Se in campionato contassero solo le gare disputate in casa il Bari sarebbe in vetta alla classifica, e candidato alla promozione nella massima serie. Nello sport, ovviamente, non funziona così, e i galletti si ritrovano a dover lottare per l'ottavo posto a causa di un rendimento esterno decisamente insufficiente.
Quella maturata allo stadio Picco di La Spezia è stata la sconfitta esterna numero nove, la quarta di fila dopo quelle di Vercelli, Trapani e Chiavari. In precedenza i galletti si erano arresi in casa del Cittadella, alla prima giornata del girone di ritorno, quindi con questo filotto di quattro ko consecutivi hanno superato il numero di debacle patito nel girone d'andata. Con Colantuono il Bari aveva perso anche a Verona, in quella circostanza senza demeritare. Con Stellone alla guida invece erano arrivate le sconfitte di Frosinone, di Novara e di Latina (quest'ultima era costata la panchina al tecnico romano ndr).
Il leitmotiv di gran parte delle sconfitte lontano dal San Nicola è stato il medesimo: Bari rinunciatario, che ha lasciato all'avversario la possibilità di controllare il match senza creare troppi grattacapi. I gol fatti in trasferta rimangono dieci in 17 partite, sei in 16 partite se si esclude la rocambolesca ed estemporanea vittoria maturata a Benevento (nessuno ha segnato meno del Bari, a secco da quasi 400 minuti). Le gare perse in fotocopia a La Spezia e Vercelli devono essere un monito: nelle ultime quattro trasferte contro Carpi, Avellino, Salernitana e Spal qualcosa dovrà cambiare, altrimenti i sogni di gloria s'infrangeranno inevitabilmente.
di Davide Rega
fonte tuttomercatoweb.com
Quella maturata allo stadio Picco di La Spezia è stata la sconfitta esterna numero nove, la quarta di fila dopo quelle di Vercelli, Trapani e Chiavari. In precedenza i galletti si erano arresi in casa del Cittadella, alla prima giornata del girone di ritorno, quindi con questo filotto di quattro ko consecutivi hanno superato il numero di debacle patito nel girone d'andata. Con Colantuono il Bari aveva perso anche a Verona, in quella circostanza senza demeritare. Con Stellone alla guida invece erano arrivate le sconfitte di Frosinone, di Novara e di Latina (quest'ultima era costata la panchina al tecnico romano ndr).
Il leitmotiv di gran parte delle sconfitte lontano dal San Nicola è stato il medesimo: Bari rinunciatario, che ha lasciato all'avversario la possibilità di controllare il match senza creare troppi grattacapi. I gol fatti in trasferta rimangono dieci in 17 partite, sei in 16 partite se si esclude la rocambolesca ed estemporanea vittoria maturata a Benevento (nessuno ha segnato meno del Bari, a secco da quasi 400 minuti). Le gare perse in fotocopia a La Spezia e Vercelli devono essere un monito: nelle ultime quattro trasferte contro Carpi, Avellino, Salernitana e Spal qualcosa dovrà cambiare, altrimenti i sogni di gloria s'infrangeranno inevitabilmente.
di Davide Rega
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