Incertezza sul budget, decisioni da prendere. I tifosi aspettano novità, ma la società resta in silenzio...
Diciotto giorni fa il Bari soccombeva tristemente a Reggio Emilia, lasciando agli avversari la vittoria e la serie B. Tra un paio di settimane dovrebbe essere in calendario il ritiro pre-campionato, in quella che, nei programmi societari non potrà che essere la stagione buona per il ritorno in cadetteria. Ma nessuna decisione ufficiale, al momento, è stata presa dal management del club sul nome del tecnico che guiderà i biancorossi dalla panchina. Non ci sono certezze nemmeno sull'identità del direttore sportivo, e neanche sulla sede e sulle date della preparazione estiva.
In questo quadro, non certo entusiasmante, si fa sempre più strada la possibilità di una riduzione del budget per gli acquisti e per la gestione ordinaria. Il fatto che non ci siano novità circa la possibilità di riaprire gli stadi, e dunque di usufruire dei relativi introiti economici, lascia più di un dubbio sulle tempistiche dell’eventuale campagna abbonamenti, e crea un potenziale buco non trascurabile nelle casse dei galletti. Ovviamente, la solidità economica della proprietà, per fortuna, non si discute, ed il Bari sarà regolarmente in campo a prescindere, con in testa solamente l’obiettivo promozione.
Ma il tempo per programmare fattivamente la nuova annata stringe sempre di più. E lascia spazio a dicerie come quella che vorrebbe i De Laurentiis intenti ad attendere i destini del Napoli in Champions, prima di occuparsi delle faccende pugliesi. È a queste voci che una dirigenza che inizia a conoscere, suo malgrado, i meccanismi che governano una piazza complicata come Bari non deve dare adito. I tifosi aspettano pazientemente azioni concrete, sperando che notizie in tal senso arrivino prima di Ferragosto.
Ci sono avversarie che hanno già perfezionato i primi acquisti, annunciando ufficialmente allenatore, direttore sportivo, date e sedi dei ritiri. Negare che si sia un po’ indietro, rispetto alla norma, vorrebbe dire mentire. Il tempo, però, c’è, e la volontà pure. È giunto il momento di dimostrare, con i fatti, quel che si è sempre sostenuto a parole. Bari e la sua storia ultracentenaria meritano rispetto, e, di certo, nessuno vuol venir meno, su questo fronte. La squadra del capoluogo pugliese non è una succursale di nessuno, e non potrà mai esserlo. I De Laurentiis sanno che questo ruolo non verrebbe mai accettato, a queste latitudini.
Il silenzio tombale, iniziato successivamente alla sconfitta in finale playoff, deve terminare quanto prima. Bisognerebbe parlare a tutti, presto ed in via ufficiale, per zittire i malpensanti e per dimostrare l’attaccamento ad un progetto sportivo che non può avere altro obiettivo che quello di riportare questi colori, in un tempo ragionevole, in massima serie.
di Giovanni Gaudenzi
fonte tuttobari.com
Diciotto giorni fa il Bari soccombeva tristemente a Reggio Emilia, lasciando agli avversari la vittoria e la serie B. Tra un paio di settimane dovrebbe essere in calendario il ritiro pre-campionato, in quella che, nei programmi societari non potrà che essere la stagione buona per il ritorno in cadetteria. Ma nessuna decisione ufficiale, al momento, è stata presa dal management del club sul nome del tecnico che guiderà i biancorossi dalla panchina. Non ci sono certezze nemmeno sull'identità del direttore sportivo, e neanche sulla sede e sulle date della preparazione estiva.
In questo quadro, non certo entusiasmante, si fa sempre più strada la possibilità di una riduzione del budget per gli acquisti e per la gestione ordinaria. Il fatto che non ci siano novità circa la possibilità di riaprire gli stadi, e dunque di usufruire dei relativi introiti economici, lascia più di un dubbio sulle tempistiche dell’eventuale campagna abbonamenti, e crea un potenziale buco non trascurabile nelle casse dei galletti. Ovviamente, la solidità economica della proprietà, per fortuna, non si discute, ed il Bari sarà regolarmente in campo a prescindere, con in testa solamente l’obiettivo promozione.
Ma il tempo per programmare fattivamente la nuova annata stringe sempre di più. E lascia spazio a dicerie come quella che vorrebbe i De Laurentiis intenti ad attendere i destini del Napoli in Champions, prima di occuparsi delle faccende pugliesi. È a queste voci che una dirigenza che inizia a conoscere, suo malgrado, i meccanismi che governano una piazza complicata come Bari non deve dare adito. I tifosi aspettano pazientemente azioni concrete, sperando che notizie in tal senso arrivino prima di Ferragosto.
Ci sono avversarie che hanno già perfezionato i primi acquisti, annunciando ufficialmente allenatore, direttore sportivo, date e sedi dei ritiri. Negare che si sia un po’ indietro, rispetto alla norma, vorrebbe dire mentire. Il tempo, però, c’è, e la volontà pure. È giunto il momento di dimostrare, con i fatti, quel che si è sempre sostenuto a parole. Bari e la sua storia ultracentenaria meritano rispetto, e, di certo, nessuno vuol venir meno, su questo fronte. La squadra del capoluogo pugliese non è una succursale di nessuno, e non potrà mai esserlo. I De Laurentiis sanno che questo ruolo non verrebbe mai accettato, a queste latitudini.
Il silenzio tombale, iniziato successivamente alla sconfitta in finale playoff, deve terminare quanto prima. Bisognerebbe parlare a tutti, presto ed in via ufficiale, per zittire i malpensanti e per dimostrare l’attaccamento ad un progetto sportivo che non può avere altro obiettivo che quello di riportare questi colori, in un tempo ragionevole, in massima serie.
di Giovanni Gaudenzi
fonte tuttobari.com