CONSIDERAZIONI DELLA DOMENICA A MENTE FREDDA
Come credo di fare ogni volta che scrivo sul nostro Bari, ritengo di essere sempre obiettivo ed equilibrato anche se, come dico sempre, all'inizio della stagione - sin dal ritiro estivo - tendo a supportare incondizionatamente la squadra perchè, da giornalista, veicolo i tifosi e, dunque, tendo ad inculcar loro sentimenti positivi e/o negativi, ed è proprio per questo che, da sempre, ho deciso di irradiare positività al fine di invogliarli a starle vicino, a fare abbonamenti, insomma, a diffondere entusiasmo, questa la mia linea editoriale che mantengo da quando mi occupo del Bari, ovvero da quasi vent'anni.
Ma c'è, poi, un limite. E questo limite si configura nel corso del campionato quando, dallo status di convinto "supporter", divento obiettivo sia nel bene che nel male (si legga nella critica). E da diverse partite ritengo, nella mia obiettività, di evidenziare una giusta ed obiettiva critica.
Dopo la gara di ieri, per favore evitiamo di parlare di sfortuna. Non sarebbe onesto da parte di tutti. Ieri il Bari, come già accaduto in altre occasioni, ha dimostrato tutti i suoi limiti e le sue lacune dimostrando di venire meno, sempre, a tutti gli appuntamenti importanti, magari anche decisivi: ma questa è una costante del Bari: infatti, per chi mastica "Bari" da sempre (come me), potrà ricordarsi che da questo punto di vista, il Bari è recidivo, viene quasi sempre meno agli appuntamento importanti.
Parlando del presente, il suo modus agendi tende a dispensare solo mera illusione di poter avvicinarsi alla Ternana ogni santa domenica, ma il sogno rimane spezzato in gola. Sempre. Tanti i limiti che, guarda caso, si confermano ed, anzi, aumentano di gara in gara. E la partita di ieri ha sentenziato questo, inutile girarci intorno con la "sfiga" e quant'altro.
Il Bari perde punti preziosi solo per colpa sua, la sfortuna è solo marginale. Non si possono sbagliare 4 rigori su sei, no amici, e che non si invochi la sfortuna, sarebbe una scusante da mentalità gretta e provinciale, e Bari non è una città provinciale, è una città metropolitana, magari coi suoi enormi difetti, ma una città da 400mila abitanti (oltre un milione con la provincia) e non si può
inveire contro la sfortuna. E' bene ammettere che ci sono limiti e basta. Da sempre, non da qualche domenica, perché il Bari li ha mostrati sin dalla prima gara contro il Francavilla Fontana, all'andata, quando - si ricorderà - per poco non si fece raggiungere. Fu allora che, almeno io, intravidi qualcosa che non andava e lo scrissi. Poi ci sono state altre partite ai limiti della perplessità, qualche altra ragionevolmente buona dove i limiti son sembrati spazzati via, ma si è trattato solo di mera illusione, quelli - i limiti - son rimasti sempre.
Una squadra perennemente incapace di gestire il vantaggio soprattutto fuori casa, lasciando avanzare pericolosamente l'avversario, e questo una squadra costruita per la promozione, non deve assolutamente farlo. E pensare che, come tante volte accade, la gara di ieri si era messa sui binari giusti dopo un avvio balbettante con l'ennesimo colpo del nostro giocatore più rappresentativo, Antenucci, che qualcuno continua scioccamente a criticare, grazie ad una delle tante giocate preziose di Marras, altro uomo cardine della squadra.
Il gol avrebbe dovuto mettere i paletti tra le due squadre, sancire la forza e la qualità del Bari ed invece, complice anche qualche episodio che nel calcio bisogna sempre mettere in preventivo, si è lasciato andare. Un deja-vu insomma.
Attenzione, il Teramo non ha rubato nulla, sia inteso, perchè ha giocato per 90 minuti differentemente dal Bari che ha giochicchiato, male, solo per dieci, quindici minuti nel corso della gara senza incidere più di tanto.
Il centrocampo è venuto meno con quei due che non ne hanno azzeccata una, troppo molli nel proporre gioco e altrettanto nel far legna. Maita dimostra di essere insostituibile ma insieme a lui ce ne vorrebbe un altro dinamico e non statico. Semenzato, espulsione grave a parte, si è rilevata una grande delusione, Rolando buona la sua prova ma poche finalizzazioni, la difesa come sempre ballerina e quasi sempre oggetto di ansie da prestazione. Già prima del rigore sbagliato di Marras, c'erano state delle avvisaglie di come si sarebbe incanalata la partita, e tutte queste lacune una squadra come il Bari, per la quale continuo ad essere convinto che è piena di qualità, non dovrebbe manifestarle. Occorre più cattiveria, più attenzione, più cinismo e, se guardiamo alla gara di ieri, soprattutto sul secondo rigore contro, si è permesso a Bombagi di tirare in porta andando incontro al solito suicidio di massa.
De Laurentiis, ieri, con quel suo comunicato, è stato commovente nel divulgare di non abbassare la guardia, ma lascia anche alquanto a desiderare.
Auteri continua a vedere le sue gare ai suoi occhi buone, io invece, ne continuo a vedere altre meno buone, forse vediamo due gare diverse o vediamo la stessa con occhi diversi, non so che dire.
Però, per favore, vista la distanza assiderale dalla Ternana, distanza che quando il Bari riposerà, lo diventerà, forse, ancor di più, chè non si illuda la piazza dicendo che ce la si può ancora fare, perchè le illusioni sono simili ai fuochi d'artificio: illuminano il nostro cielo con un'esplosione di colori per poi dissolversi e lasciarci nel buio.
Sarebbe opportuno dire che si cercherà di mantenere il secondo posto a denti stretti, si risulterebbe più credibili. Ed il mercato che sta per terminare può dare una mano a rimanere al secondo posto. Poi tutto il di più che, eventualmente, ne conseguirà, sarà tutto di guadagnato.
Buona domenica.
Massimo
Come credo di fare ogni volta che scrivo sul nostro Bari, ritengo di essere sempre obiettivo ed equilibrato anche se, come dico sempre, all'inizio della stagione - sin dal ritiro estivo - tendo a supportare incondizionatamente la squadra perchè, da giornalista, veicolo i tifosi e, dunque, tendo ad inculcar loro sentimenti positivi e/o negativi, ed è proprio per questo che, da sempre, ho deciso di irradiare positività al fine di invogliarli a starle vicino, a fare abbonamenti, insomma, a diffondere entusiasmo, questa la mia linea editoriale che mantengo da quando mi occupo del Bari, ovvero da quasi vent'anni.
Ma c'è, poi, un limite. E questo limite si configura nel corso del campionato quando, dallo status di convinto "supporter", divento obiettivo sia nel bene che nel male (si legga nella critica). E da diverse partite ritengo, nella mia obiettività, di evidenziare una giusta ed obiettiva critica.
Dopo la gara di ieri, per favore evitiamo di parlare di sfortuna. Non sarebbe onesto da parte di tutti. Ieri il Bari, come già accaduto in altre occasioni, ha dimostrato tutti i suoi limiti e le sue lacune dimostrando di venire meno, sempre, a tutti gli appuntamenti importanti, magari anche decisivi: ma questa è una costante del Bari: infatti, per chi mastica "Bari" da sempre (come me), potrà ricordarsi che da questo punto di vista, il Bari è recidivo, viene quasi sempre meno agli appuntamento importanti.
Parlando del presente, il suo modus agendi tende a dispensare solo mera illusione di poter avvicinarsi alla Ternana ogni santa domenica, ma il sogno rimane spezzato in gola. Sempre. Tanti i limiti che, guarda caso, si confermano ed, anzi, aumentano di gara in gara. E la partita di ieri ha sentenziato questo, inutile girarci intorno con la "sfiga" e quant'altro.
Il Bari perde punti preziosi solo per colpa sua, la sfortuna è solo marginale. Non si possono sbagliare 4 rigori su sei, no amici, e che non si invochi la sfortuna, sarebbe una scusante da mentalità gretta e provinciale, e Bari non è una città provinciale, è una città metropolitana, magari coi suoi enormi difetti, ma una città da 400mila abitanti (oltre un milione con la provincia) e non si può
inveire contro la sfortuna. E' bene ammettere che ci sono limiti e basta. Da sempre, non da qualche domenica, perché il Bari li ha mostrati sin dalla prima gara contro il Francavilla Fontana, all'andata, quando - si ricorderà - per poco non si fece raggiungere. Fu allora che, almeno io, intravidi qualcosa che non andava e lo scrissi. Poi ci sono state altre partite ai limiti della perplessità, qualche altra ragionevolmente buona dove i limiti son sembrati spazzati via, ma si è trattato solo di mera illusione, quelli - i limiti - son rimasti sempre.
Una squadra perennemente incapace di gestire il vantaggio soprattutto fuori casa, lasciando avanzare pericolosamente l'avversario, e questo una squadra costruita per la promozione, non deve assolutamente farlo. E pensare che, come tante volte accade, la gara di ieri si era messa sui binari giusti dopo un avvio balbettante con l'ennesimo colpo del nostro giocatore più rappresentativo, Antenucci, che qualcuno continua scioccamente a criticare, grazie ad una delle tante giocate preziose di Marras, altro uomo cardine della squadra.
Il gol avrebbe dovuto mettere i paletti tra le due squadre, sancire la forza e la qualità del Bari ed invece, complice anche qualche episodio che nel calcio bisogna sempre mettere in preventivo, si è lasciato andare. Un deja-vu insomma.
Attenzione, il Teramo non ha rubato nulla, sia inteso, perchè ha giocato per 90 minuti differentemente dal Bari che ha giochicchiato, male, solo per dieci, quindici minuti nel corso della gara senza incidere più di tanto.
Il centrocampo è venuto meno con quei due che non ne hanno azzeccata una, troppo molli nel proporre gioco e altrettanto nel far legna. Maita dimostra di essere insostituibile ma insieme a lui ce ne vorrebbe un altro dinamico e non statico. Semenzato, espulsione grave a parte, si è rilevata una grande delusione, Rolando buona la sua prova ma poche finalizzazioni, la difesa come sempre ballerina e quasi sempre oggetto di ansie da prestazione. Già prima del rigore sbagliato di Marras, c'erano state delle avvisaglie di come si sarebbe incanalata la partita, e tutte queste lacune una squadra come il Bari, per la quale continuo ad essere convinto che è piena di qualità, non dovrebbe manifestarle. Occorre più cattiveria, più attenzione, più cinismo e, se guardiamo alla gara di ieri, soprattutto sul secondo rigore contro, si è permesso a Bombagi di tirare in porta andando incontro al solito suicidio di massa.
De Laurentiis, ieri, con quel suo comunicato, è stato commovente nel divulgare di non abbassare la guardia, ma lascia anche alquanto a desiderare.
Auteri continua a vedere le sue gare ai suoi occhi buone, io invece, ne continuo a vedere altre meno buone, forse vediamo due gare diverse o vediamo la stessa con occhi diversi, non so che dire.
Però, per favore, vista la distanza assiderale dalla Ternana, distanza che quando il Bari riposerà, lo diventerà, forse, ancor di più, chè non si illuda la piazza dicendo che ce la si può ancora fare, perchè le illusioni sono simili ai fuochi d'artificio: illuminano il nostro cielo con un'esplosione di colori per poi dissolversi e lasciarci nel buio.
Sarebbe opportuno dire che si cercherà di mantenere il secondo posto a denti stretti, si risulterebbe più credibili. Ed il mercato che sta per terminare può dare una mano a rimanere al secondo posto. Poi tutto il di più che, eventualmente, ne conseguirà, sarà tutto di guadagnato.
Buona domenica.
Massimo