L'ex Del Grosso a TuttoBari: "Confermerei Vivarini. Silenzio società? Non si sono mai nascosti..."
La prossima settimana sarà quella giusta per comprendere il futuro sulla panchina del Bari di Vincenzo Vivarini. In attesa delle decisioni ufficiali della società abbiamo sentito Alessandro Del Grosso. L'ex difensore biancorosso tra il 1999 e il 2001, intercettato in esclusiva ai nostri microfoni, darebbe nuovamente fiducia al tecnico di Ari: "Io confermerei Vivarini, bisogna credere in un progetto. Quest'anno non si è vinto il campionato ma non per colpa dell'allenatore. C'erano tanti fattori come la Reggina, che non ha quasi mai perso colpi. Il Bari è stata un po' sfortunato ma Vivarini ha dato un gioco, un qualcosa da vedere. Un nuovo allenatore significherebbe ricambiare la squadra, giocatori nuovi da ambientare, da conoscere e comprendere. La valutazione di questi è una fase fondamentale per vincere un campionato. Ora c'è un tecnico che già sa. Conosce le dinamiche di città e spogliatoio. Poggia su una una buona base e cercherà di evitare i problemi venuti durante l'anno, gestendo i nuovi che inevitabilmente arriveranno".
Sui nomi di Auteri e Baroni in caso di sostituzione: "Potrebbe, forse, ma, se...alla fine possono mettere il miglior allenatore del mondo e perdere. Magari metto un pincopallino su cui nessuno crede e vincere. La cosa fondamentale sono gli assetti societari e dello spogliatoio, dove ci sono prima persone e uomini che giocatori".
Il mercato: "Bisogna cercare una buona ossatura. Qualcosa in casa già c'è ma stanno cercando di completarla. Un conto è essere leader, un altro essere giocatori guidati. Ci vogliono 3-4 leader, almeno uno per reparto, elementi che nei momenti negativi tirano su la squadra. Alla Reggina è accaduto questo, giocatori che si sono presi le responsabilità nei momenti più delicati e alla fine hanno vinto. Nel prossimo ci saranno delle squadre, tra retrocesse e neopromosse che vogliono risalire, che possono spendere ma poi dipende sempre del campo".
Le poche parole dei vertici societari nelle ultime settimane: "La proprietà sta facendo investimenti importanti, altrimenti non sarebbe mai venuta a Bari. I tifosi biancorossi capiscono di calcio e cercano di anticipare le 'giocate' della società. A mio parere stanno valutando sia a livello di calciatori che strutturale cosa fare. In questi casi è difficile costruire mentre è facile distruggere. Vogliono modellare una società sana e forte ma anche una squadra per vincere il campionato. Non si sono mai nascosti, nemmeno lo scorso anno. Tifosi e società hanno gli stessi obiettivi ma il campo non dipende da loro. Alla fine però è sempre il risultato a dare l'entusiasmo. Se c'è, tutti danno il massimo. Vincere aiuta ad inanellare una serie di situazioni fuori e dentro lo spogliatoio. I calciatori che hanno alle spalle una base solida e fiducia tra società e mister, non trovano scuse e non si tirano mai indietro".
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com
La prossima settimana sarà quella giusta per comprendere il futuro sulla panchina del Bari di Vincenzo Vivarini. In attesa delle decisioni ufficiali della società abbiamo sentito Alessandro Del Grosso. L'ex difensore biancorosso tra il 1999 e il 2001, intercettato in esclusiva ai nostri microfoni, darebbe nuovamente fiducia al tecnico di Ari: "Io confermerei Vivarini, bisogna credere in un progetto. Quest'anno non si è vinto il campionato ma non per colpa dell'allenatore. C'erano tanti fattori come la Reggina, che non ha quasi mai perso colpi. Il Bari è stata un po' sfortunato ma Vivarini ha dato un gioco, un qualcosa da vedere. Un nuovo allenatore significherebbe ricambiare la squadra, giocatori nuovi da ambientare, da conoscere e comprendere. La valutazione di questi è una fase fondamentale per vincere un campionato. Ora c'è un tecnico che già sa. Conosce le dinamiche di città e spogliatoio. Poggia su una una buona base e cercherà di evitare i problemi venuti durante l'anno, gestendo i nuovi che inevitabilmente arriveranno".
Sui nomi di Auteri e Baroni in caso di sostituzione: "Potrebbe, forse, ma, se...alla fine possono mettere il miglior allenatore del mondo e perdere. Magari metto un pincopallino su cui nessuno crede e vincere. La cosa fondamentale sono gli assetti societari e dello spogliatoio, dove ci sono prima persone e uomini che giocatori".
Il mercato: "Bisogna cercare una buona ossatura. Qualcosa in casa già c'è ma stanno cercando di completarla. Un conto è essere leader, un altro essere giocatori guidati. Ci vogliono 3-4 leader, almeno uno per reparto, elementi che nei momenti negativi tirano su la squadra. Alla Reggina è accaduto questo, giocatori che si sono presi le responsabilità nei momenti più delicati e alla fine hanno vinto. Nel prossimo ci saranno delle squadre, tra retrocesse e neopromosse che vogliono risalire, che possono spendere ma poi dipende sempre del campo".
Le poche parole dei vertici societari nelle ultime settimane: "La proprietà sta facendo investimenti importanti, altrimenti non sarebbe mai venuta a Bari. I tifosi biancorossi capiscono di calcio e cercano di anticipare le 'giocate' della società. A mio parere stanno valutando sia a livello di calciatori che strutturale cosa fare. In questi casi è difficile costruire mentre è facile distruggere. Vogliono modellare una società sana e forte ma anche una squadra per vincere il campionato. Non si sono mai nascosti, nemmeno lo scorso anno. Tifosi e società hanno gli stessi obiettivi ma il campo non dipende da loro. Alla fine però è sempre il risultato a dare l'entusiasmo. Se c'è, tutti danno il massimo. Vincere aiuta ad inanellare una serie di situazioni fuori e dentro lo spogliatoio. I calciatori che hanno alle spalle una base solida e fiducia tra società e mister, non trovano scuse e non si tirano mai indietro".
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com