Quando in campo? Coppa Italia primo impegno stagionale. In tre edizioni è stata semifinale, l'ultima volta in C...
Il primo impegno ufficiale del Bari, nell’annata agonistica che sta per cominciare, dovrebbe essere quello in Coppa Italia. Il trofeo nazionale rivedrà i biancorossi tra i protagonisti dopo 3 anni di assenza, a causa dello sciagurato fallimento e del conseguente declassamento in D. Il massimo risultato raggiunto dai galletti nel trofeo è stato la qualificazione in semifinale, traguardo raggiunto in ben 3 occasioni dalla compagine rappresentativa del capoluogo pugliese. Ripercorriamo di seguito le tre edizioni in questione.
Nel 1939-’40, in gare secche, i galletti, che terminarono la stagione all’undicesimo posto in A, incrociarono nei sedicesimi di finale il Catania, regolandolo grazie ad una doppietta di Ottorino Dugini. Nel turno seguente, contro il Siena, ad aprire le marcature fu un autorete del senese Erbinovi, seguita dal sigillo di Carlini al 90’. Ai quarti, i pugliesi affrontarono il Liguria, regolandolo con una doppietta di Begnini al 9’ ed al 70’. Due minuti più tardi, a chiudere la contesa ci pensò Arienti II. I baresi giunsero, così, tra le quattro semifinaliste senza aver mai subito una rete. L’incrocio con il Genoa, in trasferta, si verificò il 9 giugno1940. Esattamente il giorno prima della dichiarazione di guerra mussoliniana alla Gran Bretagna ed alla Francia, che segnò l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. A prevalere 2-0 furono i liguri, poi sconfitti dalla Fiorentina in finale.
Nel 1962-’63, invece, con Pietro Magni allenatore, con la medesima formula ad eliminazione diretta, il Bari, che quell’anno avrebbe centrato la promozione in massima serie, eliminò dapprima il Palermo, battendolo di misura grazie ad una segnatura di Postiglione, e quindi il Messina, grazie alle prodezze di Bonacchi e Sacchella. Altra vittima dei galletti, ai quarti di finale, fu proprio il Genoa, sconfitto 2-1 ai supplementari, con una giocata vincente di Giammarinaro al 120’. Stavolta a fermare la corsa degli adriatici fu l’Atalanta, poi vincitrice, capace di battere i biancorossi per 1-0, grazie ad un gol di Da Costa al 57’.
Nel 1983-’84, una delle imprese sportive più belle. I ragazzi di Bolchi, militanti in C, riuscirono a classificarsi secondi in un girone eliminatorio con Lazio, Catanzaro, Perugia, Taranto e Juventus, collezionando una vittoria nel derby allo Iacovone e quattro pareggi nelle restanti gare. Agli ottavi furono proprio i bianconeri piemontesi a cedere il passo, grazie alla splendida affermazione dei biancorossi a Torino, con i gol di Messina e Lopez, ed il momentaneo pareggio di Scirea. Al ritorno, in un “Delle Vittorie” gremito, fu un 2-2, con gli stessi marcatori dell’andata, per il Bari, e le reti della Vecchia Signora siglate da Platini e Tardelli. La favola di Giovanni Loseto e compagni non terminò qui, poiché eliminarono anche la Fiorentina di un certo Passarella. Nel primo incontro, in casa, il club dei Matarrese trionfò per 2-1 grazie agli acuti di Messina e Galluzzo. Stesso risultato a favore dei pugliesi anche nel retour-match, quando a decidere la sfida furono Guastella ed Acerbis. La semifinale con il Verona fu sfortunata per i colori biancorossi, con la duplice sconfitta, per 2-1 tra le mura amiche e per 3-1 in Veneto. Ad aggiudicarsi il trofeo, stavolta, fu la Roma. Questa appena narrata è anche l’ultima volta che il Bari si è schierato ai nastri di partenza della competizione da squadra di terza serie. Chissà che, l’anno venturo, non possa ripetere i fasti del passato.
di Giovanni Gaudenzi
fonte tuttobari.com
Il primo impegno ufficiale del Bari, nell’annata agonistica che sta per cominciare, dovrebbe essere quello in Coppa Italia. Il trofeo nazionale rivedrà i biancorossi tra i protagonisti dopo 3 anni di assenza, a causa dello sciagurato fallimento e del conseguente declassamento in D. Il massimo risultato raggiunto dai galletti nel trofeo è stato la qualificazione in semifinale, traguardo raggiunto in ben 3 occasioni dalla compagine rappresentativa del capoluogo pugliese. Ripercorriamo di seguito le tre edizioni in questione.
Nel 1939-’40, in gare secche, i galletti, che terminarono la stagione all’undicesimo posto in A, incrociarono nei sedicesimi di finale il Catania, regolandolo grazie ad una doppietta di Ottorino Dugini. Nel turno seguente, contro il Siena, ad aprire le marcature fu un autorete del senese Erbinovi, seguita dal sigillo di Carlini al 90’. Ai quarti, i pugliesi affrontarono il Liguria, regolandolo con una doppietta di Begnini al 9’ ed al 70’. Due minuti più tardi, a chiudere la contesa ci pensò Arienti II. I baresi giunsero, così, tra le quattro semifinaliste senza aver mai subito una rete. L’incrocio con il Genoa, in trasferta, si verificò il 9 giugno1940. Esattamente il giorno prima della dichiarazione di guerra mussoliniana alla Gran Bretagna ed alla Francia, che segnò l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale. A prevalere 2-0 furono i liguri, poi sconfitti dalla Fiorentina in finale.
Nel 1962-’63, invece, con Pietro Magni allenatore, con la medesima formula ad eliminazione diretta, il Bari, che quell’anno avrebbe centrato la promozione in massima serie, eliminò dapprima il Palermo, battendolo di misura grazie ad una segnatura di Postiglione, e quindi il Messina, grazie alle prodezze di Bonacchi e Sacchella. Altra vittima dei galletti, ai quarti di finale, fu proprio il Genoa, sconfitto 2-1 ai supplementari, con una giocata vincente di Giammarinaro al 120’. Stavolta a fermare la corsa degli adriatici fu l’Atalanta, poi vincitrice, capace di battere i biancorossi per 1-0, grazie ad un gol di Da Costa al 57’.
Nel 1983-’84, una delle imprese sportive più belle. I ragazzi di Bolchi, militanti in C, riuscirono a classificarsi secondi in un girone eliminatorio con Lazio, Catanzaro, Perugia, Taranto e Juventus, collezionando una vittoria nel derby allo Iacovone e quattro pareggi nelle restanti gare. Agli ottavi furono proprio i bianconeri piemontesi a cedere il passo, grazie alla splendida affermazione dei biancorossi a Torino, con i gol di Messina e Lopez, ed il momentaneo pareggio di Scirea. Al ritorno, in un “Delle Vittorie” gremito, fu un 2-2, con gli stessi marcatori dell’andata, per il Bari, e le reti della Vecchia Signora siglate da Platini e Tardelli. La favola di Giovanni Loseto e compagni non terminò qui, poiché eliminarono anche la Fiorentina di un certo Passarella. Nel primo incontro, in casa, il club dei Matarrese trionfò per 2-1 grazie agli acuti di Messina e Galluzzo. Stesso risultato a favore dei pugliesi anche nel retour-match, quando a decidere la sfida furono Guastella ed Acerbis. La semifinale con il Verona fu sfortunata per i colori biancorossi, con la duplice sconfitta, per 2-1 tra le mura amiche e per 3-1 in Veneto. Ad aggiudicarsi il trofeo, stavolta, fu la Roma. Questa appena narrata è anche l’ultima volta che il Bari si è schierato ai nastri di partenza della competizione da squadra di terza serie. Chissà che, l’anno venturo, non possa ripetere i fasti del passato.
di Giovanni Gaudenzi
fonte tuttobari.com
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