Petardi all'hotel dell'Avellino: c'è la taglia sui colpevoli
Dopo lo scoppio di due bombe carta a ridosso dell'hotel che ospitava l'Avellino verificatosi sabato notte, è arrivata la replica del titolare del residence Parco dei Principi, l'imprenditore Vito Vasile. In un'intervista rilasciata a "Il Corriere del Mezzogiorno", Vasile ha spiegato che sulla testa dei colpevoli dell'ignobile gesto c'è una taglia: "Darò 5mila euro a chiunque sarà in grado di fornire informazioni su chi sabato notte ha lanciato tre bombe carta davanti al mio hotel per spaventare i calciatori dell’Avellino, che erano in ritiro prepartita".
Il proprietario dell'hotel ha rivelato che già in passato ha adottato questa strategia: "Non è la prima volta che prendo una iniziativa del genere. In passato ho promesso una ricompensa a chi avrebbe aiutato le forze dell’ordine ad individuare uno scippatore che derubò una turista all’esterno del mio albergo e quel ladro fu catturato. Ed io ho mantenuto il mio impegno e lo farò anche questa volta. La Digos è a lavoro, la Scientifica sta cercando delle impronte sul petardo inesploso, se dovesse trattarsi di un pregiudicato sarebbe facilmente individuabile. Quello che è accaduto rovina l’immagine di Bari, il responsabile deve essere punito".
Intanto le indagini stanno andando avanti: le telecamere di videosorveglianza potrebbero aver inquadrato gli autori del lancio di petardi nella notte tra sabato e domenica. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il primo petardo è stato esploso alle 3 di notte, la portineria ha chiamato la questura che ha inviato una pattuglia delle Volanti. Alle 4 un’altra bomba è stata lanciata a pochi passi dall’hotel, nuovamente sono intervenuti gli agenti che hanno effettuato una perlustrazione della zona e, a quel punto, hanno deciso di restare davanti all’ingresso dell’albergo. Alle 8 del mattino, i poliziotti hanno poi trovato nel piazzale un terzo petardo rimasto, però, inesploso. I due boati hanno svegliato tutti ma non ci sono stati danni alla struttura e nessuno è rimasto ferito. Dal petardo inesploso, gli inquirenti stanno cercando di identificare il gruppo dei teppisti resosi protagonisti del deplorevole gesto.
tuttobari.com
Il proprietario dell'hotel ha rivelato che già in passato ha adottato questa strategia: "Non è la prima volta che prendo una iniziativa del genere. In passato ho promesso una ricompensa a chi avrebbe aiutato le forze dell’ordine ad individuare uno scippatore che derubò una turista all’esterno del mio albergo e quel ladro fu catturato. Ed io ho mantenuto il mio impegno e lo farò anche questa volta. La Digos è a lavoro, la Scientifica sta cercando delle impronte sul petardo inesploso, se dovesse trattarsi di un pregiudicato sarebbe facilmente individuabile. Quello che è accaduto rovina l’immagine di Bari, il responsabile deve essere punito".
Intanto le indagini stanno andando avanti: le telecamere di videosorveglianza potrebbero aver inquadrato gli autori del lancio di petardi nella notte tra sabato e domenica. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il primo petardo è stato esploso alle 3 di notte, la portineria ha chiamato la questura che ha inviato una pattuglia delle Volanti. Alle 4 un’altra bomba è stata lanciata a pochi passi dall’hotel, nuovamente sono intervenuti gli agenti che hanno effettuato una perlustrazione della zona e, a quel punto, hanno deciso di restare davanti all’ingresso dell’albergo. Alle 8 del mattino, i poliziotti hanno poi trovato nel piazzale un terzo petardo rimasto, però, inesploso. I due boati hanno svegliato tutti ma non ci sono stati danni alla struttura e nessuno è rimasto ferito. Dal petardo inesploso, gli inquirenti stanno cercando di identificare il gruppo dei teppisti resosi protagonisti del deplorevole gesto.
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