Antonio Floro Flores, terminale offensivo di un Bari in cerca di riscatto esterno, ha raggiunto domenica scorsa le 500 presenze tra i professionisti. Un traguardo non banale, raccontato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport. "Credo di aver lasciato un buon ricordo ovunque. Perugia e Arezzo mi hanno lanciato, tifo per il Napoli, la squadra della mia città, a Genova sono legato da un rapporto ancora fortissimo con i tifosi. E a Udine ho fissato la mia residenza. Bari? È il sogno finale. Per me sarebbe una grande gioia, un onore contribuire a riportare il Bari in A. Per il prestigio di club e città. Una promozione a Bari equivale a 10 in qualsiasi altra squadra di B. E poi… andare in A vorrebbe dire aggiungere una lusinghiera appendice alla mia carriera. Mi scatterebbero altri tre anni di contratto. Partirebbe un’altra storia".
Nel frattempo manca qualche gol al Bari. Floro, parlando anche del compagno Galano, spiega... "Cristian e io torneremo a fare gol. L’importante è che il Bari continui a esprimersi ad alti livelli. Sinceramente non ho visto squadre più forti di noi. Anche se il Frosinone è tosto, completo e il Perugia gioca un calcio di pregevole fattura. Gli scivoloni esterni? Siamo tutti alla ricerca della causa di questi sorprendenti rovesci. A Trapani il problema è stato solo mentale, altro che calo fisico. Lo stesso undici che aveva battuto il Frosinone non poteva soccombere così. Siamo costruiti per giocare al calcio, non per fare battaglia. Dovremmo essere più ignoranti, cattivi. Non è mai facile cambiare pelle, ma possiamo farcela. Dipende solo da noi".
di Redazione TuttoBari
fonte tuttomercatoweb.com
Nel frattempo manca qualche gol al Bari. Floro, parlando anche del compagno Galano, spiega... "Cristian e io torneremo a fare gol. L’importante è che il Bari continui a esprimersi ad alti livelli. Sinceramente non ho visto squadre più forti di noi. Anche se il Frosinone è tosto, completo e il Perugia gioca un calcio di pregevole fattura. Gli scivoloni esterni? Siamo tutti alla ricerca della causa di questi sorprendenti rovesci. A Trapani il problema è stato solo mentale, altro che calo fisico. Lo stesso undici che aveva battuto il Frosinone non poteva soccombere così. Siamo costruiti per giocare al calcio, non per fare battaglia. Dovremmo essere più ignoranti, cattivi. Non è mai facile cambiare pelle, ma possiamo farcela. Dipende solo da noi".
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