Bari e un febbraio da incubo: vulnerabilità, tour de force e Catanzaro, ecco cosa non ha funzionato
Il mese di febbraio doveva essere il momento cruciale per il campionato del Bari ma l'esito è stato molto diverso dalle più liete aspettative. I rinvii dovuti all'emergenza Covid hanno intensificato il calendario, caratterizzato da ben 7 partite in 24 giorni, in pratica una ogni poco più di 72 ore. Una serie di fattori non hanno però giocato in favore dei galletti, provocando il momento di massima difficoltà della stagione, culminato con la scelta di andare in ritiro dopo lo scioccante ko interno con il Campobasso.
Il primo aspetto che salta agli occhi è quello relativo alla classifica. I biancorossi hanno perso gran parte del vantaggio accumulato, sceso a sole 4 lunghezze dal Catanzaro, che ad inizio mese era addirittura a -12. I calabresi ne hanno così approfittato, risultando i migliori del Girone C a febbraio con ben 19 punti conquistati sui 21 disponibili. Il Bari, invece, si è fermato a 11, facendo peggio anche di Virtus Francavilla (16), Acr Messina (14), Monterosi e Latina (13).
Le gare ravvicinate sono state un vero e proprio colpo al cuore per la formazione di mister Mignani, che ha perso le redini della squadra, penalizzato da una rosa corta per via dei numerosi infortuni/acciacchi e da un evidente calo psico-fisico. Le certezze sono così venute meno, mostrando eccessiva vulnerabilità e fragilità di fronte agli eventi sfavorevoli come accaduto nelle sconfitte interne con Acr Messina e Campobasso. Il campo e le dichiarazioni hanno, infine, evidenziato la mancanza di serenità e qualche picco di nervosismo, come il caso D'Errico-Mignani (subito rientrato) e l'ingenua espulsione di Botta.
L'undici titolare è tornato ad essere un rebus, tra continui stravolgimenti dovuti alle prestazioni e alle condizioni altalenanti dei singoli, dove tutti hanno compiuti errori, incluse le colonne della squadra, vedi Frattali e Terranova in quel di Foggia. In ogni reparto si sono evidenziate carenze raramente viste in precedenza: la difesa dopo mesi di stabilità ha perso sicurezza tra defaillance e lo spostamento di Maita da mezzala (schermo fondamentale), il processo d'adattamento in corso d'opera di Maiello e Galano, l'assenza di Botta ha generato una serie di esperimenti sulla trequarti (mai completamente riusciti) mentre davanti sono mancate guizzi e lucidità, con troppi sprechi sotto porta.
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com
Il mese di febbraio doveva essere il momento cruciale per il campionato del Bari ma l'esito è stato molto diverso dalle più liete aspettative. I rinvii dovuti all'emergenza Covid hanno intensificato il calendario, caratterizzato da ben 7 partite in 24 giorni, in pratica una ogni poco più di 72 ore. Una serie di fattori non hanno però giocato in favore dei galletti, provocando il momento di massima difficoltà della stagione, culminato con la scelta di andare in ritiro dopo lo scioccante ko interno con il Campobasso.
Il primo aspetto che salta agli occhi è quello relativo alla classifica. I biancorossi hanno perso gran parte del vantaggio accumulato, sceso a sole 4 lunghezze dal Catanzaro, che ad inizio mese era addirittura a -12. I calabresi ne hanno così approfittato, risultando i migliori del Girone C a febbraio con ben 19 punti conquistati sui 21 disponibili. Il Bari, invece, si è fermato a 11, facendo peggio anche di Virtus Francavilla (16), Acr Messina (14), Monterosi e Latina (13).
Le gare ravvicinate sono state un vero e proprio colpo al cuore per la formazione di mister Mignani, che ha perso le redini della squadra, penalizzato da una rosa corta per via dei numerosi infortuni/acciacchi e da un evidente calo psico-fisico. Le certezze sono così venute meno, mostrando eccessiva vulnerabilità e fragilità di fronte agli eventi sfavorevoli come accaduto nelle sconfitte interne con Acr Messina e Campobasso. Il campo e le dichiarazioni hanno, infine, evidenziato la mancanza di serenità e qualche picco di nervosismo, come il caso D'Errico-Mignani (subito rientrato) e l'ingenua espulsione di Botta.
L'undici titolare è tornato ad essere un rebus, tra continui stravolgimenti dovuti alle prestazioni e alle condizioni altalenanti dei singoli, dove tutti hanno compiuti errori, incluse le colonne della squadra, vedi Frattali e Terranova in quel di Foggia. In ogni reparto si sono evidenziate carenze raramente viste in precedenza: la difesa dopo mesi di stabilità ha perso sicurezza tra defaillance e lo spostamento di Maita da mezzala (schermo fondamentale), il processo d'adattamento in corso d'opera di Maiello e Galano, l'assenza di Botta ha generato una serie di esperimenti sulla trequarti (mai completamente riusciti) mentre davanti sono mancate guizzi e lucidità, con troppi sprechi sotto porta.
di Gianmaria De Candia
fonte tuttobari.com