Bari per Leonardo Bonucci ha rappresentato l'inizio di un grande sogno, di quelli che si fanno da bambini quando inizi a dare i primi calci al pallone. Sono passati 15 anni da quando Bonny mise per la prima volta piede nella città di Bari. Difensore centrale, appena 20enne, arrivato da Pisa con grandi speranze e tutto da dimostrare sul campo, in una piazza esigente ma che sa riconoscere un talento ed apprezzare l'impegno di un professionista, quando c'è ovviamente. Quella stagione per Leo sarà sontuosa tanto da attirare l'attenzione della Juventus, di cui, qualche anno dopo, ne diverrà simbolo e capitano.
Bonucci non è un personaggio che piace a tutti. Da sempre ha diviso le tifoserie. Per alcuni le scelte professionali sbagliate, quella di andare al Milan ad esempio, e le uscite fuori luogo hanno finito per relegarlo a calciatore scorbutico ed antipatico, per altri (e qui si mette anche chi sta scrivendo) quel suo essere schietto e carismatico lo hanno, invece, spogliato di quella veste diplomatica ed ipocrita che regna nel mondo del calcio e che spesso finisce per uniformare ed appiattire la comunicazione.
Ma torniamo a Bonny e Bari. Un anno, un solo anno è bastato a consolidare il forte legame tra il calciatore e la città di San Nicola e che ancora oggi risulta indissolubile.
Proprio sua moglie, qualche anno fa, dedicò un bellissimo attestato di amore alla città utilizzando parole che ancora oggi fanno capire quanto Bari entri nei cuori di chi realmente decide di mettersi completamente a nudo dinanzi a lei. Perché, diciamocelo, ci sono calciatori che non meritano questa città, non meritano questa maglia e non meritano l'amore gratuito e incondizionato di una tifoseria che ti fa sentire esageratamente importante, troppo. Di contraltare, ed è il caso di Bonucci, è bastata una sola stagione per meritarsi il rispetto di una tifoseria a volte isterica, ma perdutamente innamorata della propria squadra cittadina. C'è chi decide di ricambiare l'affetto scrivendo la storia e chi, invece, di restare invisibile finendo inevitabilmente nel dimenticatoio.Nonostante Bonny fosse diventato un calciatore affermato non ha mai dimenticato Bari ed i baresi, specie nel periodo più buio della squadra che ebbe il suo più atroce epilogo nel 2018 con il fallimento.
Leo e Martina (sua moglie) hanno portato qui i loro figli, non solo per far conoscere la città dove il suo papà si è consacrato anni fa da calciatore, ma per far conoscere il luogo dove la coppia ha vissuto intensamente per un anno intero. Dove si sono sentiti a casa, amati e apprezzati dalla gente comune; dal barista al fruttivendolo e finanche al mendicante sorridente, oltre che per riassaporare le prelibatezze di mare che solo Bari sa offrire e perché no... quella focaccia alta e piena di olio tanto amata dai due. "Si ritorna sempre dove si è stati bene", bisbiglia Bonucci a un tifoso che gli chiede una foto. Leo, Martina e i loro figli hanno vissuto la tre giorni barese intensamente tra i vicoli di Bari vecchia con gli amici del passato. Perché, in fondo, Bari è anche casa loro. E lo sarà per sempre.
Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 01 luglio 2024 alle 07:00
Autore: Giosè Monno
Bonucci non è un personaggio che piace a tutti. Da sempre ha diviso le tifoserie. Per alcuni le scelte professionali sbagliate, quella di andare al Milan ad esempio, e le uscite fuori luogo hanno finito per relegarlo a calciatore scorbutico ed antipatico, per altri (e qui si mette anche chi sta scrivendo) quel suo essere schietto e carismatico lo hanno, invece, spogliato di quella veste diplomatica ed ipocrita che regna nel mondo del calcio e che spesso finisce per uniformare ed appiattire la comunicazione.
Ma torniamo a Bonny e Bari. Un anno, un solo anno è bastato a consolidare il forte legame tra il calciatore e la città di San Nicola e che ancora oggi risulta indissolubile.
Proprio sua moglie, qualche anno fa, dedicò un bellissimo attestato di amore alla città utilizzando parole che ancora oggi fanno capire quanto Bari entri nei cuori di chi realmente decide di mettersi completamente a nudo dinanzi a lei. Perché, diciamocelo, ci sono calciatori che non meritano questa città, non meritano questa maglia e non meritano l'amore gratuito e incondizionato di una tifoseria che ti fa sentire esageratamente importante, troppo. Di contraltare, ed è il caso di Bonucci, è bastata una sola stagione per meritarsi il rispetto di una tifoseria a volte isterica, ma perdutamente innamorata della propria squadra cittadina. C'è chi decide di ricambiare l'affetto scrivendo la storia e chi, invece, di restare invisibile finendo inevitabilmente nel dimenticatoio.Nonostante Bonny fosse diventato un calciatore affermato non ha mai dimenticato Bari ed i baresi, specie nel periodo più buio della squadra che ebbe il suo più atroce epilogo nel 2018 con il fallimento.
Leo e Martina (sua moglie) hanno portato qui i loro figli, non solo per far conoscere la città dove il suo papà si è consacrato anni fa da calciatore, ma per far conoscere il luogo dove la coppia ha vissuto intensamente per un anno intero. Dove si sono sentiti a casa, amati e apprezzati dalla gente comune; dal barista al fruttivendolo e finanche al mendicante sorridente, oltre che per riassaporare le prelibatezze di mare che solo Bari sa offrire e perché no... quella focaccia alta e piena di olio tanto amata dai due. "Si ritorna sempre dove si è stati bene", bisbiglia Bonucci a un tifoso che gli chiede una foto. Leo, Martina e i loro figli hanno vissuto la tre giorni barese intensamente tra i vicoli di Bari vecchia con gli amici del passato. Perché, in fondo, Bari è anche casa loro. E lo sarà per sempre.
Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 01 luglio 2024 alle 07:00
Autore: Giosè Monno