo 3 stagioni in cadetteria, ha avuto il delicato compito di riportare sulla retta via una squadra, che sembrava in totale caduta libera nelle prime 5 uscite di campionato. L'esperienza dell'allenatore di Agri è stata fondamentale nell'impatto con il mondo biancorosso, riuscendo a dare subito una quadratura tattica alla squadra ma anche sicurezze ed entusiasmo ad una piazza molto preoccupata. Nei primi due mesi di campionato si è soffermato sulla solidità difensiva e la gestione della palla per poi dedicarsi alle idee di gioco, definitivamente esplose nel passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Tra i meriti di Vivarini spicca il rilancio di Simone Simeri, passato in pochi giorni da riserva a titolare inamovibile, con la conseguente creazione di una coppa d'attacco di altissimo livello con Mirco Antenucci, autori di 34 reti in due, numeri che a Bari nn si vedevano da 10 anni (Barreto-Caputo). Intanto in classifica, nonostante qualche pareggio di troppo (5), le 9 vittorie conquistate avevano fatto risalire la squadra al secondo posto, iniziando una lunga rincorsa verso la capolista Reggina.
A gennaio le indicazioni di mercato del tecnico hanno portato ad una mini rivoluzione dell'organico (12 operazioni complessive), caratterizzato dall'arrivo di Ciofani, Maita e Laribi, divenuti rapidamente punti cardine dell'undici titolare. Il vero cambio di marcia nel girone di ritorno non è però mai arrivato, nonostante il calo fisiologico della capolista, a causa dell'incapacità della squadra di dare continuità alle prestazioni, tra passaggi a vuoto contro le piccole (Cavese e Viterbese) e soprattutto nei big match in trasferta, dove non sono mai arrivati i 3 punti. L'avvento del Covid-19 e l'interruzione definitiva del campionato hanno poi portato alla disputa dei playoff. La promozione è però sfumata a meno di 90 minuti dal termine sotto i colpi della Reggiana, guidata da Kargbo, mettendo fine alla striscia record di risultati utili consecutivi (27) sotto la gestione Vivarini.
Un risultato che ha deluso tutto il pubblico biancorosso e ha portato a nuovi pensieri e riflessioni sul progetto in società. Il tecnico, considerato inamovibile fino a mercoledì, ha perso qualche certezza. Tuttavia le basi per ripartire insieme ci sono. Vivarini si è dovuto adattare in corsa ad una squadra costruita per un altro modulo e allenatore, avendo a disposizione solo la finestra di gennaio per effettuare delle modifiche. L'unico dubbio è sulla tenuta mentale della squadra, che anche ai playoff ha lasciato a desiderare.
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com
Tra gli eventi clou della stagione 2019/2020, spicca la data del 24 settembre, momento in cui il club ha ufficializzato il cambio alla guida tecnica da Giovanni Cornacchini a Vincenzo Vivarini. Quest'ultimo, tornato in C dopo 3 stagioni in cadetteria, ha avuto il delicato compito di riportare sulla retta via una squadra, che sembrava in totale caduta libera nelle prime 5 uscite di campionato. L'esperienza dell'allenatore di Agri è stata fondamentale nell'impatto con il mondo biancorosso, riuscendo a dare subito una quadratura tattica alla squadra ma anche sicurezze ed entusiasmo ad una piazza molto preoccupata. Nei primi due mesi di campionato si è soffermato sulla solidità difensiva e la gestione della palla per poi dedicarsi alle idee di gioco, definitivamente esplose nel passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Tra i meriti di Vivarini spicca il rilancio di Simone Simeri, passato in pochi giorni da riserva a titolare inamovibile, con la conseguente creazione di una coppa d'attacco di altissimo livello con Mirco Antenucci, autori di 34 reti in due, numeri che a Bari nn si vedevano da 10 anni (Barreto-Caputo). Intanto in classifica, nonostante qualche pareggio di troppo (5), le 9 vittorie conquistate avevano fatto risalire la squadra al secondo posto, iniziando una lunga rincorsa verso la capolista Reggina.
A gennaio le indicazioni di mercato del tecnico hanno portato ad una mini rivoluzione dell'organico (12 operazioni complessive), caratterizzato dall'arrivo di Ciofani, Maita e Laribi, divenuti rapidamente punti cardine dell'undici titolare. Il vero cambio di marcia nel girone di ritorno non è però mai arrivato, nonostante il calo fisiologico della capolista, a causa dell'incapacità della squadra di dare continuità alle prestazioni, tra passaggi a vuoto contro le piccole (Cavese e Viterbese) e soprattutto nei big match in trasferta, dove non sono mai arrivati i 3 punti. L'avvento del Covid-19 e l'interruzione definitiva del campionato hanno poi portato alla disputa dei playoff. La promozione è però sfumata a meno di 90 minuti dal termine sotto i colpi della Reggiana, guidata da Kargbo, mettendo fine alla striscia record di risultati utili consecutivi (27) sotto la gestione Vivarini.
Un risultato che ha deluso tutto il pubblico biancorosso e ha portato a nuovi pensieri e riflessioni sul progetto in società. Il tecnico, considerato inamovibile fino a mercoledì, ha perso qualche certezza. Tuttavia le basi per ripartire insieme ci sono. Vivarini si è dovuto adattare in corsa ad una squadra costruita per un altro modulo e allenatore, avendo a disposizione solo la finestra di gennaio per effettuare delle modifiche. L'unico dubbio è sulla tenuta mentale della squadra, che anche ai playoff ha lasciato a desiderare.
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com