L'ex allenatore dell'AlbinoLeffe ha annunciato di aver sconfitto il tumore che lo aveva colpito: "Ho ritirato gli esami due giorni fa e posso darvi questo felice annuncio. Per fortuna in questo periodo c'è stato il calcio a farmi pensare ad altro".
Il lieto fine che tutti gli appassionati di calcio è arrivato. A comunicarlo è stato lui in persona che, ancora una volta, ci ha messo la faccia. Emiliano Mondonico ha vinto la propria battaglia contro il cancro. Quel male terribile che lo aveva costretto alle dimissioni da tecnico dell’AlbinoLeffe la scorsa primavera.
“Ho ritirato gli esami due giorni fa – ha dichiarato a Rai Uno – ed è tutto a posto. Sono guarito del tutto, adesso posso dirlo”. La commozione non è mancata ma, questa volta, per un buon motivo.
Da non dimenticare, poi, è stato il racconto della sua storia. “Di notte arrivavano sempre i cattivi pensieri – ha spiegato il “Mondo” – ed erano sempre più pressanti. Il periodo difficile per me è stato quello tra le due operazioni. Per fortuna c’è stato il calcio, che è sempre rimasto un’alternativa a cui pensare e di cui preoccuparmi. Il mondo del pallone, poi, mi è stato molto vicino aiutandomi a non rassegnarmi mai. Rincorrere la salvezza con l’AlbinoLeffe, la mia seconda casa, mi ha aiutato a superare e dimenticare il mio male”.
Un lottatore come lui di certo non poteva gettare la spugna. Anche se questa battaglia è stata la più dura di tutte. “Il mio tumore è piuttosto raro – ha proseguito l’allenatore -. Non si può curare con dei medicinali, ma bisogna aspettarlo. Per questo mi sento di dire che bisogna fare squadra, aiutare i ricercatori. È necessario che i fondi consentano di scoprire nuove cure e nuove medicine. Le malattie incurabili non hanno più senso di esistere”.
L’esperienza lo ha segnato, ma la sua straordinaria umanità resta la testimonianza più bella: “Quando sono stato in ospedale ho visto molti bambini, di un anno, piccoli, piccolissimi. Tutti con malattie gravissime. In quel momento ho pensato a loro, ho pregato per questi esseri indifesi. Adesso penso ancora a loro, che devono essere aiutati di più. Bisogna fare il massimo per trovare i giusti rimedi”.
Dopo aver vinto la guerra più dura, chissà che la prossima battaglia di Mondonico non sia proprio questa. Aiutare gli altri, così come ha già fatto con il proprio esempio.
Eurosport
Il lieto fine che tutti gli appassionati di calcio è arrivato. A comunicarlo è stato lui in persona che, ancora una volta, ci ha messo la faccia. Emiliano Mondonico ha vinto la propria battaglia contro il cancro. Quel male terribile che lo aveva costretto alle dimissioni da tecnico dell’AlbinoLeffe la scorsa primavera.
“Ho ritirato gli esami due giorni fa – ha dichiarato a Rai Uno – ed è tutto a posto. Sono guarito del tutto, adesso posso dirlo”. La commozione non è mancata ma, questa volta, per un buon motivo.
Da non dimenticare, poi, è stato il racconto della sua storia. “Di notte arrivavano sempre i cattivi pensieri – ha spiegato il “Mondo” – ed erano sempre più pressanti. Il periodo difficile per me è stato quello tra le due operazioni. Per fortuna c’è stato il calcio, che è sempre rimasto un’alternativa a cui pensare e di cui preoccuparmi. Il mondo del pallone, poi, mi è stato molto vicino aiutandomi a non rassegnarmi mai. Rincorrere la salvezza con l’AlbinoLeffe, la mia seconda casa, mi ha aiutato a superare e dimenticare il mio male”.
Un lottatore come lui di certo non poteva gettare la spugna. Anche se questa battaglia è stata la più dura di tutte. “Il mio tumore è piuttosto raro – ha proseguito l’allenatore -. Non si può curare con dei medicinali, ma bisogna aspettarlo. Per questo mi sento di dire che bisogna fare squadra, aiutare i ricercatori. È necessario che i fondi consentano di scoprire nuove cure e nuove medicine. Le malattie incurabili non hanno più senso di esistere”.
L’esperienza lo ha segnato, ma la sua straordinaria umanità resta la testimonianza più bella: “Quando sono stato in ospedale ho visto molti bambini, di un anno, piccoli, piccolissimi. Tutti con malattie gravissime. In quel momento ho pensato a loro, ho pregato per questi esseri indifesi. Adesso penso ancora a loro, che devono essere aiutati di più. Bisogna fare il massimo per trovare i giusti rimedi”.
Dopo aver vinto la guerra più dura, chissà che la prossima battaglia di Mondonico non sia proprio questa. Aiutare gli altri, così come ha già fatto con il proprio esempio.
Eurosport