Ancora una volta, il Bari ha fallito l’occasione per compiere il salto di qualità. In casa della Ternana capolista, per un’ora abbondante di gioco, i biancorossi hanno sfoderato una prestazione gagliarda e pimpante. L’approccio, a differenza della sconfitta con il Potenza, è stato senza dubbio devastante, ma non è comunque bastato per trovare l’importante gol del raddoppio. Fin dall’undici iniziale, mister Carrera ha sorpreso tutti, lasciando in panchina uno dei grandi ex di questo fondamentale big match: Mirco Antenucci.
Il bomber molisano, autore di 19 sigilli con le fere in Serie B, sembrava potesse disputare una sfida a distanza con Falletti, altro protagonista di assoluta fantasia. Le previsioni, però, sono state ad un tratto ribaltate dalla scelta di passare all’inedito 4-3-3: con un Bianco in più e senza trequartista, il numero 7 ha quindi concesso la sua maglia da titolare a Leonardo Candellone, schierato da ala sulla fascia sinistra. Già dal secondo minuto la mossa del tecnico lombardo si è rivelata azzeccata, visto che l’ex Pordenone ha recuperato palla, fatto ripartire l’azione dalla propria metà campo e consegnato a Maita la rete dell’illusorio 1-0.
Il giovane attaccante, probabilmente rinvigorito da quel quasi assiste dal successivo abbraccio con il centrocampista siciliano, ha messo da parte le recenti critiche piovutegli addosso. Diversi i palloni sradicati durante la sua prova, da sempre piena di lotta e sacrificio. Così come sulla corsia opposta Rolando, grazie alla sua velocità, si è fatto apprezzare per i continui tentativi di creare superiorità numerica in avanti.
Tutto molto bello, fino a quando non è invece entrato Antenucci. Nel triplo cambio effettuato al 78’, in cui sono scesi in campo pure Minelli e Sabbione in luogo di Di Cesare, Rolando e Cianci, il Bari ha mancato di personalità e si è abbassato troppo. Sarebbe alquanto ingeneroso riversare le colpe solamente sul vicecapocannoniere del campionato, ma il suo impatto sulla gara è stato impalpabile, con l’aggravante di aver vissuto, insieme al resto dei compagni, l’atroce rimonta dei rossoverdi in poco meno di un quarto d’ora.
Al termine della partita, Carrera ha subito chiuso il caso: “La scelta di mettere in panchina Antenucci è dovuta al fatto che giocavamo con la Ternana, niente di particolare. Non c’è nessun messaggio, si tratta solo di attenzione, cattiveria agonistica e di correre”. La speranza è che sia davvero così. E che gli errori sotto porta di Antenucci contro i lucani vengano presto dimenticati da nuovi gol decisivi.
Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 marzo 2021 alle 19:00
Autore: Gabriele Bisceglie
Il bomber molisano, autore di 19 sigilli con le fere in Serie B, sembrava potesse disputare una sfida a distanza con Falletti, altro protagonista di assoluta fantasia. Le previsioni, però, sono state ad un tratto ribaltate dalla scelta di passare all’inedito 4-3-3: con un Bianco in più e senza trequartista, il numero 7 ha quindi concesso la sua maglia da titolare a Leonardo Candellone, schierato da ala sulla fascia sinistra. Già dal secondo minuto la mossa del tecnico lombardo si è rivelata azzeccata, visto che l’ex Pordenone ha recuperato palla, fatto ripartire l’azione dalla propria metà campo e consegnato a Maita la rete dell’illusorio 1-0.
Il giovane attaccante, probabilmente rinvigorito da quel quasi assiste dal successivo abbraccio con il centrocampista siciliano, ha messo da parte le recenti critiche piovutegli addosso. Diversi i palloni sradicati durante la sua prova, da sempre piena di lotta e sacrificio. Così come sulla corsia opposta Rolando, grazie alla sua velocità, si è fatto apprezzare per i continui tentativi di creare superiorità numerica in avanti.
Tutto molto bello, fino a quando non è invece entrato Antenucci. Nel triplo cambio effettuato al 78’, in cui sono scesi in campo pure Minelli e Sabbione in luogo di Di Cesare, Rolando e Cianci, il Bari ha mancato di personalità e si è abbassato troppo. Sarebbe alquanto ingeneroso riversare le colpe solamente sul vicecapocannoniere del campionato, ma il suo impatto sulla gara è stato impalpabile, con l’aggravante di aver vissuto, insieme al resto dei compagni, l’atroce rimonta dei rossoverdi in poco meno di un quarto d’ora.
Al termine della partita, Carrera ha subito chiuso il caso: “La scelta di mettere in panchina Antenucci è dovuta al fatto che giocavamo con la Ternana, niente di particolare. Non c’è nessun messaggio, si tratta solo di attenzione, cattiveria agonistica e di correre”. La speranza è che sia davvero così. E che gli errori sotto porta di Antenucci contro i lucani vengano presto dimenticati da nuovi gol decisivi.
Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 marzo 2021 alle 19:00
Autore: Gabriele Bisceglie