«Polito è un emergente con un curriculum importante. Toscano top in C»
di DAVIDE LATTANZI
Bari - «La piazza è impaziente, ma non si devono commettere gli errori del passato: le scelte non possono essere sbagliate». Carlo Regalia ha il Bari nel cuore. Il navigato dirigente lombardo che in biancorosso ha trascorso ben tre periodi della sua lunga carriera (allenatore dal 1972 al ‘74, direttore sportivo nei primi anni ‘80 costruendo con Enrico Catuzzi la favola del Bari dei baresi, quindi direttore generale dal 1993 al 2003) è deluso come l’intera città del pallone. Ma prova a dispensare consigli dall’alto della sua esperienza.
«Non si può negare che il Bari sia clamorosamente venuto meno alle aspettative, prima nella regular season, poi ai playoff. L’organico biancorosso era nettamente superiore a Catanzaro e Avellino: il quarto posto è sinonimo di un malessere che non è stato curato a dovere. Sto seguendo i playoff e anche in questa competizione, i Galletti avrebbero potuto tranquillamente primeggiare: quando un campionato prende una piega negativa, non è facile raddrizzarla e nel caso del Bari forse c’è stata poca lucidità nel gestire le difficoltà. La proprietà è forte ed ambiziosa, ma probabilmente l’eccessiva voglia di raggiungere il risultato ha portato a scelte che non hanno pagato».
E ora come si riparte?
«Evitando proprio la fretta e le decisioni di pancia. Il direttore sportivo è una figura essenziale nell’organizzazione del futuro: non si potrà nuovamente procedere ad una rivoluzione radicale, ma occorrerà valutare con grande attenzione il materiale a disposizione e creare una base. Allo stesso tempo, non si può depauperare un patrimonio economico pur di liberarsi di chi non ha reso: il Bari ha investito e deve recuperare dalle cessioni il giusto valore dei suoi calciatori. Ma per un’opera così impegnativa, occorre una persona capace e con le idee chiare».
La candidatura principale per il ruolo di responsabile dell’area tecnica porta a Ciro Polito: che ne pensa?
«Fa parte di una generazione emergente: è giovane, ma conta già un curriculum importante. Lui, come Trinchera o come Giacchetta, solo per citare altri due nomi accostati al Bari. È gente che conosce la categoria e l’ha vinta: dunque, il presupposto della ricerca è corretto perché chi viene dovrà essere già calato nel contesto della C e approntare tutte le strategie possibil per uscirne immediatamente».
Per la panchina, invece, il nome forte sarebbe quello di Domenico Toscano.
«Altro tecnico top per la C. Ma è un discorso prematuro: bisogna conoscere l’orientamento del direttore sportivo che dovrà scegliere un allenatore pronto a lavorare in simbiosi con lui».
gdm
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