DUE ULTRAS INDAGATI PER LO STRISCIONE INTIMIDATORIO E LA TESTA DI MAIALE MOZZATA
Chiuso il cerchio sulle indagini riguardanti la grave intimidazione ai danni della squadra biancorossa avvenuta lo scorso 27 aprile in seguito alla crisi di risultati del Bari: due esponenti dei gruppi ultras di 37 e 42 anni sono indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese con le accuse di minacce aggravate dal metodo mafioso. L’episodio riguarda l’esposizione nell’area parcheggi dello Stadio di uno striscione che recitava “se non ci credete questa fine farete”, accompagnato da una testa di maiale mozzata. Determinanti nelle indagini i filmati delle telecamere di video-sorveglianza piazzate nei parcheggi del San Nicola che hanno ripreso gli autori dell’azione intimidatoria. Intanto la Digos ha ricostruito anche il blitz che altre quattro persone, ritenute dagli investigatori componenti della tifoseria organizzata, hanno effettuato nell’ultimo periodo del campionato nei pressi dell’abitazione del capitano del Bari Valerio Di Cesare. Circostanze che avevano portato la Questura ad attivare un protocollo di sicurezza per presidiare la zona del San Nicola durante gli allenamenti della squadra.
fonte pagina facebook Passione Bari Radio Selene
Chiuso il cerchio sulle indagini riguardanti la grave intimidazione ai danni della squadra biancorossa avvenuta lo scorso 27 aprile in seguito alla crisi di risultati del Bari: due esponenti dei gruppi ultras di 37 e 42 anni sono indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese con le accuse di minacce aggravate dal metodo mafioso. L’episodio riguarda l’esposizione nell’area parcheggi dello Stadio di uno striscione che recitava “se non ci credete questa fine farete”, accompagnato da una testa di maiale mozzata. Determinanti nelle indagini i filmati delle telecamere di video-sorveglianza piazzate nei parcheggi del San Nicola che hanno ripreso gli autori dell’azione intimidatoria. Intanto la Digos ha ricostruito anche il blitz che altre quattro persone, ritenute dagli investigatori componenti della tifoseria organizzata, hanno effettuato nell’ultimo periodo del campionato nei pressi dell’abitazione del capitano del Bari Valerio Di Cesare. Circostanze che avevano portato la Questura ad attivare un protocollo di sicurezza per presidiare la zona del San Nicola durante gli allenamenti della squadra.
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