A cura di Vito Montrone
Si conclude nel peggiore dei modi l'esperienza di Auteri sulla panchina del Bari. Peggiore dei modi soprattutto per i tifosi, che alla fine vedono la propria squadra soccombere per 1-0 contro la Virtebese. I laziali affondano il colpo, a 5 minuti dalla fine, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, nell'unica occasione in cui arrivano alla conclusione durante l'intera gara. Bari poco cattivo e concentrato nella circostanza del gol, così come spesso l'abbiamo visto in gran parte del campionato. Oggi Auteri è stato costretto, causa infortuni, a cambiare il suo credo tattico, passando al 3-5-2. Si sperava che infoltendo il centrocampo si potesse avere maggiore rotazione di palla, maggiori inserimenti dei centrocampisti, e quindi sopperire all'assenza di una punta di ruolo, avendo avanti D'Ursi e Citro. Alla fine anche Citro si è infortunato seriamente dopo 25 minuti, si sospettano i legamenti, ed è stato sostituito da Candellone. Il problema è che come sempre Semenzato e Ciofani, con tutta la buona volontà, non sono esterni di centrocampo, e per essere più precisi, ad oggi non si è ancora capito in cosa sia idoneo Semenzato. Inoltre per quanto possa girare la palla, se non hai attaccanti in grado di finalizzare, ossia una punta centrale di ruolo, non arriverai mai a concludere. La maggior parte delle conclusioni sono giunte da fuori con Maita e Ciofani, e solo in un'occasione con un colpo di testa di D'Ursi di un soffio a lato. La musica non è cambiata nel secondo tempo, quando è entrato Marras al posto di D'Ursi accanto a Candellone. Anzi nella ripresa, dopo un errore a due metri dalla linea di porta, il Bari ha subito il solito crollo psicologico dopo una ripartenza della Viterbese che ha portato il loro attaccante in area, costringendo Frattali ad un mezzo miracolo. Come sempre la squadra manca di carattere e del piglio di una corazzata costruita per vincere, sciogliendosi come neve al sole alla prima difficoltà. Oggi era l'occasione meno adatta per cambiare modulo, perché, sebbene con una squadra a ranghi ridotti, serviva un tridente davanti, con Marras-Candellone-D'Ursi o Marras-Candellone-Citro, per dare più peso e profondità al reparto offensivo, perché il centrocampo a 5 è inutile se hai due esterni incapaci nella fase offensiva . La squadra era partita anche bene, mettendoci almeno impegno, ma col tempo è andata scemando, non andando mai alla conclusione nella ripresa, se si esclude l'errore a due metri dalla linea, e avendo il calo di concentrazione determinante sul gol della Viterbese.
Nel complesso squadra da 4.
Alla fine del percorso di Auteri sicuramente ci sono responsabilità del mister nel non aver saputo gestire il gruppo, rovinando il rapporto con uomini legati a questa maglia, Simeri e Hamlili, ma anche con uomini arrivati ad agosto per andare via a gennaio. Sicuramente le scelte tattiche non idonee ad alcuni, e il carattere di ferro nei rapporti umani ha rovinato lo spogliatoio. Non bisogna mai dimenticare che i calciatori sono ormai mercenari con il carattere piagnucolone di bambini, e che spesso non si comportano da professionisti remando contro un allenatore se non sono coccolati come esseri infantili. Detto questo non si possono negare le grosse colpe della società nell'aver fornito prima uomini non idonei alla tattica del mister, scegliendo nel mercato delle super offerte degli svincolati, e a gennaio nel non aver rinforzato la squadra nei punti dove erano emerse le lacune. Nel mercato di riparazione ci hanno addirittura resi più deboli, riducendo la rosa e di conseguenza le possibilità di scelta in un momento come questo dove il Bari è tartassato dagli infortuni. La ciliegina sulla torta è stata aver deciso il silenzio stampa dopo la sconfitta di oggi, mostrando scarsa attenzione verso la piazza di Bari che è completamente smarrita dopo gli ultimi risultati. I De Laurentiis ci hanno salvato dal fallimento, ma non devono mai dimenticare che BARI MERITA RISPETTO.
Si conclude nel peggiore dei modi l'esperienza di Auteri sulla panchina del Bari. Peggiore dei modi soprattutto per i tifosi, che alla fine vedono la propria squadra soccombere per 1-0 contro la Virtebese. I laziali affondano il colpo, a 5 minuti dalla fine, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, nell'unica occasione in cui arrivano alla conclusione durante l'intera gara. Bari poco cattivo e concentrato nella circostanza del gol, così come spesso l'abbiamo visto in gran parte del campionato. Oggi Auteri è stato costretto, causa infortuni, a cambiare il suo credo tattico, passando al 3-5-2. Si sperava che infoltendo il centrocampo si potesse avere maggiore rotazione di palla, maggiori inserimenti dei centrocampisti, e quindi sopperire all'assenza di una punta di ruolo, avendo avanti D'Ursi e Citro. Alla fine anche Citro si è infortunato seriamente dopo 25 minuti, si sospettano i legamenti, ed è stato sostituito da Candellone. Il problema è che come sempre Semenzato e Ciofani, con tutta la buona volontà, non sono esterni di centrocampo, e per essere più precisi, ad oggi non si è ancora capito in cosa sia idoneo Semenzato. Inoltre per quanto possa girare la palla, se non hai attaccanti in grado di finalizzare, ossia una punta centrale di ruolo, non arriverai mai a concludere. La maggior parte delle conclusioni sono giunte da fuori con Maita e Ciofani, e solo in un'occasione con un colpo di testa di D'Ursi di un soffio a lato. La musica non è cambiata nel secondo tempo, quando è entrato Marras al posto di D'Ursi accanto a Candellone. Anzi nella ripresa, dopo un errore a due metri dalla linea di porta, il Bari ha subito il solito crollo psicologico dopo una ripartenza della Viterbese che ha portato il loro attaccante in area, costringendo Frattali ad un mezzo miracolo. Come sempre la squadra manca di carattere e del piglio di una corazzata costruita per vincere, sciogliendosi come neve al sole alla prima difficoltà. Oggi era l'occasione meno adatta per cambiare modulo, perché, sebbene con una squadra a ranghi ridotti, serviva un tridente davanti, con Marras-Candellone-D'Ursi o Marras-Candellone-Citro, per dare più peso e profondità al reparto offensivo, perché il centrocampo a 5 è inutile se hai due esterni incapaci nella fase offensiva . La squadra era partita anche bene, mettendoci almeno impegno, ma col tempo è andata scemando, non andando mai alla conclusione nella ripresa, se si esclude l'errore a due metri dalla linea, e avendo il calo di concentrazione determinante sul gol della Viterbese.
Nel complesso squadra da 4.
Alla fine del percorso di Auteri sicuramente ci sono responsabilità del mister nel non aver saputo gestire il gruppo, rovinando il rapporto con uomini legati a questa maglia, Simeri e Hamlili, ma anche con uomini arrivati ad agosto per andare via a gennaio. Sicuramente le scelte tattiche non idonee ad alcuni, e il carattere di ferro nei rapporti umani ha rovinato lo spogliatoio. Non bisogna mai dimenticare che i calciatori sono ormai mercenari con il carattere piagnucolone di bambini, e che spesso non si comportano da professionisti remando contro un allenatore se non sono coccolati come esseri infantili. Detto questo non si possono negare le grosse colpe della società nell'aver fornito prima uomini non idonei alla tattica del mister, scegliendo nel mercato delle super offerte degli svincolati, e a gennaio nel non aver rinforzato la squadra nei punti dove erano emerse le lacune. Nel mercato di riparazione ci hanno addirittura resi più deboli, riducendo la rosa e di conseguenza le possibilità di scelta in un momento come questo dove il Bari è tartassato dagli infortuni. La ciliegina sulla torta è stata aver deciso il silenzio stampa dopo la sconfitta di oggi, mostrando scarsa attenzione verso la piazza di Bari che è completamente smarrita dopo gli ultimi risultati. I De Laurentiis ci hanno salvato dal fallimento, ma non devono mai dimenticare che BARI MERITA RISPETTO.