A cura dellì Amico VITO MONTRONE
Il copione di questo campionato si è ripetuto oggi a Teramo. Questa squadra ha mostrato la consueta incapacità di dare continuità alle sue prestazioni, ma soprattutto ha mostrato i soliti limiti di carattere e personalità. È sicuramente vero che il rigore sbagliato al decimo del secondo tempo da Marras, con il raddoppio sfumato, ha fatto scattare qualcosa nelle teste, determinando un crollo psicologico, facendo arretrare di molto la squadra, schiacciandola nella nostra metà campo, puntando solo su giocate dei singoli. Il vero problema è che una squadra costruita per vincere, con uomini di esperienza anche in categorie superiori, non dovrebbe avere questi crolli psicologici, ma proprio nei momenti più critici dovrebbe tirar fuori carattere, grinta e qualità. In realtà, analizzando la gara da un punto di vista tecnico-tattico, il crollo psicologico è figlio di uno schieramento sbagliato della squadra. Il Teramo ha sempre attaccato con tanti uomini, mettendo in grossa difficoltà i nostri due centrali di centrocampo, Lollo e De Risio. Quest'ultimi, al netto di una discreta prestazione di Lollo, spesso andato in copertura nella nostra area, non rappresentano una coppia ben assortita, prova di questo è il calo delle prestazioni di De Risio da quando non è affiancato da Maita, suo compagno di reparto naturale. Oggi, in fase di non possesso, Lollo e De Risio non sono stati coperti dai nostri attaccanti, e la fase difensiva ha quasi sempre visto 7 uomini in copertura, senza contare che Semenzato continua a non dare garanzie come esterno. Andavano fatti prima i cambi, magari dopo il rigore sbagliato, portando la squadra a 4 in difesa e a centrocampo, assicurando la copertura necessaria, anche considerando che sia Lollo che De Risio erano già ammoniti e quindi erano frenati nelle loro azioni. Per l'ennesima volta Auteri è stato incapace di saper leggere la gara e mutare tattica per tempo, trasformando in disfatta una gara che, da essere determinante in senso positivo, è diventata un passo falso pericolosissimo perché domani l'Avellino, squadra affamata e grintosa, potrebbe arrivare a - 4 dal Bari. Soprattutto questo mister è incapace di caricare la squadra e motivarla, evitando crolli psicologici come quello odierno, cosa che invece sa fare benissimo Lucarelli a Terni. La difesa a tre con Di Cesare, Sabbione e Ciofani soffre la velocità e va sempre in affanno contro uomini rapidi come Santoro del Teramo. Prima del vantaggio del Bari, e prima del rigore del Teramo spesso si sono sbagliate chiusure e diagonali esponendo la squadra a grossi rischi. Sui rigori si è arrivati sempre dopo. Sul primo, respinto da Frattali, Semenzato ha determinato il secondo rigore, e poi sul secondo, anch'esso respinto da Frattali, non si è riuscitiad anticipare la ribattuta a rete di Bombaci. Difesa da 5, con il solito Frattali che merita 8 per le due respinte sui rigori, e per un pallone che ha tolto da sotto l'incrocio su colpo di testa di Bombaci. A centrocampo Lollo 6 più che altro per lo spirito di sacrificio anche nella nostra area. De Risio 5. In netto calo da quando manca Maita. Semenzato 2. Incapace di svolgere il ruolo di esterno, determina il secondo rigore con conseguente espulsione. Urge un sostituto di qualità. Rolando 6 e mezzo. Offre la solita vitalità e capacità di saltare l'uomo su una fascia sinistra che non è la sua naturale. In avanti toglierei mezzo punto a tutto il tridente, Marras-Candellone-Antenucci, perché si sono sacrificati poco nel dare sostegno in copertura. Marras e Antenucci 6 e mezzo, perché svariano su tutto il fronte ed ormai si trovano a memoria, perché chi non ha il pallone attacca la profondità sapendo che il compagno lo cercherà con rapidi lanci in verticale. Candellone 6, perché aggredisce su ogni pallone, creandosi da solo il rigore sbagliato da Marras. Auteri 2 per l'incapacità di mantenere alto il carattere e la psicologia della squadra dopo l'errore dal dischetto, ma soprattutto perché il Bari non ha ancora una sua identità, con una qualità di gioco sempre visibile, finendo il più delle volte a vivere sulle individualità piuttosto che sulla coralità della manovra. La cosa più grave del mister, però, sono la sua arroganza e la sua presunzione che non gli permettono mai di mutare il suo credo tattico, 3-4-3, adattandolo alle difficoltà e contesto della gara, salvo arrivare ai cambi solo in situazioni estreme quali espulsioni subite o da evitare, o gare da rimediare negli ultimi minuti. Forse sarebbe ora di iniziare a pensare ad un eventuale cambio tattico per salvaguardare il secondo posto, e prepararsi ad affrontare i playoff con la giusta mentalità.
Il copione di questo campionato si è ripetuto oggi a Teramo. Questa squadra ha mostrato la consueta incapacità di dare continuità alle sue prestazioni, ma soprattutto ha mostrato i soliti limiti di carattere e personalità. È sicuramente vero che il rigore sbagliato al decimo del secondo tempo da Marras, con il raddoppio sfumato, ha fatto scattare qualcosa nelle teste, determinando un crollo psicologico, facendo arretrare di molto la squadra, schiacciandola nella nostra metà campo, puntando solo su giocate dei singoli. Il vero problema è che una squadra costruita per vincere, con uomini di esperienza anche in categorie superiori, non dovrebbe avere questi crolli psicologici, ma proprio nei momenti più critici dovrebbe tirar fuori carattere, grinta e qualità. In realtà, analizzando la gara da un punto di vista tecnico-tattico, il crollo psicologico è figlio di uno schieramento sbagliato della squadra. Il Teramo ha sempre attaccato con tanti uomini, mettendo in grossa difficoltà i nostri due centrali di centrocampo, Lollo e De Risio. Quest'ultimi, al netto di una discreta prestazione di Lollo, spesso andato in copertura nella nostra area, non rappresentano una coppia ben assortita, prova di questo è il calo delle prestazioni di De Risio da quando non è affiancato da Maita, suo compagno di reparto naturale. Oggi, in fase di non possesso, Lollo e De Risio non sono stati coperti dai nostri attaccanti, e la fase difensiva ha quasi sempre visto 7 uomini in copertura, senza contare che Semenzato continua a non dare garanzie come esterno. Andavano fatti prima i cambi, magari dopo il rigore sbagliato, portando la squadra a 4 in difesa e a centrocampo, assicurando la copertura necessaria, anche considerando che sia Lollo che De Risio erano già ammoniti e quindi erano frenati nelle loro azioni. Per l'ennesima volta Auteri è stato incapace di saper leggere la gara e mutare tattica per tempo, trasformando in disfatta una gara che, da essere determinante in senso positivo, è diventata un passo falso pericolosissimo perché domani l'Avellino, squadra affamata e grintosa, potrebbe arrivare a - 4 dal Bari. Soprattutto questo mister è incapace di caricare la squadra e motivarla, evitando crolli psicologici come quello odierno, cosa che invece sa fare benissimo Lucarelli a Terni. La difesa a tre con Di Cesare, Sabbione e Ciofani soffre la velocità e va sempre in affanno contro uomini rapidi come Santoro del Teramo. Prima del vantaggio del Bari, e prima del rigore del Teramo spesso si sono sbagliate chiusure e diagonali esponendo la squadra a grossi rischi. Sui rigori si è arrivati sempre dopo. Sul primo, respinto da Frattali, Semenzato ha determinato il secondo rigore, e poi sul secondo, anch'esso respinto da Frattali, non si è riuscitiad anticipare la ribattuta a rete di Bombaci. Difesa da 5, con il solito Frattali che merita 8 per le due respinte sui rigori, e per un pallone che ha tolto da sotto l'incrocio su colpo di testa di Bombaci. A centrocampo Lollo 6 più che altro per lo spirito di sacrificio anche nella nostra area. De Risio 5. In netto calo da quando manca Maita. Semenzato 2. Incapace di svolgere il ruolo di esterno, determina il secondo rigore con conseguente espulsione. Urge un sostituto di qualità. Rolando 6 e mezzo. Offre la solita vitalità e capacità di saltare l'uomo su una fascia sinistra che non è la sua naturale. In avanti toglierei mezzo punto a tutto il tridente, Marras-Candellone-Antenucci, perché si sono sacrificati poco nel dare sostegno in copertura. Marras e Antenucci 6 e mezzo, perché svariano su tutto il fronte ed ormai si trovano a memoria, perché chi non ha il pallone attacca la profondità sapendo che il compagno lo cercherà con rapidi lanci in verticale. Candellone 6, perché aggredisce su ogni pallone, creandosi da solo il rigore sbagliato da Marras. Auteri 2 per l'incapacità di mantenere alto il carattere e la psicologia della squadra dopo l'errore dal dischetto, ma soprattutto perché il Bari non ha ancora una sua identità, con una qualità di gioco sempre visibile, finendo il più delle volte a vivere sulle individualità piuttosto che sulla coralità della manovra. La cosa più grave del mister, però, sono la sua arroganza e la sua presunzione che non gli permettono mai di mutare il suo credo tattico, 3-4-3, adattandolo alle difficoltà e contesto della gara, salvo arrivare ai cambi solo in situazioni estreme quali espulsioni subite o da evitare, o gare da rimediare negli ultimi minuti. Forse sarebbe ora di iniziare a pensare ad un eventuale cambio tattico per salvaguardare il secondo posto, e prepararsi ad affrontare i playoff con la giusta mentalità.