La situazione dirigenziale in casa Bari è ancora in fase di assestamento. Non è ancora chiaro quale sarà il futuro dell'attuale direttore sportivo Matteo Scala e di conseguenza di mister Vincenzo Vivarini, due figure messe in discussione subito dopo il ko in finale playoff. Tra i nomi affiancati con insistenza negli ultimi giorni, c'è quello di Giancarlo Romairone. Un dirigente che in passato ha guidato compagini di categoria superiore, Carpi, Chievo e Spezia, prendendo scelte importanti a partire appunto dal tecnico.
Non a caso tutti i nomi con cui ha avuto a che fare sono, infatti, di un certo rilievo, a conferma della bontà delle sue scelte a prescindere dall'epilogo finale. Nel biennio in terra ligure si sono affacciati principalmente Giovanni Stroppa e Nenad Bjelica. Il primo ha recentemente guadagnato una storica promozione in A alla guida del Crotone mentre il croato è considerato tra gli allenatori più interessanti in Europa dopo le esperienze alla guida del Lech Poznan e Dinamo Zagabria, con cui in questa stagione ha sfiorato la qualificazione agli ottavi di Champions League a discapito dell'Atalanta.
L'esperienza a Carpi è stata, invece, condivisa con la figura di Fabrizio Castori. Un tecnico di assoluta affidabilità e capace di dare un'impronta significativa a tutte le sue squadre, soprattutto in termini di organizzazione e personalità. A Verona i momenti più importanti sono arrivati con Rolando Maran, in passato già alla guida dei galletti e autentica garanzia in massima serie dopo 8 anni tra gialloblù, Catania e Cagliari.
C'è, infine, una piccola batteria di allenatori entrati in corsa come Giuseppe Sannino, Devis Mangia e Giampiero Ventura. L'unico tra questi ad aver resistito fino a fine stagione, arrivando fino ai playoff con lo Spezia, è stato il secondo. Un andamento molto positivo che attirò proprio gli occhi del Bari targato Paparesta, il cui matrimonio nella stagione successiva fu quasi subito interrotto a causa dei pessimi risultati. Parentesi finale per l'ex tecnico della Nazionale Italiana e dei biancorossi, Ventura, una scelta coraggiosa per via dal fresco fallimento mondiale ma rivelatasi fallimentare a causa della poco convinzione nella salvezza del Chievo.
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com
Non a caso tutti i nomi con cui ha avuto a che fare sono, infatti, di un certo rilievo, a conferma della bontà delle sue scelte a prescindere dall'epilogo finale. Nel biennio in terra ligure si sono affacciati principalmente Giovanni Stroppa e Nenad Bjelica. Il primo ha recentemente guadagnato una storica promozione in A alla guida del Crotone mentre il croato è considerato tra gli allenatori più interessanti in Europa dopo le esperienze alla guida del Lech Poznan e Dinamo Zagabria, con cui in questa stagione ha sfiorato la qualificazione agli ottavi di Champions League a discapito dell'Atalanta.
L'esperienza a Carpi è stata, invece, condivisa con la figura di Fabrizio Castori. Un tecnico di assoluta affidabilità e capace di dare un'impronta significativa a tutte le sue squadre, soprattutto in termini di organizzazione e personalità. A Verona i momenti più importanti sono arrivati con Rolando Maran, in passato già alla guida dei galletti e autentica garanzia in massima serie dopo 8 anni tra gialloblù, Catania e Cagliari.
C'è, infine, una piccola batteria di allenatori entrati in corsa come Giuseppe Sannino, Devis Mangia e Giampiero Ventura. L'unico tra questi ad aver resistito fino a fine stagione, arrivando fino ai playoff con lo Spezia, è stato il secondo. Un andamento molto positivo che attirò proprio gli occhi del Bari targato Paparesta, il cui matrimonio nella stagione successiva fu quasi subito interrotto a causa dei pessimi risultati. Parentesi finale per l'ex tecnico della Nazionale Italiana e dei biancorossi, Ventura, una scelta coraggiosa per via dal fresco fallimento mondiale ma rivelatasi fallimentare a causa della poco convinzione nella salvezza del Chievo.
di Gianmaria De Candia
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