14/10/2015 L'importanza di chiamarsi Conte:vincente, in nazionale come a Bari

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L'importanza di chiamarsi Conte:vincente, in nazionale come a Bari
14.10.2015 10:30 di Davide Giangaspero  articolo letto 1207 volte
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Missione compiuta. L'ennesima di una carriera straordinaria, da calciatore così come da allenatore. Sì, perché Antonio Conte ha già dimostrato tanto, anche nella sua nuova vita. Due promozioni a Bari eSiena, tre campionati di fila vinti a Torino, spondaJuventus. Intensità, pallino del gioco, voglia di sorprendere al primo colpo, esultanze sfrenate a tutti i gol. Gli ingredienti della ricetta Conte sono sempre gli stessi. Chiamato per riparare. Spesso e volentieri demiurgo di miracoli autentici.
Non è stato un miracolo la qualificazione dell'Italia ad Euro 2016. Ma la ricostruzione di un gruppo uscito con le ossa rotte dalla rassegna brasiliana non era certo contornata da presupposti di banalità. Ieri una travolgente rimonta contro la Novergia ha consegnato l'ennesimo primo posto al caratteriale mister salentino. E a giugno, c'è da scommetterci, Conte vorrà imprimere la sua marcia anche nel mese più caldo e decisivo del suo mandato.
IL MODULO - E' riscoppiato l'entusiasmo attorno alla nazionale. Buone trame e gioco spiccatamente offensivo. Analogie con quello che fu il suo Bari si sono registrate nella fase conclusiva del girone di qualificazione. Agli esterni (Candreva, El Shaarawy, Florenzi, Darmian) il mandato di ferire le difese avversarie. Proprio come, ormai sei anni or sono, Conte impose in Puglia in un contesto disabituato a viaggiare nell'ambizione. Questione di stile, e di capacità ormai trasversalmente riconosciute. Da Bari all'Italia: con mister Conte è sempre festa.

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come avete potuto vedere ieri sera la nazionale di Andonioco' nel secondo tempo cambiando modulo passando al 4 - 2 - 4 mi ha mandato indietro quando la Bari giocava allo stesso modo( che rimpianto).....facendo quel tipo di gioco la nazionale e' devastante anche perche' in attacco ha gente molto rapida che ti castiga in continuazione!!! 

cosi' come a Bari, sta facendo miracoli pure in nazionale (tra tanti problemi). Ogni volta che vedo Conte e il suo gioco provo tanta simpatia, tanta nostalgia ma anche quache rimpianto: come fu possibile farselo sfuggire dopo appena un anno e mezzo quando era chiaro che avevamo messo le mani su un fenomeno?! Non so voi, ma io mi mangio ancora le mani.

redwhiteflag ha scritto:cosi' come a Bari, sta facendo miracoli pure in nazionale (tra tanti problemi). Ogni volta che vedo Conte e il suo gioco provo tanta simpatia, tanta nostalgia ma anche quache rimpianto: come fu possibile farselo sfuggire dopo appena un anno e mezzo quando era chiaro che avevamo messo le mani su un fenomeno?! Non so voi, ma io mi mangio ancora le mani.

come non condividere l'abbuffata di mani mangiate???

redwhiteflag ha scritto:cosi' come a Bari, sta facendo miracoli pure in nazionale (tra tanti problemi). Ogni volta che vedo Conte e il suo gioco provo tanta simpatia, tanta nostalgia ma anche quache rimpianto: come fu possibile farselo sfuggire dopo appena un anno e mezzo quando era chiaro che avevamo messo le mani su un fenomeno?! Non so voi, ma io mi mangio ancora le mani.

 

p.s. e pensare che qualcuno ha paragonato Nicola a Conte......iessc matt'!!!

Giocare con quella determinazione una partita che non contava nulla (perché qualcuno ha provato a farci credere che potevamo aspirare ad essere "testa di serie" ma tutti sapevamo che il Belgio avrebbe battuto Israele): che spettacolo !! Bellissimo vedere un allenatore partecipare alla partita come un qualsiasi tifoso, esaltante per chi era allo stadio o seguiva in tv. E' questo che ti entra dentro di AntonioConte........può essere simpatico o meno......ma è un vincente e ti trasmette una carica come nessuno in Italia! E poi quel gioco, con la padronanza del campo, dandoti sempre la sensazione di poter fare gol in qualsiasi momento (e forse proprio per questo talvolta le ha perse le partite, soprattutto in Europa). L'altra cosa che apprezzo molto di Conte è l'essere capace a trasmettere convinzione ai giocatori che ha in quel momento a disposizione, non rimpiange mai gli assenti. Personalmente credo che ora per Berardi e Insigne, sicuramente due giocatori talentuosi, sarà molto dura rientrare nel gruppo perché Conte è un uomo riconoscente verso chi sposa subito e a prescindere il suo progetto: loro invece hanno preferito "non rischiare" convinti evidentemente che ci sarà un'altra possibilità. Se conosco Conte, non ne sarei così sicuro soprattutto se Giovinco e ElShaarawj continueranno a giocare nel loro Club e se Rossi dovesse ritrovare quella forma e continuità che tutti auspicano. Dopo la delusione dell'ultimo mondiale, con Conte ho ritrovato il gusto di seguire e tifare per gli Azzurri.