In attacco si riparte da Simeri e Antenucci, ma serve un altro nome di peso
BARI - In attesa di sciogliere le riserve sull’allenatore, il Bari si interroga sul futuro. Probabilmente si dovrà aspettare fino a lunedì per conoscere il destino di Vincenzo Vivarini che comunque resta il favorito assoluto (Auteri, Baroni e Tesser le eventuali alternative), ma la società dovrà cominciare a prendere decisioni sugli elementi che ritiene imprescindibili e su quelli che, invece, non faranno più parte del progetto.
Portieri e difensori Probabilmente non ha reso secondo le aspettative, ma è difficile immaginare la partenza di Pierluigi Frattali, una certezza per il torneo di Lega Pro. Il portiere romano ha altri due anni di contratto, è stato un investimento corposo.
Diversa la situazione di Davide Marfella. Il ragazzo napoletano ha ormai 21 anni: la promozione i serie B gli avrebbe permesso di confrontarsi, sebbene da «secondo», in una categoria superiore. Ma rimanere da «vice» ancora in C potrebbe diventare un limite alla sua carriera. Resterà Valerio Di Cesare che ha ancora un anno di vincolo: titolare o chioccia sarà ancora prezioso. Probabile pure la conferma di Alessio Sabbione e Marco Perrotta: al reparto dei centrali servirà quantomeno un altro innesto. Molto più complessa la riflessione sui terzini: Matteo Ciofani sarà confermato. Filippo Berra non potrà essere una semplice alternativa: pertanto, potrebbe entrare tra i cedibili. In bilico pure Filippo Costa che forse vorrà misurarsi in una categoria superiore alla C, mentre Francesco Corsinelli dovrà decidere se giocarsi il posto o andare altrove con maggiori garanzie di spazio.
Centrocampisti La mediana è il reparto che meno rispecchia i principi di Vivarini. Partendo dalle certezze, rimarranno Zaccaria Hamlili e Raffaele Bianco: entrambi hanno rinnovato il loro contratto lo scorso gennaio. Conferma scontata pure per Mattia Maita, acquistato a titolo definitivo nel mercato invernale. Quasi certa la partenza di Michael Folorunsho che non può perdere un altro anno con tanta panchina, mentre è un rebus il futuro di Manuel Scavone: non ha deluso, ma ha 33 anni e due di contratto, trovargli una sistemazione non sarà semplice. Andrea Schiavone, infine, avrebbe tutte le qualità per imporsi da regista, ma forse non è l’interprete ideale, soprattutto per Vivarini. Anche lui, quindi, è tra i potenziali partenti. Occorrono senza dubbio due mezzali dotate di corsa, intensità, capacità di inserimento. Così come servirebbe un regista puro, capace di forzare la giocata e verticalizzare rapidamente.
Trequartisti e attaccanti Il ruolo di fantasista è essenziale nell’idea del coach di Ari. Se resterà, tornerà alla carica per avere Nikola Ninkovic (Ascoli), sebbene il 25enne serbo abbia richieste sia all’estero, sia in A (piace al Verona): arrivare a lui non sarà semplice. Così come improbabile è la conferma di Karim Laribi che rientrerà al Verona: ripartire da lui comporterebbe un investimento esoso. Non dovrebbe muoversi il bomber Mirco Antenucci, così come la sua spalla Simone Simeri (in attesa del rinnovo). Ma in attacco è indispensabile almeno un innesto di spessore: una punta che sappia cercare la profondità e abbia confidenza con il gol, così come sarà utile pure un’alternativa per completare il reparto. Non resterà Rocco Costantino (rientrerà alla Triestina), conferma difficile pure per Eugenio D’Ursi che ha faticato a collocarsi con Vivarini.
di Davide Lattanzi
fonte lagazzettadelmezzogiorno.it