Sentenza molto dura della nona sezione del tribunale di Napoli.
08/11/11
Il processo Calciopoli è arrivato al suo ultimo capitolo: Luciano Moggi e Paolo Bergamo sono colpevoli. Questo il contenuto della sentenza pronunciata dal presidente Teresa Casoria . Il verdetto di primo grado chiude dunque un ciclo durato ben cinque anni.
Per Moggi l'accusa ha chiesto 5 anni e 8 mesi, mentre per i due ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, le richieste vanno dai 5 anni ai 4 e sei mesi. Gli avvocati di Moggi hanno letto in aula nuovo intercettazioni volte a dimostrare il coinvolgimento dei vertici Federali nella vicenda quanto meno per far cadere l'accusa di associazione a delinquere. Alla sentenza presterà molta attenzione anche la Juventus, come ribadito in una conferenza stampa agostana ormai divenuta letteratura in relazione alle azioni legali intraprese dalla società bianconera relativa alla revoca dello scudetto del 2006 assegnato a tavolino all'Inter.
A pochissimi minuti dalla pronuncia del verdetto, il presidente della FIGC Giancarlo Abete ha anticipato che non commenterà se non dopo aver letto le motivazioni della decisione che verrà assunta dal tribunale partenopeo. Al termine dei lavori di Vicenza, Abete
ha tuttavia spiegato la posizione della Federcalcio, che è parte civile nel procedimento di Calciopoli. "La posizione della Federazione - ha dichiarato - è di grande rispetto per le decisioni che saranno assunte dal Tribunale di Napoli. Tuttavia siamo di fronte ad una situazione 'in progress': questo di Napoli è infatti il primo grado di giudizio, che poi avrà un seguito. E in parallelo c'è già una sentenza pronunciata in relazione della richiesta di rito abbreviato di alcuni dirigenti, che a metà novembre vedrà l'appello".
Sulle vicende giudiziarie in corso Abete ha ricordato "che esiste fisiologicamente una differenza strutturale tra i procedimenti penali e le decisioni degli organi di giustizia sportiva. Nello specifico - ha aggiunto il presidente Figc - facciamo riferimento a due ordinamenti diversi: a uno primario che è quello statuale, ad uno derivato che è quello sportivo. Per farmi capire, a puro esempio, ci possono essere delle sentenze di condanna in termini penali che non determinano degli effetti a livello sportivo e ci possono essere sanzioni a livello sportivo che non sono collegate a reati che abbiano valenza penale".
Virgilio.it
08/11/11
Il processo Calciopoli è arrivato al suo ultimo capitolo: Luciano Moggi e Paolo Bergamo sono colpevoli. Questo il contenuto della sentenza pronunciata dal presidente Teresa Casoria . Il verdetto di primo grado chiude dunque un ciclo durato ben cinque anni.
Per Moggi l'accusa ha chiesto 5 anni e 8 mesi, mentre per i due ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, le richieste vanno dai 5 anni ai 4 e sei mesi. Gli avvocati di Moggi hanno letto in aula nuovo intercettazioni volte a dimostrare il coinvolgimento dei vertici Federali nella vicenda quanto meno per far cadere l'accusa di associazione a delinquere. Alla sentenza presterà molta attenzione anche la Juventus, come ribadito in una conferenza stampa agostana ormai divenuta letteratura in relazione alle azioni legali intraprese dalla società bianconera relativa alla revoca dello scudetto del 2006 assegnato a tavolino all'Inter.
A pochissimi minuti dalla pronuncia del verdetto, il presidente della FIGC Giancarlo Abete ha anticipato che non commenterà se non dopo aver letto le motivazioni della decisione che verrà assunta dal tribunale partenopeo. Al termine dei lavori di Vicenza, Abete
ha tuttavia spiegato la posizione della Federcalcio, che è parte civile nel procedimento di Calciopoli. "La posizione della Federazione - ha dichiarato - è di grande rispetto per le decisioni che saranno assunte dal Tribunale di Napoli. Tuttavia siamo di fronte ad una situazione 'in progress': questo di Napoli è infatti il primo grado di giudizio, che poi avrà un seguito. E in parallelo c'è già una sentenza pronunciata in relazione della richiesta di rito abbreviato di alcuni dirigenti, che a metà novembre vedrà l'appello".
Sulle vicende giudiziarie in corso Abete ha ricordato "che esiste fisiologicamente una differenza strutturale tra i procedimenti penali e le decisioni degli organi di giustizia sportiva. Nello specifico - ha aggiunto il presidente Figc - facciamo riferimento a due ordinamenti diversi: a uno primario che è quello statuale, ad uno derivato che è quello sportivo. Per farmi capire, a puro esempio, ci possono essere delle sentenze di condanna in termini penali che non determinano degli effetti a livello sportivo e ci possono essere sanzioni a livello sportivo che non sono collegate a reati che abbiano valenza penale".
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