Come sappiamo, il Bari non ha svolto il ritiro estivo e di fatto ognuno ha reso al meglio indipendentemente dal resto del gruppo a seconda del tipo di preparazione che aveva alle spalle. C’è chi è partito a mille come D’Errico, Terranova, Maita, Cheddira e Scavone e chi invece gradualmente come Botta, Simeri, Mallamo, Celiento e ultimamente Paponi, Citro e Gigliotti. Ma c’è chi non riesce ancora ad essere decisivo come un tempo Antenucci, Di Cesare e Di Gennaro. Quest’ultimo si è infortunato dopo pochi minuti dal suo esordio in campionato e di fatto il suo impiego è stato nullo. Invece i due giocatori più esperti sembrano più deboli rispetto al resto del gruppo ma si tratta più di un problema legato all’età che alla volontà di sacrificarsi col gruppo.
PROBLEMI DI NATURA TATTICA
Il gioco di Mignani, il 4-3-1-2 a rombo, non può prescindere da due giocatori chiave: il regista e il trequartista. Sono gli unici che giocano in mezzo alle linee avversarie e che devono “cucire” i reparti del Bari con le loro giocate precise e profonde. Ma se nelle prime giornate in attesa di Botta il tecnico aveva “pescato” Scavone prima che Botta ritrovasse la forma per giocare come trequartista titolare, lo stesso non è accaduto col ruolo di regista basso. In attesa del recupero di condizione atletica per Di Gennaro, Mignani aveva optato con Bianco che, sebbene più lento nelle impostazioni, garantiva una maggiore interdizione. I risultati nelle prime 3 giornate dimostrano che il Bari era solido in difesa e con una ottima efficacia realizzativa. Nella parte superiore della tabella ho sintetizzato il rendimento della squadra a partire dalla “chiave” Maita mezzala o Maita regista: in ben 9 casi su 10 il Bari ha subito una rete con Maita regista. In questi casi la parte debole sono state la catena di destra e i centrali di difesa.
MAITA REGISTA O MEZZALA. A seguito della squalifica di Bianco per 3 giornate, Mignani ha utilizzato Maita come regista davanti alla difesa inserendo Scavone al suo posto. Il gioco è risultato più fluido e propositivo ma ha anche indebolito la retroguardia. Infatti, le caratteristiche maggiormente offensive di Scavone offrivano spazio alle ripartenze avversarie sulla sua fascia. I difensori centrali erano cosi obbligati a scalare a destra lasciando la parte centrale della difesa sguarnita. Ma fino a quando Scavone ha giocato il rendimento globale ha retto, portando quasi sempre la vittoria in porto. A seguito del suo infortunio, Mignani ha inserito Mallamo che è sicuramente un buon giocatore, ma tatticamente deve maturare esperienza. I rendimenti delle catene e dei centrali difensivi sono sintetizzati nella parte inferiore della tabella. In rosso sono segnate le azioni dei gol subiti e le responsabilità della zona coinvolta. Così mentre sull’altra fascia D’Errico e il terzino destro avevano la meglio sempre sugli avversari, la catena di destra, formata da terzino e mezzala, venivano sollecitate dagli opposti che avevano la doppia chances di attaccare in profondità con gli esterni sinistri o con gli inserimenti dei centrali di attacco o centrocampo nella zona dei difensori centrali baresi.
CATENA DI DESTRA E DI SINISTRA. Se D’Errico, con Ricci o Mazzotta sono sempre stati una garanzia a sinistra, diversamente è capitato a destra in assenza di Maita come mezzala. Maita è un giocatore insostituibile nel suo ruolo naturale e il fatto che sia anche molto bravo ad impostare davanti alla difesa è stato addirittura il suo “problema”. Chiunque lo abbia sostituito a destra non ha reso al suo livello. Ma in mancanza di Di Gennaro resta l’alternativa migliore come regista. Al mercato di gennaio occorrerà operare in quella zona, ma fino ad allora dobbiamo pazientare. Infine una considerazione personale sulle doppie coppie di giocatori. Secondo me Mignani bene farebbe, come nel caso di Frattali, Terranova, Maita, D’Errico e Cheddira ad utilizzare anche altri giocatori come titolari a partire dai terzini che cambiano sempre. Il paradosso potrebbe essere di avere invece che altri 6 titolari piuttosto 12 riserve. Tanta abbondanza a volte può essere un problema nella testa dei calciatori i quali, sebbene siano professionisti, sono anche uomini con le proprie fragilità e sicurezze.
Andrea Locco – admin ssc bari fan group (gruppo facebook)