D'Errico e Mignani, amore a corrente alternata. Ecco l’ultimo capitolo tra talento, polemiche e panchine
Nelle ultime due delicate trasferte il Bari ha mostrato i primi segnali di ripresa dopo un inizio di 2022 abbastanza travagliato e poco convincente in termini di risultati e prestazioni. Tuttavia nelle dichiarazioni dei post-partita è emersa qualche ruggine nel rapporto tra Mignani e D’Errico.
La stima del mister nei confronti del ragazzo è nota come anche l’importanza all’interno dello scacchiere tattico ma alcune note stonate nell’atteggiamento hanno portato ad una serie di alti e bassi nel corso della stagione. Il primo episodio clou risale tra fine ottobre ed inizio novembre, quando fu mandato in panchina per tre gare consecutive. Il motivo? La mancata costanza in termini di impegno e concentrazione negli allenamenti del classe ’92, momentaneamente sorpassato nelle gerarchie dai compagni.
La tensione è però sempre rimasta minima e mai esternata pubblicamente, tanto da ricucire il rapporto a suon di prestazioni e una ritrovata verve di D’Errico, sempre valorizzato dalle idee del tecnico. Sabato però la situazione è tornata a traballare dopo la decisione di non schierare il ragazzo titolare. L’impatto dell’ex Monza a gara in corso, molto nervoso e infastidito, ha però fortemente indisposto il mister, che a caldo non ha nascosto la sua delusione, bacchettandolo davanti ai giornalisti.
A distanza di 3 giorni è arrivata la sfida di Torre del Greco e, nonostante un centrocampo in emergenza viste le assenze di Maiello e Botta, Mignani ha fatto sedere il ragazzo nuovamente in panchina. Un segnale forte che però ha trovato la risposta di D’Errico al momento dell’ingresso, propositivo e dedito al sacrificio. Le successive parole del tecnico hanno sancito la pace, anche se non c’è mai stata una vera e propria frattura ma solo qualche scoria di troppo in una relazione altalenante. Tra entrambi non è, infatti, mai mancato un profondo rispetto nei ruoli, confermate anche dalle parole dell’agente ai nostri microfoni. Il carattere di D’Errico, secondo il mister, ha bisogno di essere indirizzato sotto una certa strada per farlo esprime al meglio e garantire così il salto di qualità decisivo per raggiungere l’obiettivo promozione.
Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 18 febbraio 2022 alle 08:00
Autore: Gianmaria De Candia
Nelle ultime due delicate trasferte il Bari ha mostrato i primi segnali di ripresa dopo un inizio di 2022 abbastanza travagliato e poco convincente in termini di risultati e prestazioni. Tuttavia nelle dichiarazioni dei post-partita è emersa qualche ruggine nel rapporto tra Mignani e D’Errico.
La stima del mister nei confronti del ragazzo è nota come anche l’importanza all’interno dello scacchiere tattico ma alcune note stonate nell’atteggiamento hanno portato ad una serie di alti e bassi nel corso della stagione. Il primo episodio clou risale tra fine ottobre ed inizio novembre, quando fu mandato in panchina per tre gare consecutive. Il motivo? La mancata costanza in termini di impegno e concentrazione negli allenamenti del classe ’92, momentaneamente sorpassato nelle gerarchie dai compagni.
La tensione è però sempre rimasta minima e mai esternata pubblicamente, tanto da ricucire il rapporto a suon di prestazioni e una ritrovata verve di D’Errico, sempre valorizzato dalle idee del tecnico. Sabato però la situazione è tornata a traballare dopo la decisione di non schierare il ragazzo titolare. L’impatto dell’ex Monza a gara in corso, molto nervoso e infastidito, ha però fortemente indisposto il mister, che a caldo non ha nascosto la sua delusione, bacchettandolo davanti ai giornalisti.
A distanza di 3 giorni è arrivata la sfida di Torre del Greco e, nonostante un centrocampo in emergenza viste le assenze di Maiello e Botta, Mignani ha fatto sedere il ragazzo nuovamente in panchina. Un segnale forte che però ha trovato la risposta di D’Errico al momento dell’ingresso, propositivo e dedito al sacrificio. Le successive parole del tecnico hanno sancito la pace, anche se non c’è mai stata una vera e propria frattura ma solo qualche scoria di troppo in una relazione altalenante. Tra entrambi non è, infatti, mai mancato un profondo rispetto nei ruoli, confermate anche dalle parole dell’agente ai nostri microfoni. Il carattere di D’Errico, secondo il mister, ha bisogno di essere indirizzato sotto una certa strada per farlo esprime al meglio e garantire così il salto di qualità decisivo per raggiungere l’obiettivo promozione.
Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 18 febbraio 2022 alle 08:00
Autore: Gianmaria De Candia