Ospite della trasmissione TB Sport di RadioBari, il tecnico dei galletti Beppe Iachini ha parlato dei suoi primi giorni in biancorosso.
Sul match vinto all'esordio: "Abbiamo avuto un buon impatto come spirito e concentrazione. Mi piace mandare in campi una squadra organizzata, che abbia mentalità in fase offensiva e difensiva. Dobbiamo mettere dentro molto in fretta dei principi. Ho trovato una squadra abbattuta, dovevamo subito dare una volta e i ragazzi mi hanno dato subito disponibilità. Il lavoro è l'unica chiave per migliorare settimana dopo settimana".
Sul rapporto con i giocatori: "I ragazzi hanno capito subito che seguendo determinati input avremmo avuto dei vantaggi. Non si può far altro che crescere, il conoscersi l’uno con l'altro può aiutarci a leggere delle cose in maniera migliore. Ci sono stati dei colloqui individuali con i calciatori perché ognuno ha una propria chiave d'ingresso e bisogna cercare di entrarci dentro. La gestione del singolo è importante quanto l'aspetto tattico. Non mi era mai successo di essere festeggiato così dopo pochi giorni".
Sul campionato di Serie B: "La B è un campionato difficile, dove puoi vincere e perdere con tutti. Quando diventi squadra puoi ottenere grandi risultati, due o tre partite di fila si possono vincere con più facilità rispetto alla A. Con un piccolo filotto, nel finale di campionato puoi lottare per obiettivi diversi. Dobbiamo diventare squadra, quasi perfetti in entrambe le fasi di gioco il prima possibile".
Sul 4-3-1-2: "Sono partito con questo modulo perché mi piace. L'allenatore deve valutare le caratteristiche dei calciatori ed esaltarle. Abbiamo diverse punte centrali e giocatori bravi tra le linee. Non vorrei spostare troppo sugli esterni giocatori come Sibilli o Menez, più vicino stanno alla porta e meglio è".
Sul periodo di inattività e sulla scelta di Bari: "Ho girato un po', sono stato in Inghilterra. Mi hanno chiamato sei o sette squadre, anche dalla A, ma andarci per rischiare di retrocedere non mi andava. Cercavo un progetto che mi entusiasmasse. Il presidente e il direttore mi hanno chiamato dicendomi di voler tornare in Serie A. Ho visto una grande passione, Bari è un posto a cui sono legato e che mi entusiasma".
Sul San Nicola: "Il San Nicola deve essere il dodicesimo uomo in campo. Venir qui non è facile per nessuno, uno dei miei obiettivi è riportare entusiasmo, fiducia e gente allo stadio".
Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 12 febbraio 2024 alle 23:15
Autore: Alessio Bonavoglia