COLANTUONO: “SONO CONTENTO, MA NON DOBBIAMO RILASSARCI PER UNA VITTORIA”
Dopo l’amaro pareggio contro lo Spezia, arriva, al San Nicola, anche la prima vittoria (2-0) di Colantuono sulla panchina del Bari, ai danni di un Carpi troppo arrendevole e rinunciatario, soprattutto nella ripresa. Tre punti d’oro che sono, in questo momento, puro ossigeno per la squadra biancorossa, soprattutto in vista del big match, del prossimo turno, contro la capolista Verona. Ma sono punti che fanno bene, ovviamente, anche al morale e alla classifica. Il Bari, infatti, scala un paio di posizioni e si riavvicina alla zona play-off (20 punti), ad un solo punto dall’ottavo posto occupato da Carpi e Spezia (21). Ecco perché, era fondamentale vincere questa partita. Una gara non facile contro una squadra che ha conquistato più punti in trasferta (11, con 3v e 2p) che in casa (10, 2v e 4p).
LA PARTITA - Colantuono, rispetto alla gara precedente, schiera Basha e Tonucci, rispettivamente al posto di Fedele e Di Cesare infortunato. Il Carpi, dal canto suo, teme il Bari. Castori lascia in panchina pezzi pregiati come Lasagna e Catellani e gioca con De Marchi, unica punta. Il primo tempo è piuttosto equilibrato, ma è la squadra emiliana ad andare, per prima, vicina al gol con De Marchi che buca centralmente la difesa e, davanti al numero uno barese, tira incredibilmente fuori. Un minuto dopo, è ancora il Carpi a rendersi pericoloso con Letizia che, dalla distanza, effettua un tiro velenoso. Bravo Micai, in questa occasione, a deviare in angolo.
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Il Bari reagisce e sfiora la rete con Brienza e Maniero. In entrambi i casi, Colombi è costretto a due difficili parate. Ma nel risultato del primo tempo, pesano anche le decisioni arbitrali sfavorevoli al Bari che reclama due calci di rigore (per atterramento di Maniero e De Luca), abbastanza evidenti. Decisamente meglio il Bari della ripresa. Subito in gol con un tiro dalla distanza dell’albanese Basha, i biancorossi si sbloccano e raddoppiano con Fedele, abile nello sfruttare al meglio un perfetto cross di Sabelli.
Al gol dello svizzero, il San Nicola si infiamma. La gioia è doppia proprio perché segna lui. Un gol sperato da tutta la tifoseria che non aspettava altro che il momento del riscatto del giovane centrocampista barese (che già in settimana aveva ricevuto in dono la sciarpa da un gruppo dei “Seguaci della nord”). Poi, il calorosissimo applauso di tutto lo stadio, al suo ingresso in campo, e infine, il gol e il ringraziamento sotto la curva. Neppure un grande regista avrebbe potuto scrivere una trama e un finale migliore per Fedele, dopo l’autorete della settimana scorsa. Dopo il raddoppio, i biancorossi sono bravi a gestire la gara che termina tra gli applausi dei circa 15.000 spettatori presenti.
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“Ho visto un buon Bari - dichiara il tecnico biancorosso, Colantuono, a fine gara – che ha provato a giocare e a fare la partita. Anche se rischiamo qualcosa, noi dobbiamo fare così in casa, se vogliamo sfruttare questo stadio e questi tifosi. Gli applausi a Fedele, al suo ingresso in campo, sono indice di grande maturità. La gente è stata straordinaria. Non era facile giocare contro il Carpi, una squadra che pressa molto e che si esprime meglio in trasferta. Sono contento perché in queste due gare non abbiamo subito quasi nulla, ma guai a mollare. Non dobbiamo rilassarci per una vittoria. Stasera una pizza, ma da martedì si torna a lavorare in maniera dura. Questa vittoria può avere una rilevanza notevole se diamo seguito a questo risultato, altrimenti rimarremo nel limbo. Ora, mi aspetto una grandissima prestazione anche a Verona.”
In effetti, tutta la squadra si è comportata bene, con Sabelli e Brienza su tutti. Ma bravo anche Colantuono, sia nel mettere a posto la difesa, sia nel saper leggere la gara e modificare l’assetto tattico più volte, passando dal 4-3-3 al 4-3-1-2, con Brienza dietro le punte, per finire al 3-5-2 nella fase finale del match. Anche i gol di Basha e Fedele nascono dalle intuizioni del tecnico romano nella gestione dei cambi. Per Castori, invece, un secondo tempo da dimenticare. E’ presto per dire se il Bari possa essere veramente guarito, ma la cura Colantuono sembra funzionare.
Rino Lorusso
Dopo l’amaro pareggio contro lo Spezia, arriva, al San Nicola, anche la prima vittoria (2-0) di Colantuono sulla panchina del Bari, ai danni di un Carpi troppo arrendevole e rinunciatario, soprattutto nella ripresa. Tre punti d’oro che sono, in questo momento, puro ossigeno per la squadra biancorossa, soprattutto in vista del big match, del prossimo turno, contro la capolista Verona. Ma sono punti che fanno bene, ovviamente, anche al morale e alla classifica. Il Bari, infatti, scala un paio di posizioni e si riavvicina alla zona play-off (20 punti), ad un solo punto dall’ottavo posto occupato da Carpi e Spezia (21). Ecco perché, era fondamentale vincere questa partita. Una gara non facile contro una squadra che ha conquistato più punti in trasferta (11, con 3v e 2p) che in casa (10, 2v e 4p).
LA PARTITA - Colantuono, rispetto alla gara precedente, schiera Basha e Tonucci, rispettivamente al posto di Fedele e Di Cesare infortunato. Il Carpi, dal canto suo, teme il Bari. Castori lascia in panchina pezzi pregiati come Lasagna e Catellani e gioca con De Marchi, unica punta. Il primo tempo è piuttosto equilibrato, ma è la squadra emiliana ad andare, per prima, vicina al gol con De Marchi che buca centralmente la difesa e, davanti al numero uno barese, tira incredibilmente fuori. Un minuto dopo, è ancora il Carpi a rendersi pericoloso con Letizia che, dalla distanza, effettua un tiro velenoso. Bravo Micai, in questa occasione, a deviare in angolo.
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Il Bari reagisce e sfiora la rete con Brienza e Maniero. In entrambi i casi, Colombi è costretto a due difficili parate. Ma nel risultato del primo tempo, pesano anche le decisioni arbitrali sfavorevoli al Bari che reclama due calci di rigore (per atterramento di Maniero e De Luca), abbastanza evidenti. Decisamente meglio il Bari della ripresa. Subito in gol con un tiro dalla distanza dell’albanese Basha, i biancorossi si sbloccano e raddoppiano con Fedele, abile nello sfruttare al meglio un perfetto cross di Sabelli.
Al gol dello svizzero, il San Nicola si infiamma. La gioia è doppia proprio perché segna lui. Un gol sperato da tutta la tifoseria che non aspettava altro che il momento del riscatto del giovane centrocampista barese (che già in settimana aveva ricevuto in dono la sciarpa da un gruppo dei “Seguaci della nord”). Poi, il calorosissimo applauso di tutto lo stadio, al suo ingresso in campo, e infine, il gol e il ringraziamento sotto la curva. Neppure un grande regista avrebbe potuto scrivere una trama e un finale migliore per Fedele, dopo l’autorete della settimana scorsa. Dopo il raddoppio, i biancorossi sono bravi a gestire la gara che termina tra gli applausi dei circa 15.000 spettatori presenti.
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“Ho visto un buon Bari - dichiara il tecnico biancorosso, Colantuono, a fine gara – che ha provato a giocare e a fare la partita. Anche se rischiamo qualcosa, noi dobbiamo fare così in casa, se vogliamo sfruttare questo stadio e questi tifosi. Gli applausi a Fedele, al suo ingresso in campo, sono indice di grande maturità. La gente è stata straordinaria. Non era facile giocare contro il Carpi, una squadra che pressa molto e che si esprime meglio in trasferta. Sono contento perché in queste due gare non abbiamo subito quasi nulla, ma guai a mollare. Non dobbiamo rilassarci per una vittoria. Stasera una pizza, ma da martedì si torna a lavorare in maniera dura. Questa vittoria può avere una rilevanza notevole se diamo seguito a questo risultato, altrimenti rimarremo nel limbo. Ora, mi aspetto una grandissima prestazione anche a Verona.”
In effetti, tutta la squadra si è comportata bene, con Sabelli e Brienza su tutti. Ma bravo anche Colantuono, sia nel mettere a posto la difesa, sia nel saper leggere la gara e modificare l’assetto tattico più volte, passando dal 4-3-3 al 4-3-1-2, con Brienza dietro le punte, per finire al 3-5-2 nella fase finale del match. Anche i gol di Basha e Fedele nascono dalle intuizioni del tecnico romano nella gestione dei cambi. Per Castori, invece, un secondo tempo da dimenticare. E’ presto per dire se il Bari possa essere veramente guarito, ma la cura Colantuono sembra funzionare.
Rino Lorusso