Ultima gara del ritiro di Roccaraso questa di Fiuggi contro il Frosinone degli ex Vivarini, Angelozzi e Doronzo in un test più probante rispetto alle precedenti uscite. Il Bari ha salutato la località abruzzese per raggiungere la nota località termale del frusinate per effettuare l’ultima fatica prima del momentaneo “rompete le righe”.
Longo manda in campo il 3-4-1-2 con Lulic al posto di Benali (affaticamento muscolare) e Lasagna all’esordio dal primo minuto, in attesa dei rinforzi che vadano ad irrobustire la rosa di qualità e di esperienza.
Bari e Frosinone è diventato un classico delle amichevole estive. Anche lo scorso anno, infatti, a chiusura del ritiro di Roccaraso, il Bari incontrò i ciociari, però a Frosinone, e perse per 1-0. Anche questo è un classico del Bari che perde puntualmente le amichevoli estive di un certo spessore trovando il pretesto per cui i giocaotri hanno le gambe imballate, troppi i carichi di lavoro, e quant’altro, senza sapere che anche gli avversari hanno gli stessi problemi, ma è sempre il Bari ad uscirne sconfitto. Stavolta no. Era ora.
L’avvio è incoraggiante per il Bari che con Lasagna va vicino al gol in un paio di occasioni con suo marchio di fabbrica, ovvero l’allungo nella profondità lasciando il suo marcatore dietro, e una prima volta il portiere Cerofolini gli nega il gol. Poi al 7′ disimpegno da polleria da parte di Lulic che regala la palla a Cuni il quale non ha problemi ad infilare Pissardo. Quindi al 15′ Kvernadze si invola sulla sinistra, salta il suo avversario e con un preciso diagonale infila Pissardo. 2-0 e, come spesso capita, discorso apparentemente chiuso anche perché al di là dell’attivo Lasagna, non si vede granché nel Bari, anzi, si vedono errori ed orrori, nessuno è pronto a scommettere un centesimo su un’eventuale rimonta. Ma tutto viene smentito perché il calcio, si sa, è assai strano, non ne parliamo nelle amichevoli estive dove accade di tutto. Sicché al 23′ Lasagna attacca la sua consueta profondità, arriva di fronte al portiere frusinate e lo infila accorciando le distanze, poi ancora lui, Kevin Lasagna, impegna seriamente Cerofolini mancando il pareggio fino al gol del 2-2, sempre dell’attaccante ex Verona, che ottimizza al massimo di testa un pallone proveniente dal corner. Finita qui? Macché. Nella ripresa, infatti, continua lo spettacolo dei gol da parte di entrambe le squadre. I cambi di Longo fanno la differenza stavolta. Ghedjemis impegna le mani di Pissardo, poi la seconda disattenzione in difesa, stavolta di Vicari, che consegna un pallone a Cuni il quale non ha difficoltà a battere Pissardo. Ma due minuti dopo Zuzek, particolarmente attivo in queste amichevoli estive, incorna un pallone di testa su corner e fa 3-3. Ma non finisce qui perché Manzari, due minuti dopo, con un tiro al volo dal limite porta in vantaggio il Bari a sorpresa ma fino ad un certo punto perché il Frosinone, nel secondo tempo, sparisce dai radar tanto che Bellomo, Morachioli e Zuzek sbagliano il quinto gol.
Finisce così la gara e con esso il ritiro. Il Bari ne esce sempre vittorioso, (non accadeva da tempo), facendo intravedere buone cose ma anche errori e orrori come i due gol subiti oggi e quello subito contro la Delfino Curi Pescara generati da amnesie clamorose difensive, segnale che lì dietro occorre ben altro. Però, insomma, se si riesce a vincere, sia pur a fatica, contro una pari grado, per giunta retrocessa dalla A e che, quindi, si candida alla promozione diretta, qualcosa vorrà dire. Ma è bene cautelarsi, tuttavia, con giocatori che apportino esperienza e qualità perché questi risultati di luglio contano quanto il due di picche a briscola anche se occorre fare tesoro delle cose buone intraviste fin qui.
Massimo Longo