Morto il grande Diego Armando Maradona

@Cristiano ha scritto:Questa sera ci ha lasciato un grande del calcio Diego Armando Maradona, lo so che non c'entra niente con noi ma a me dispiace molto per la sua dipartita, RIP Diego resterai sempre un GRANDE...................

@Massimo Longo ha scritto:[size=38]Maradona non è il calcio. È il gioco. Il gioco del pallone.[/size]
[size=38]Quello che si faceva per la strada, con i cappotti arrotolati, le cartelle e gli zaini che diventano i pali di porte dalle altezze immaginarie, con i due più forti a "fare le squadre" e tutti gli altri a sperare di non essere scelti per ultimi e finire inevitabilmente portieri.
Maradona non è il professionista. È tutti i dilettanti. Quei milioni di appassionati che, in improbabili campi, tutte le volte che hanno fatto una cosa bella, hanno preso a correre come ossessi urlando, almeno così dalle nostre parti: “ e ci è, Maradòn’!”.
Maradona non è costruzione artificiale. È il talento innato che la natura regala. Quello che ciascuno di noi cerca dappertutto, troppo spesso, però, non trovandolo mai. E' la facilità di chi sa creare, e la felicità di chi regala agli altri il proprio talento.
Maradona non è l'esempio perfetto. È Caravaggio, Jimi Hendrix, John Belushi. I dribbling, le punizioni, gli assist, i gol, i quadri, i concerti, i film, l'arte purissima di uomini diversamente complicati. E' tutti noi senza arte, consapevoli o no, equilibrati o no.
Maradona non è morto ieri. È vivo per sempre dentro il campo, con la maglia addosso e il pallone tra i piedi, sulla testa, tutt’uno con lui, in quelle immagini che questo tempo tecnologico rende, per nostra fortuna, immortali.[/size]
[size=38]Maradona è' quel bambino che vive dentro di noi. Per sempre.[/size]

@Massimo Longo ha scritto:Maradona non è il calcio. È il gioco. Il gioco del pallone.
Quello che si faceva per la strada, con i cappotti arrotolati, le cartelle e gli zaini che diventano i pali di porte dalle altezze immaginarie, con i due più forti a "fare le squadre" e tutti gli altri a sperare di non essere scelti per ultimi e finire inevitabilmente portieri.
Maradona non è il professionista. È tutti i dilettanti. Quei milioni di appassionati che, in improbabili campi, tutte le volte che hanno fatto una cosa bella, hanno preso a correre come ossessi urlando, almeno così dalle nostre parti: “ e ci è, Maradòn’!”.
Maradona non è costruzione artificiale. È il talento innato che la natura regala. Quello che ciascuno di noi cerca dappertutto, troppo spesso, però, non trovandolo mai. E' la facilità di chi sa creare, e la felicità di chi regala agli altri il proprio talento.
Maradona non è l'esempio perfetto. È Caravaggio, Jimi Hendrix, John Belushi. I dribbling, le punizioni, gli assist, i gol, i quadri, i concerti, i film, l'arte purissima di uomini diversamente complicati. E' tutti noi senza arte, consapevoli o no, equilibrati o no.
Maradona non è morto ieri. È vivo per sempre dentro il campo, con la maglia addosso e il pallone tra i piedi, sulla testa, tutt’uno con lui, in quelle immagini che questo tempo tecnologico rende, per nostra fortuna, immortali.
Maradona è' quel bambino che vive dentro di noi. Per sempre.

@SeriAmente ha scritto:Maradona ha reso possibile l'impossibile.