di Pasquale Caputi
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Il Bari di Colantuono deve dare una svolta. Vuole dare una svolta. Il tecnico romano lo sa prima di tutti. E non a caso in questi giorni post Spezia, a maggior ragione in questi giorni, sta letteralmente mettendo sotto torchio i suoi. A suon di doppie sedute e di incitamenti, usando molto bastone e poca carota, cerca di lanciare i messaggi giusti. Si pensi al lavoro intenso che sta facendo sostenere a gruppi, in modo differenziato rispetto alla esigenze di ognuno. Martedì, a titolo di esempio, ha fatto lavorare piuttosto duramente Moras, ordinato «ripetute» sui 70 metri a Romizi, Sabelli, Valiani, Cassani, Fedele, Brienza. Ha fatto fare palestra a Boateng, Doumbia, Martinho e Furlan. Per gli altri lavoro più sul «breve».
Si pensi al comportamento assai esigente con il suo staff, da cui pretende il massimo dell’attenzione e il totale rispetto delle indicazioni impartite. In questo contesto si porrebbe addirittura un diverbio con un magazziniere, reo di non avergli fornito il materiale richiesto per lo svolgimento ottimale dell’allenamento. La classica «voce grossa», destinata a lanciare un messaggio a tutti: d’ora in poi non si sgarra. Almeno se si vogliono ottenere i risultati sperati. Perché Colantuono a questi risultati crede. «Il presidente – detto in un’intervista rilasciata a Sky – ha spiegato che il progetto è a lunga scadenza ma vogliamo sfruttare ogni occasione per recitare un ruolo di vertice, per arrivare ai playoff. Questa piazza e questa squadra possono fare un discorso del genere, ora siamo attardati ma la stagione è lunga. I problemini ci sono, l’aspetto mentale è determinante ma li risolveremo. Un po’ di tempo ci vuole, il primo è arrivare alla sosta natalizia con una buona classifica». Poi arriverà gennaio, e sarà tempo di mercato. Circolano già i primi nomi: Lodi a centrocampo, Brivio come terzino sinistro, Raicevic in attacco. Una piccola rivoluzione per accelerare la rincorsa. Corriere del Mezzogiorno