Masiello in campo con l’Atalanta. Scoppia l’ira dei tifosi baresi
La curatela del club fallito: «È possibile il ricorso per risarcimento danni nei confronti del giocatore»
Bari La Dea, mascotte dell’Atalanta, bacia Andrea Masiello e lo riammette nel mondo del calcio scatenando l’ira dei tifosi del Bari. Il club orobico ha confermato il reinserimento dell’icona nazionale del pallone truccato nei propri ranghi: dopo l’Epifania si allenerà con la squadra di Stefano Colantuono, in modo da recuperare la condizione atletica per la fine del mese (il 26 gennaio finirà la squalifica di 2 anni, 5 mesi e 15 giorni ricevuta per le combine in biancorosso). Questo era l’auspicio espresso dallo stesso giocatore, che contava di tornare in gruppo già in estate, ma le polemiche scaturite dopo l’annuncio del suo rientro a latere di una udienza nel tribunale di Bari avevano spinto la dirigenza bergamasca a rimandarne l’ufficializzazione. Nel frattempo l’ex Thuram bianco - come lo definì Fabio Capello - si è allenato con formazioni di dilettanti toscani, disputando anche tornei legati al mondo degli avvocati del versiliese.
Sui forum dei sostenitori del Bari la reazione di sdegno è stata immediata. Su solobari.it un utente ha commentato sferzante: «Solo in Italia si possono apprezzare queste situazioni! Ad ogni modo, tanti auguri agli atalantini». Un altro tifoso ha fatto un parallelo tra la sorte di Masiello e le difficoltà riscontrate da Simone Farina, simbolo del fair play per aver rifiutato di truccare una gara nel Gubbio: «Il reale problema è – scrive Mister Dv - che teniamo i Masiello e cacciamo i Farina: tieni il tumore e scacci gli anticorpi. Capisco che una seconda possibilità si dà a tutti, ma questo è davvero troppo. Potrebbe fare il giardiniere o il fabbro. Questa sarebbe una vera seconda chance».
Nell’estate del 2011 Masiello fu ceduto dal Bari all’Atalanta con una operazione finanziaria del valore di 3,5 milioni di euro per la metà del cartellino. Il giocatore poi rimase ai lombardi perché – quando si andò alle buste per sciogliere la compartecipazione – nessuno presentò l’offerta. Sullo sfondo resta la mancata presentazione da parte dell’As Bari del ricorso nei confronti del giocatore per chiedere un risarcimento danni dopo le sue ammissioni in Tribunale e la ratifica del patteggiamento. «Questa eventuale richiesta è una opzione che valuteremo nei prossimi giorni con il giudice delegato»: ha fatto sapere Marcello Danisi, uno dei due curatori del fallimento dell’As Bari.
M. De Feudis
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