Il Presidente del Bari, Luigi DeLaurentiis, che ha accusato un tifoso (portavoce di altri tifosi) di parlare a vanvera, può avere tutte le ragioni di questo mondo nel prendersi tutto il tempo che vuole per partire col piede giusto, senza inciampi, nel prossimo campionato: ne ha diritto, facoltà, titolo e potere. Non può però pretendere che la piazza stia zitta, in ossequioso silenzio, confidando nel solito slogan "Stiamo lavorando per voi". Se si sta lavorando, e non ho dubbi, lo si sta facendo per interessi reciproci. Ma la cosa che mi preme sottolineare in questo post è il prezzo che rischiano di pagare l'allenatore Vivarini ed il direttore sportivo Scala per una decisione che non ancora arriva sul loro destino. Questo lungo silenzio sta sviluppando sui social una escalation di critiche sul loro operato, critiche che ci possono anche stare quando non si centra un obiettivo individuando negli addetti ai lavori i principali responsabili del fallimento del mancato traguardo raggiunto. Ma se i giudizi negativi erano abbastanza soft nei loro riguardi subito dopo la sconfitta con la Reggiana, adesso -mano a mano che il tempo trascorre senza che alcuna foglia si muova- le critiche e le polemiche stanno crescendo sino al punto che quasi tutti si augurano che 'quei due' vadano via avendo dimostrato di non avere alcuna qualità per portare il Bari in serie B. Il danno d'immagine per loro si sta facendo sempre più elevato mentre sarebbe stato più labile e tollerabile se fossero stati licenziati o confermati già dal giorno dopo l'infelice risultato della finale dei play-off.
Insomma, citt citt 'menz a la chiazz, i poveri Vivarini e Scala hanno perso anche quel poco di buono che erano riusciti 'professionalmente' a costruire o realizzare. Screditati più del dovuto.
Insomma, citt citt 'menz a la chiazz, i poveri Vivarini e Scala hanno perso anche quel poco di buono che erano riusciti 'professionalmente' a costruire o realizzare. Screditati più del dovuto.