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    Alfredo Pedullà: "Pandev, Pinilla e Bonucci, quando l'Inter si pente"

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    Messaggio Da Solobari1975 Gio 11 Mar - 16:28

    L'Inter non dimentica, si pente e si scatena sul mercato. Aveva Pandev e ci aveva creduto poco: se ne era liberata un po' per volta per piombare su Stankovic e Pizarro, sottovalutando il valore (enorme) del giovane Goran. Pochi anni dopo si è riabilitata con gli interessi: ha cercato di non turbare gli equilibri della Lazio, ha presentato un'offerta a Lotito ma il presidente l'ha rifiutata. Quello che poteva diventare un affare si è tramutato in un trionfo: Pandev a parametro zero, una sorta di pentimento per aver sottovalutato in passato lo sgusciante Goran. Adesso sono tutti davvero felici e contenti.
    Ma la storia di Pandev non è l'unica. Ce n'è un'altra che sta vivendo momenti importanti. Stiamo parlando di Mauricio Pinilla, il cileno che a Grosseto produce pentole e coperchi: gol con una facilità impressionante, sberle all'incrocio dei pali, classe più potenza, eventuali e varie. L'Inter era stata la prima ad interessarsi a Pinilla, nel 2003 lo aveva parcheggiato al Chievo, ma il ragazzo non era ancora esploso. Inevitabile, nel 2004, la cessione a titolo definitivo: destinazione Sporting Lisbona. Dicevano: è esuberante fuori dal campo, fa gol in discoteca, si distrae facilmente e non ha la continuità necessaria. Questo Pinilla è nuovo di zecca, un portento. E l'Inter lavora sottotraccia per riabbracciarlo in futuro. Il Grosseto lo valuta quattro milioni, alla porta del presidente Camilli hanno bussato – tra gli altri – Palermo, Udinese, Fiorentina e Napoli. Ma decisiva è stata la recente ammissione del presidente Preziosi che ha ribadito come il Genoa abbia un vantaggio tale da non volerlo sprecare. Quale vantaggio? Semplice, una specie di accordo con l'Inter: io prendo Pinilla, lo valorizzo e poi eventualmente te lo metto a disposizione come ho fatto con Diego Milito. Un rapporto eccellente quello tra Preziosi e Moratti, un rapporto che porterà – prima o poi – il giovane difensore centrale Ranocchia alla corte di Mourinho. E proprio Pinilla potrebbe finire nel pacchetto di un accordo chiaro, preciso.
    L'Inter non dimentica. E se commette qualche errore di mercato è pronta a riscattarlo, con un'umiltà non comune. Pandev e Pinilla sono due casi eclatanti, evidenti. Due casi che hanno un comune denominatore: la superficialità di qualche anno fa, ma anche gli enormi – recenti - progressi dei diretti interessati, un particolare che in qualche modo discolpa gli uomini mercato dell'Inter. L'importante è tornare sul pezzo e ravvedersi, senza spocchia o presunzione.
    Ma ci sarebbe un terzo esempio, non meno eclatante. Quello che chiama in causa Leonardo Bonucci, per molti (non a torto) il nuovo Nesta. L'Inter lo aveva inserito nella trattativa per il trasferimento in nerazzurro di Thiago Motta e Milito. Il Genoa mandò Bonucci a giocare e il ragazzo ha stupito a Bari, al punto da meritarsi la convocazione di Lippi. Ora per Bonucci c'è una coda come in tangenziale alla vigilia di Ferragosto: spinge la Juve, avanza il Milan, si interessano i club prestigiosi della Premier League. In molti parlano con il Bari, che detiene il cinquanta per cento del cartellino, mentre il Genoa intende attivarsi per assicurarselo. E anche per Bonucci sta scattando una specie di pentimento dell'Inter che vorrebbe controllarlo per riportarlo alla base entro un paio di anni. Ci riuscirà? Bella domanda, la concorrenza è enorme. Ma i rapporti con il Genoa sono così collaudati da non escludere un'intesa nelle prossime settimane. Pandev come Pinilla. Pinilla come Bonucci. L'Inter riesce brillantemente ad entrare dalla porta di servizio, nel tentativo di riassicurarsi talenti che erano suoi. Un bagno di umiltà che meriterebbe cinque minuti di applausi.

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