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Certo che ricordo l’italiano, il tuo è un paese che ho lasciato con molto dispiacere. Io sono andato via, ma come si fa a lasciare l’Italia? Si mangia bene, la gente è accogliente e c’è sempre il sole.
Difatti hai lasciato un buon ricordo in tutte le piazze in cui sei stato, soprattutto a Bari, dove i tifosi ti hanno affettuosamente soprannominato “Cavallo Pazzo”. Ci descrivi la tua lunga esperienza nel Bel Paese?
Sono venuto in Italia nel 2005, giocando per tre stagioni a Legnano in C2. Poi nel 2008 mi ha acquistato il Bari con il quale ho fatto due annate di Serie B ed una di A. Infine un anno al Siena.
E come mai poi sei rientrato in Francia nelle serie minori? Sei un giocatore di categoria superiore e potresti calcare ben altri palcoscenici.
Ti ringrazio. La mia è stata una scelta di vita, l’ho fatto per la famiglia, per mia moglie e per i miei tre bellissimi bambini. Io sono ocrsciuto proprio qui a Moulins e qui ho tutta la mia vita. Prima del Moulins ho giocato per l’Yzeure, la squadra di una cittadina attaccata a Moulins. Per me la carriera viene dopo i miei affetti. E qui tutti mi conoscono e mi stimano, i compagni, la dirigenza, i tifosi…
Ti sarai accorto che sono tifoso del Napoli. Hai mai giocato contro la mia squadra del cuore?
Si, me ne sono accorto (ridendo). E si, ho avuto modo di giocare contro il tuo Napoli. Ho scambiato la maglia con Lavezzi in quella occasione. Ricordo bene quella partita, Napoli-Bari 3-2, perdemmo al San Paolo, fu un vero furto (sempre ridendo).
Me la ricordo anche io, il Bari giocò benissimo, c’era un Edgar Alvarez particolarmente in forma. Poi segnò Quagliarella allo scadere…
Anche Vitor Barreto giocò bene, facevo coppia con lui in attacco.
Lo so, ti avevo al fantacalcio…
E allora sei un grande, dammi il cinque…
Ed oggi? Com’è stata la partita?
Beh, è andata bene, un 3-1 davanti al nostro pubblico, anche se l’avversario non era eccezionale, il Sarre Union è al penultimo posto e ha segnato oggi il primo gol della stagione su rigore. Io ho giocato l’ultima mezz’ora perché il mister mi ha tenuto a riposo, dall’inizio del campionato non mi sono mai fermato.
Ti rivedremo ancora in Italia, Cavallo Pazzo? (Kamata sorride sempre quando lo si chiama così)
Magari. Se la mia famiglia sarà contenta. Dai, devo andare, è stato bello chiacchierare con te.
Io ci provo: mi dai la maglietta?
Eh, qui non è mica la Serie A, sai. Un saluto a Maidirecalcio, ai vostri lettori e a tutti i tifosi italiani.
Grazie a te Pedro, e porta il Moulins in alto [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
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Maidirecalcio è sbarcato in Francia per scambiare quattro chiacchiere con una vecchia conoscenza del calcio italiano: Pedro Kamata. Il giocatore milita attualmente nell’AS Moulins, squadra partecipante alla CFA, Chiampionnat Française Amateur, equivalente alla nostra Lega Pro Seconda Divisione, l’antica C2 italiana. Ringraziamo la dirigenza dell’AS Moulins nella persona del presidente Claude Talpin, che ci ha ospitato come meglio non si poteva concedendoci di assistere all’incontro di campionato tra il Moulins ed il Sarre Union (3-1 per i padroni di casa il finale) in prima fila e di entrare negli spogliatoi nel dopo partita.
Un grazie speciale, anzi, il ringraziamento più grande, va a Mickaël Houlbreque, della CRA, Commission Regional Arbitrage, la sezione arbitrale dell’Auvergne, che ha reso possibile l’incontro (nella foto mentre controlla Kamata al suo ingresso in campo).
Pedro, grazie per la disponibilità. Anzitutto ricordi ancora l’italiano, vero? Perché il mio francese non è dei migliori [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] Un grazie speciale, anzi, il ringraziamento più grande, va a Mickaël Houlbreque, della CRA, Commission Regional Arbitrage, la sezione arbitrale dell’Auvergne, che ha reso possibile l’incontro (nella foto mentre controlla Kamata al suo ingresso in campo).
Certo che ricordo l’italiano, il tuo è un paese che ho lasciato con molto dispiacere. Io sono andato via, ma come si fa a lasciare l’Italia? Si mangia bene, la gente è accogliente e c’è sempre il sole.
Difatti hai lasciato un buon ricordo in tutte le piazze in cui sei stato, soprattutto a Bari, dove i tifosi ti hanno affettuosamente soprannominato “Cavallo Pazzo”. Ci descrivi la tua lunga esperienza nel Bel Paese?
Sono venuto in Italia nel 2005, giocando per tre stagioni a Legnano in C2. Poi nel 2008 mi ha acquistato il Bari con il quale ho fatto due annate di Serie B ed una di A. Infine un anno al Siena.
E come mai poi sei rientrato in Francia nelle serie minori? Sei un giocatore di categoria superiore e potresti calcare ben altri palcoscenici.
Ti ringrazio. La mia è stata una scelta di vita, l’ho fatto per la famiglia, per mia moglie e per i miei tre bellissimi bambini. Io sono ocrsciuto proprio qui a Moulins e qui ho tutta la mia vita. Prima del Moulins ho giocato per l’Yzeure, la squadra di una cittadina attaccata a Moulins. Per me la carriera viene dopo i miei affetti. E qui tutti mi conoscono e mi stimano, i compagni, la dirigenza, i tifosi…
Ti sarai accorto che sono tifoso del Napoli. Hai mai giocato contro la mia squadra del cuore?
Si, me ne sono accorto (ridendo). E si, ho avuto modo di giocare contro il tuo Napoli. Ho scambiato la maglia con Lavezzi in quella occasione. Ricordo bene quella partita, Napoli-Bari 3-2, perdemmo al San Paolo, fu un vero furto (sempre ridendo).
Me la ricordo anche io, il Bari giocò benissimo, c’era un Edgar Alvarez particolarmente in forma. Poi segnò Quagliarella allo scadere…
Anche Vitor Barreto giocò bene, facevo coppia con lui in attacco.
Lo so, ti avevo al fantacalcio…
E allora sei un grande, dammi il cinque…
Ed oggi? Com’è stata la partita?
Beh, è andata bene, un 3-1 davanti al nostro pubblico, anche se l’avversario non era eccezionale, il Sarre Union è al penultimo posto e ha segnato oggi il primo gol della stagione su rigore. Io ho giocato l’ultima mezz’ora perché il mister mi ha tenuto a riposo, dall’inizio del campionato non mi sono mai fermato.
Ti rivedremo ancora in Italia, Cavallo Pazzo? (Kamata sorride sempre quando lo si chiama così)
Magari. Se la mia famiglia sarà contenta. Dai, devo andare, è stato bello chiacchierare con te.
Io ci provo: mi dai la maglietta?
Eh, qui non è mica la Serie A, sai. Un saluto a Maidirecalcio, ai vostri lettori e a tutti i tifosi italiani.
Grazie a te Pedro, e porta il Moulins in alto [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
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