Reintrodotta la «lista» dei 22, rosa da sfoltire. Ma dalla A e B fino a otto prestiti
Il Bari dovrà programmare la sua stagione tenendo conto di una fondamentale novità regolamentare. Dal campionato 2020-21, la Lega Pro ha reintrodotto l’obbligo della «lista» che impone alle squadre il tesseramento di un massimo di 22 calciatori considerati over, con un solo elemento nato dal 2001 in poi che non farebbe numero rientrando nella categoria giovane professionista. Una novità da non confondere con i contributi garantiti in base al minutaggio dei giovani (l’utilizzo dei classe 1998, 99 e 2000 dà accesso agli introiti derivanti dalla Lega), ma da intendere proprio come limite inderogabile ai calciatori iscrivibili in ciascuna compagine.
Le sanzioni per chi schiera calciatori «fuori lista» sono di natura pecuniaria (10mila euro per la prima presenza di un elemento fuori lista, 50mila dalla terza presenza in poi e comunque per qualsiasi apparizione nel girone di ritorno), ma è scontato che, dati gli scarsi introiti della Lega Pro, risulta sconveniente pagare una tassa così alta per avere una rosa più larga. L’unica deroga è prevista per le squadre che entro il 24 luglio abbiano depositato già più di 22 contratti professionistici, ma in tal caso queste società di fatto non avrebbero accesso al mercato.
La situazione del Bari, quindi, è da considerare attentamente. Allo stato attuale, il club biancorosso è titolare di 16 contratti professionistici, tenuta presente la rosa che ha terminato l’ultimo campionato. Si tratta dei portieri Frattali e Marfella, dei difensori Ciofani, Berra, Sabbione, Di Cesare, Perrotta e Corsinelli, dei centrocampisti Hamlili, Bianco, Schiavone, Scavone, Maita e Terrani, degli attaccanti Antenucci e Simeri. Il numero si alza a 20 contando il terzino Costa, il centrocampista Folorunsho, le punte D’Ursi e Ferrari: un poker di calciatori che appartengono al Napoli, ma sono girati ai Galletti in prestito biennale, quindi anche per la stagione 2020-21. Infine, vanno contati il terzino Nannini, il centrocampista Bolzoni, l’esterno Kupisz e l’attaccante Neglia che rientreranno dai prestiti rispettivamente a Piacenza, Lecco, Trapani e Fermana.
Il totale, quindi, ammonta a 24 contrattualizzati. La norma consentirebbe l’iscrizione in blocco dei giocatori sotto vincolo (il Bari usufruirebbe della deroga), ma il team biancorosso sarebbe impossibilitato a nuovi inserimenti tramite il mercato che si svolgerà dal primo settembre al 5 ottobre. In parole povere, per ogni nuovo acquisto, la società di Luigi De Laurentiis sarà chiamata a rispondere con un contemporaneo taglio. Un’opera di cesello, soprattutto se al timone della squadra sarà confermato Vincenzo Vivarini che ha già annunciato l’esigenza di procedere ad una rivisitazione profonda dell’organico, avendo bisogno quantomeno di cinque titolari e di un parco alternative funzionale alla sua idea di calcio.
Se l’introduzione della lista costringerà il Bari a muoversi con pochi margini di errore, è pur vero che un’altra introduzione normativa potrà far comodo ai pugliesi. Il numero dei giocatori ceduti a titolo temporaneo (in prestito) da categorie superiori è stato, infatti, innalzato dai sei dello scorso torneo ad otto. Ci sarà quindi la possibilità di pescare da A e B rinforzi di notevole spessore, senza la costrizione di un investimento sull’intero cartellino. Fondamentale, però, soppesare ogni mossa con la massima efficacia ed unità di intenti.
Domani il presidente De Laurentiis dovrebbe sciogliere le riserve su direttore sportivo e allenatore: Matteo Scala e Vincenzo Vivarini sono favoriti per la conferma, ma fin quando non ci sarà nero su bianco, non si possono escludere sorprese.
di Davide Lattanzi
fonte lagazzettadelmezzogiorno.it