28.11.16
La maledizione del terzino: troppi flop sulla corsia mancina. Il mercato...
28.11.2016 20:00 di Ivan Barnabà articolo letto 644 volte
Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. La proprietà commutativa, basilare per le nostre operazioni aritmeriche, potrebbe benissimo essere applicata alla formazione biancorossa. Ebbene sì, perchè nonostante le variazioni d'interpreti, persistono le problematiche associate ad alcuni ruoli di gioco.
In particolare quella che attanaglia la corsia mancina di difesa, pare essere una vera e propria maledizione. Daprelà e Cassani, ultimi in ordine cronologico a vestire i panni di terzino sinistro, non hanno mostrato grosse solidità nel corso della prima parte di stagione. Singhiozzante quella del 25enne di Zurigo, parcheggiato in panchina dall'arrivo del neo tecnico Colantuono. Più stabile quella dell'ex Parma, quasi sempre presente nell'undici titolare ma poco avvezzo, evidentemente, a garantire lucidità per tutto il corso dei 90'. Suo l'errore in marcatura nell'ultima uscita stagionale contro il Verona.
Riavvolgendo il nastro è facile rendersi conto che in tanti, nel recente passato, hanno riscontrato qualche problematica nel rapporto con la corsia esterna. A partire da Jakimovski, celebratissimo al suo arrivo in biancorosso e poi scaricato dopo un semestre in chiaroscuro. La sua breve avventura pugliese è stata per la verità viziata da un adattamento di ruolo poco congeniale alle sue caratteristiche, lui che nasce esterno alto. Non benissimo anche Giuseppe Gemiti, uno che nonostante le venti presenze racimolate in un anno non ha mai convinto per mezzi tecnici e capacità d'incidere. Per non parlare di Cristiano Del Grosso: il suo percorso in Puglia, iniziato con i migliori auspici, si interruppe prematuramente a causa di un grave incidente stradale che lo costrinse ad un periodo riabilitativo molto lungo.
Tornando all'attualità, sembra necessario un intervento incisivo nel mercato di gennaio, con la speranza di individuare profili in grado di garantire maggiori qualità e certezze ad un reparto troppo sofferente nell'ultimo triennio.
La maledizione del terzino: troppi flop sulla corsia mancina. Il mercato...
28.11.2016 20:00 di Ivan Barnabà articolo letto 644 volte
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In particolare quella che attanaglia la corsia mancina di difesa, pare essere una vera e propria maledizione. Daprelà e Cassani, ultimi in ordine cronologico a vestire i panni di terzino sinistro, non hanno mostrato grosse solidità nel corso della prima parte di stagione. Singhiozzante quella del 25enne di Zurigo, parcheggiato in panchina dall'arrivo del neo tecnico Colantuono. Più stabile quella dell'ex Parma, quasi sempre presente nell'undici titolare ma poco avvezzo, evidentemente, a garantire lucidità per tutto il corso dei 90'. Suo l'errore in marcatura nell'ultima uscita stagionale contro il Verona.
Riavvolgendo il nastro è facile rendersi conto che in tanti, nel recente passato, hanno riscontrato qualche problematica nel rapporto con la corsia esterna. A partire da Jakimovski, celebratissimo al suo arrivo in biancorosso e poi scaricato dopo un semestre in chiaroscuro. La sua breve avventura pugliese è stata per la verità viziata da un adattamento di ruolo poco congeniale alle sue caratteristiche, lui che nasce esterno alto. Non benissimo anche Giuseppe Gemiti, uno che nonostante le venti presenze racimolate in un anno non ha mai convinto per mezzi tecnici e capacità d'incidere. Per non parlare di Cristiano Del Grosso: il suo percorso in Puglia, iniziato con i migliori auspici, si interruppe prematuramente a causa di un grave incidente stradale che lo costrinse ad un periodo riabilitativo molto lungo.
Tornando all'attualità, sembra necessario un intervento incisivo nel mercato di gennaio, con la speranza di individuare profili in grado di garantire maggiori qualità e certezze ad un reparto troppo sofferente nell'ultimo triennio.